
Firenze proibita: scambismo, sesso di gruppo e BDSM
La giornalista fiorentina Sara Frangini ha realizzato un reportage su scambismo, sesso di gruppo e ville “hard” esclusive. Abbiamo approfondito con l’autrice il lato proibito della nostra città.
Firenze è diventata ricchissima di luoghi, più o meno nascosti, dedicati agli incontri piccanti, soprattutto per coppie, al sesso per voyeur e a filmati amatoriali en plein air. Ma ci sono anche club intimi, dedicati al sesso di gruppo, e lussuose ville con serate BDSM.
Tutto questo è il risultato di un reportage realizzato dalla giornalista Sara Frangini per Firenze Today. Incuriositi dal suo lavoro, con FUL l’abbiamo incontrata per conoscere un po’ di più questo mondo che ricorda le situazioni narrate nel celebre film Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick.
Nel tuo dossier per Firenze Today hai realizzato un report della città “proibita” tra scambismo, sesso di gruppo e incontri esclusivi. Anche a Firenze ci sono club come quello in cui finisce Tom Cruise!?
L’atmosfera onirica del film di Kubrick che dà vita a desideri più forti, o il mescolarsi di “sesso e dominio”, è tipica di molte fantasie sessuali, non necessariamente del solo scambio di coppia. Leggo però, nel film, la scelta della trasgressione come una critica al matrimonio, quasi a suggerire che l’unione basata sulla monogamia sia un’illusione. Credo che chi partecipa a scambi di coppia o sesso di gruppo non necessariamente ritenga in pericolo il suo legame sentimentale o matrimoniale. Magari vivono serenamente nelle vesti di trasgressori e in quelle di sposi in un matrimonio in cui credono.

Quanto è stato difficile realizzare questa inchiesta?
Mi sono mossa in un ambiente delicato, in cui serve sfacciataggine, curiosità e un forte rispetto delle fonti. La difficoltà sta solo in questo, per evitare che un articolo giornalistico su un fenomeno sociale diventi un contenuto di gossip scadente.
I luoghi dedicati agli incontri piccanti sono sempre esistiti, alcuni erano leggende metropolitane, altri invece erano sotto gli occhi di chi voleva vedere. Dov’è il confine tra il lecito e l’illecito?
In questo caso il confine è molto netto: il fenomeno degli scambi di coppia e delle feste hard nelle ville che ho documentato è tutto basato sulla volontarietà di chi partecipa. C’è una forte attenzione alla legalità. Chi partecipa a queste feste solitamente si iscrive all’associazione che le organizza, ed è censito come socio a tutti gli effetti. Poi, certo, anche in questo mondo ci sono margini di illegalità, sia tra chi lavora che tra chi partecipa. Ma niente di diverso dai camerieri assunti a nero di certi ristoranti!

Una mia fonte mi ha fatto vedere dei frame di quello che sembrava un filmato amatoriale di sesso di gruppo en plein air. Quindi mi confermi che circolano e mi par di capire che non basta una parola segreta, ma si paga una quota per partecipare?
Si paga sempre una quota per partecipare, più o meno consistente, che varia dal tema della serata e dagli optional offerti. Spesso mi hanno raccontato che viene offerto un aperitivo, una cena e talvolta dei gadget erotici se le serate sono a tema BDSM. I costi variano molto se ad accedere sono coppie o singoli, i cosiddetti bull, che pagano molto di più e vengono accettati solo in un determinato numero: l’intenzione di molti è di contenere la presenza dei singoli e agevolare le coppie.
Nel reportage parli appunto di ville esclusive con serate a tema BDSM. Lo psicologo Claudio Simoncini, già collaboratore di FUL, mi ha spiegato che più una persona ha un ruolo professionale impegnativo e più necessita di fantasie sessuali perverse per scaricare lo stress. Immagino che la discrezione porti a una partecipazione molto selezionata, come avviene l’introduzione a questa “Firenze proibita”?
Non ho strumenti per dire se questa analisi psicologica sia calzante, ma di certo ho scoperto che ci sono persone di ogni estrazione sociale: dalla manager all’operaio, dal politico alla commessa. C’è una selezione forte all’ingresso ed è a discrezione dell’associazione che gestisce le ville. Coppie dall’aspetto raffinato e persone del ceto medio alto sono i clienti preferiti.

Nel mondo anglosassone – Germania e Regno Unito in particolare – la sessualità è vissuta in maniera più libera, con party a tema fetish, dark rooms e club dove una volta avuto accesso può succedere di tutto, penso, per esempio, al Kit Kat di Berlino… L’Italia continua a essere un Paese bacchettone dove bisogna nascondere vizi e preferenze sessuali?
L’Italia è storicamente un Paese cattolico, in cui la Chiesa influenza la società, la politica e la percezione della vita sessuale pubblica. Credo che inclinazioni e perversioni non vadano nascoste se non per propria scelta, per il proprio senso del pudore. E comunque mai per un timore indotto o una pressione censoria. Ho molto rispetto per questa come per altre libertà individuali. Il fatto che io, nei miei rapporti, non riesca a conciliare una relazione sentimentale con il sesso con più persone insieme al mio partner non vuol dire che per altri non sia possibile. Poi, per come la penso, preferisco cento volte meglio una coppia che passa due ore a fare sesso che a pregare in chiesa!
Le foto per questo articolo sono tratte dal film svedese Pleasure, diretto da Ninja Thyberg e con Sofia Kappel come protagonista. Uscito nel 2021, è disponibile sulla piattaforma di streaming MUBI.