Da Eddie Vedder a Ed Sheeran: alla Visarno Arena il più grande festival musicale d’Italia.
Nel rock si è soliti dire, per un artista con un esordio di successo, che la seconda opera è quella della conferma e la terza quella della maturità. Il festival è arrivato alla terza edizione, quindi è da considerarsi quella della consacrazione, dopo aver sfondato la soglia delle 200.000 presenze lo scorso anno (70% provenienti fuori dalla Toscana) e generato per la città un indotto stimato in 42 milioni di euro. Mancava solo l’annuncio del big a chiusura della data del sabato ed ecco che con grande sorpresa tornerà a Firenze Eddie Vedder (15/06), a due anni di distanza da quel favoloso concerto che vide solo per lui il raduno di 45.000 persone, degnamente omaggiati con uno show memorabile.
A settembre erano già stati resi pubblici i primi due headliners, ma se la notizia dei Cure (16/06) è stata accolta con entusiasmo per il loro gradito ritorno in Italia, quella del giovane cantautore britannico Ed Sheeran (14/06) ha colto tutti di sorpresa e non è stata gradita dai rockers italiani. I quali hanno manifestato tutto il disappunto inondando i social ufficiali del festival con migliaia di messaggi. Il loro punto era questo: avevamo un appuntamento tutto per noi e adesso ce lo state portando via con scelte che strizzano l’occhio ai ragazzini. Senza sindacare quanto possa essere “rock” il pur bravo Sheeran, da un punto di vista commerciale gli organizzatori hanno piazzato un colpo (da notare che quel giorno il media partner sarà Radio 105 rispetto alla consueta Virgin Radio) e poi, onestamente, anche nelle due passate edizioni le scelte hanno puntato sul sicuro. Quindi il “vade retro” di chi lo scorso anno si è esaltato per i Guns n’ Roses, ridotti ormai a cover band di sé stessi, è esagerato.
Sicuramente saranno contenti i fans dei Tool e degli Smashing Pumpkins (13/06), riuniti nella serata di apertura. Adesso che il cartellone dei big è concluso, si può passare in rassegna quello che ci aspetterà alla Visarno Arena il prossimo giugno. L’idea è che si tratterà di un’edizione che bilancia tradizione del rock, nuove proposte e band affermate della scena alternative.
Partiamo proprio da Ed Sheeran, il polistrumentista dello Yorkshire che è passato da fare il busker nella metropolitana di Londra ad esibirsi a Wembley.
Il ragazzo ha ascoltato a lungo U2, Elton Jonh e Damien Rice, poi con la sua formula di folk-pop ha tagliato come un coltello caldo il burroso brit-pop e stupito quelli che non avevano creduto nella sua musica agli esordi. Gruppo spalla della serata di venerdì gli scozzesi Snow Patrol tornati con un nuovo album dopo sette anni di silenzio, dopo aver riposto l’indie degli esordi e le sperimentazioni elettroniche, sono adesso una matura e eccellente pop band.
Per The Cure, gruppo post-punk di culto degli anni ‘80 ci vorrebbe un articolo a sé:
sono la band alternative più mainstream di sempre! Festeggiano in questo tour i quaranta anni di carriera con Robert Smith sempre al timone, anche se hanno conosciuto varie formazioni nel tempo. L’abitudine di truccarsi pesantemente di Smith e il suo atteggiamento malinconico hanno influenzato una generazione di giovani (oltre a Tim Burton per il film culto “Edward mani di Forbice”) che del gotico hanno fatto uno stile oltre che un look. La notorietà arriva nel 1985 con una svolta più pop rispetto agli esordi punk e trainata da singoli come Boys don’t cry o Just like Heaven. Aprono la serata i canadesi SUM 41 con il loro punk molto easy listening e gli ottimi Editors, alfieri della nu-nu wave del dark rock britannico. Tom Smith e soci tornano ad esibirsi in città esattamente undici anni dopo quel memorabile concerto alla Fortezza nell’ambito della Festa dell’Unità!
Eddie Vedder, leader di quei Pearl Jam che non hanno bisogno di presentazioni.
Il frontman della band di Seattle, a cui tutti saremo sempre grati per la rinascita del rock negli anni ’90 con l’esplosione del movimento grunge, ha deciso di tornare in Europa con uno show da solista. Vedder porterà dal vivo le canzoni del suo fortunato album “Into the Wild”, composto per la colonna sonora dell’omonimo film di Sean Penn, grazie alla quale si è aggiudicato il Golden Globe nel 2008, qualche brano dei Pearl Jam riletto in chiave acustica e cover di classici del rock. Sul palco con lui il raffinato cantautore irlandese Glen Hansard.
Per chi lo scorso ottobre si è perso il concerto a Bologna di Billy Corgan e compagni, l’occasione degli Smashing Pumpkins a Firenze è ghiotta.
Usciti da quell’incredibile decennio musicale che sono stati gli anni ’90, si sono affermati con una pietra miliare del rock nel 1995, Mellon Collie and The Infinite Sadness, per poi sciogliersi nel 2000. Quello che hanno fatto da solisti negli ultimi diciotto anni è trascurabile, infatti adesso la band dal vivo suona le canzoni dei primi cinque album con la formazione quasi al completo, James Iha di nuovo alla chitarra e Jimmy Chamberlin alla batteria, ma peccato manchi all’appello l’intrigante bassista D’Arcy Wretzky. Invitata alla reunion lei ha declinato l’offerta o Billy Corgan ha deciso di farne a meno? Molto probabile che l’unico elemento noto per aver tenuto testa all’ego smisurato del frontman ormai fosse una presenza ingombrante. Saliranno sul palco dopo di loro i Tool e definire questo concerto come imperdibile sarebbe un eufemismo: l’ultima apparizione italiana dello storico quartetto statunitense risale addirittura al 2007 per il tour di quel 10.000 Days, a tutt’oggi ultima fatica in studio di coloro che hanno saputo come nessun altro assimilare il progressive rock cervellotico dei King Crimson fondendolo con il metal degli anni ‘90. Un lavoro di ricerca partito dai ruvidi Opiate e Undertow, poi evoluto attraverso quelli che sono i due capolavori: l’opprimente e granitico Aenima, primo esplicito e prepotente ingresso in un progressive-metal dalle tinte fosche e ben distante dai cliché di genere, e il cupo ma raffinato Lateralus, di diritto tra i dischi simbolo del rock estremo degli ultimi venti anni. L’enorme successo di critica e di pubblico e la fama di band dai live potenti e visivamente impressionanti – uniti alla sfibrante attesa che dura da ben dodici anni – ha creato un hype incredibile sul tour di Maynard James Keenan e compagni. Da notare che la serata del giovedì partirà con un altro gruppo progressive metal che conta molti fan in Italia, i Dream Theater, degna apertura di un festival che stavolta più eterogeneo non potrebbe essere. Chiudiamo con una lista di canzoni, una per i principali artisti presenti, che consigliamo di ascoltare:
Eddie Vedder – Hard Sun
Editors – Smokers outside the hospital door
Snow Patrol – You’re all I love
Ed Sheeran – The A Team
Smashing Pumpkins – Disarm
The Cure – In between days
Tool – Sober
Dream Theater – Bohemian Rhapsody (Queen cover)
Ha contribuito all’articolo Michele Bordi (Onda Rock).