Entre Dos Mundos: un ponte culturale tra il nuevo e il viejo mundo

Cinema, donne e storie dal sud del mondo; ne parliamo con la fondatrice Ruby Villareal

Europa e America Latina allo specchio, in un confronto che utilizza i linguaggi dell’arte per guardarsi da vicino. Nell’incontro tra due terre agli emisferi opposti eppure non così lontane, prende forma Entre Dos Mundos.
Una finestra sulla cultura ispanoamericana e un ponte di passaggio tra il nuevo mundo e il viejo mundo per raccontare storie di resistenza, integrazione, identità. Lotte silenziose a cui l’arte dà voce diventando strumento di denuncia, rivendicazione e difesa dei diritti dell’uomo.



Dal 2004, Entre Dos Mundos si muove come realtà pluriforme nella promozione e organizzazione di eventi culturali (teatro, cinema, letteratura, arte) in collaborazione con il Comune di Firenze, il Consolato Onorario del Messico e la Regione Toscana.

Nel 2018 e 2019, propone le rassegne cinematografiche “Entre Dos Mundos: Guillermo Arriaga” e “Mujeres Entre Dos Mundos”, raccogliendo le esperienze di cineasti, giornalisti, scrittori, critici, attori e musicisti.
Primo tra tutti il pluripremiato regista e scrittore messicano Guillermo Arriaga, padrino di un appuntamento culturale che, nella sua seconda edizione, ha parlato di donne attraverso una selezione di film sul dualismo tra condanna e salvezza.
A chiudere la rassegna, la figura di Chavela Vargas nel cinema di Pedro Almodóvar, raccontata dalle suggestioni musicali e letterarie di Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino. Sempre nel 2019 Entre Dos Mundos presenta a Firenze il giornalista Claudio Cordova, vincitore del Premio Nazionale Paolo Borsellino per il giornalismo.

Nel 2021 partecipa all’edizione speciale per il 30° anniversario del Festival del Cinema di Africa, Asia e America Latina di Milano con una proposta musicale ispirata alle figure di Mercedes Sosa e Luis Sepúlveda attraverso la voce di Ginevra di Marco con la presentazione del film Nuestras Madres, vincitore del premio del pubblico. Successivamente, la collaborazione con la Fondazione Pizzicarms per la consegna del Premio Humanitates a Marisela Ortiz Rivera, attivista nella lotta contra la violenza di genere.

Tra luci e ombre, in un metaforico tango tra vita e morte, Entre Dos Mundos apre gli occhi sull’immensa ricchezza culturale dell’America Latina, sul realismo magico di cui ne sono impregnati i suoi paesaggi, sulle civiltà precolombiane e i loro miti, sull’eredità che hanno tramandato..

Raccontaci in che momento nasce Entre Dos Mundos

Dal 2004 mettiamo in luce il rapporto di reciproca influenza e ispirazione tra letteratura, cinema, musica e il potenziale sociale dell’arte. Il tutto attraverso la promozione, la collaborazione, la partecipazione e l’organizzazione di eventi.

Il titolo, concettualizzazione e format progettuale di Entre Dos Mundos è stato ideato nel 2009, dopo un evento sul Patrimonio Europeo presso la Biblioteca Medicea Laurenziana in cui fu presentato al pubblico “La Historia General de las cosas de Nueva España” insieme al saggio “Colors between two Worlds”. Quel bellissimo titolo mi fu di ispirazione perché racchiudeva in sé tutte le iniziative e gli eventi portati avanti negli anni precedenti per promuovere il passaggio culturale tra due mondi: il Mundus Novus di Ispanoamerica ed il Mundus Vetus di Europa, Asia e Africa.

Firenze si inserisce, nell’ambito del progetto, come porta tra il vecchio e il nuovo mondo. Che accoglienza c’è stata?

Sia la rassegna su Guillermo Arriaga così come Mujeres entre dos Mundos sono state accolte con calore e molta curiositá da un pubblico estremamente variegato, italiani e latinoamericani, liceali e giornalisti, appassionati di cinema e amanti della musica.

Ma la serata su Chavela Vargas con Antonio di Martino e Fabrizio Cammarata è stata indubbiamente quella accolta con l’entusiasmo maggiore: un sincretismo favoloso tra la figura prorompente della Vargas e la raffinatezza di Di Martino e Cammarata. Due mondi in armonia.

L’associazione è stata la prima a presentare al Salone dei Cinquecento un progetto che affrontasse la questione sulla violenza di genere. Che livello di attenzione c’è, oggi, in America Latina rispetto a questo?
Nel 2011, in occasione della festa della donna, insieme ad Amnesty International abbiamo proposto al pubblico fiorentino l’opera teatrale Donne di sabbia, per denunciare i femminicidi a Ciudad Juarez, in un momento in cui non se ne volveva parlare in Messico. Allora la parola femminicidio era un neologismo ma nonostante questo la sede prestigiosa del Salone dei 500 si riempì. È stato uno dei momenti più toccanti per Entre dos Mundos.

Per assurdo, il fenomeno del femminicidio ha varcato frontiere, si è “globalizzato”, e anche se oggi il livello di attenzione su questo crimine è alto, i femminicidi proseguono in Messico e nel mondo. Oggi nel mio paese, 9 donne al giorno sono assassinate per questioni di genere.

Quali sono i fattori che stanno alla base della scelta di un’opera?
Alla base della scelta letteraria, cinematografica, musicale e artistica sta prima di tutto la valutazione di impatto sociale dell’opera o del progetto proposto. Poi si valuta la fattibilità di riuscire a fare scattare un dialogo di confronto onesto, di denuncia e di racconto della nostra realtà di ieri e di oggi.

Il progetto rappresenta anche uno spazio di incontro e di riferimento per le comunità latino americane presenti sul territorio. In che modo?

Dialoghiamo attraverso le tematiche variegate che proponiamo nelle nostre iniziative culturali di teatro, letteratura, gastronomia, cinema e musica. Ognuna delle quali è progettata sulla base dell’onestà intellettuale. Abbiamo creato e concepito Entre dos Mundos con l’obiettivo morale che ci accomuna alla nostra comunità presente sul territorio: provare ad abbattere stereotipi e pregiudizi socioculturali da entrambe le parti, Italia e America Latina.

Cosa c’è nel futuro di Entre Dos Mundos?

Il nostro prossimo progetto, in programma ad autunno 2023, è molto ambizioso e comprende una sinergia strategica tra la Regione Toscana, la Biblioteca Medicea Laurenziana, ASviS Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, Slow Food, Istituto di Antropologia e Storia e la Filmoteca de la UNAM.

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