Fotografe! Dagli archivi Alinari a oggi

Ritratto a mezzo busto di giovane donna1928 ca.

La mostra fotografica- inaugurata lo scorso 18 giugno e visitabile fino al 2 ottobre 2022 – unisce due location fiorentine d’eccezione: Villa Bardini e Forte Belvedere per un viaggio tra passato e presente

Un nuovo progetto espositivo che ha generato nuove sinergie e collaborazioni. Prima tra tutte quella tra la Fondazione Alinari per la Fotografia, la Fondazione CR Firenze e il Comune di Firenze che hanno giocato di squadra per dare vita ad un percorso che intreccia passato, presente e futuro e che pone al centro il modo in cui le donne di ieri e di oggi hanno guardato il mondo attraverso la macchina fotografica. Una mostra che non assume solo un significato artistico ma come afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella è molto di più: “È con vivo piacere che diamo il via a questa originalissima esposizione che per la prima volta mette in luce il contributo fondamentale che le donne fotografe hanno dato all’arte della fotografia proponendo un percorso organico con pezzi inediti dal passato ma anche attraverso uno sguardo alla nuova generazione di fotografe contemporanee che si stanno affermando grazie alle tecniche digitali. Oggi ci sentiamo tutti un po’ fotografi: grazie agli smartphone scattare una foto e ritoccarla è operazione alla portata di chiunque. Diverso però è il ruolo della fotografia, dietro cui stanno studio, tenacia, visione, intraprendenza. La valorizzazione del patrimonio dell’Archivio Alinari – il più importante e antico al mondo – arriva nel momento giusto: quando abbiamo capito il ruolo fondamentale del linguaggio fotografico che non muore mai. Questa mostra ridona al mestiere di fotografo – anzi di fotografe! – tutta la sua bellezza e il rispetto che dobbiamo loro. Recuperare questo filo è un dovere civico e politico e non solo artistico. Proprio l’arte, infatti, spesso indica la strada e i modelli da seguire alle Istituzioni e alla Società. Un progetto che parla di collaborazione tra la Fondazione Alinari per la Fotografia e la Fondazione CR Firenze e poi tra le due sedi della mostra: Villa Bardini e Forte di Belvedere, due vere e proprie perle dell’Oltrarno fiorentino che è bello che siano visitabili insieme, in un’alleanza e che ci piacerebbe sempre più stretta e più duratura. Tutte realtà, queste citate, che hanno in comune la vocazione per la cultura – quella viva e contemporanea – grazie alla quale il turismo diventa di qualità.

Sofia Uslenghi_ART noJECT

La mostra

Fotografe! a cura di Emanuela Sesti e Walter Guadagnini si snoda appunto in un unico itinerario su due location espositive: Villa Bardini e Forte Belvedere. Ad opere dell’Archivio Alinari sono affiancate fotografie contemporanee, tutti pezzi originali stampati in vintage print e non riproduzioni digitali. Il progetto – che prende avvio da una ricerca negli Archivi – propone una storia che dalla fotografia delle origini attraversa il Novecento e arriva ai nostri giorni, affiancando i primi procedimenti fotografici alle sperimentazioni moderne. Le fotografie provengono dalle diverse collezioni di oltre quaranta fotografe, in molti casi inedite, a partire da quelle delle prime dagherrotipiste degli anni ’40 dell’Ottocento. Per la disposizione dei lavori non è tuttavia stato seguito l’andamento cronologico ma sono state messe insieme nelle stesse aree fotografie e fotografe nate in epoche, luoghi e contesti sociali diversi.  Questo con l’obiettivo rimarcare analogie ma anche differenze, seguire suggestioni, temi o generi.  Come afferma Giorgio van Straten presidente della Fondazione Alinari – durante la conferenza stampa avvenuta venerdì 17 giugno: “Uno dei nostri obiettivi fondamentali è infatti quello di mettere in comunicazione e dialogo lo straordinario patrimonio del passato che possediamo con la cultura contemporanea, per farne elemento vivo e stimolante, capace di suscitare non solo memoria, ma anche futuro”.

Bettina Rheims_Madame Jacquot_Ritratto dell’attrice Charlotte Rampling

L’intento, infatti, è proprio quello di creare un dialogo tra tempi diversi e sottolineare la centralità di alcune personalità – spesso sottostimate – nello sviluppo della ricerca fotografica sin dai suoi albori. La presenza delle autrici contemporanee apre ad un ulteriore momento di riflessione che riguarda l’importanza e la potenza comunicativa che ancora oggi – in piena epoca digitale – la fotografia assume. A partire dal rapporto con la memoria e in un mondo dove i ruoli sociali e i paradigmi sono in continua trasformazione, quello della fotografia resta un linguaggio intramontabile che spesso oggi riteniamo soppiantato. Come affermano i curatori Walter Guadagnini e Eleonora Sesti: “Il punto esclamativo nel titolo della mostra vuole sottolineare l’ammirazione per le donne che dalle origini della fotografia sino a tutto il secolo scorso, sono riuscite a conquistare una posizione in un mondo che era tutto maschile. Dall’altro lato grazie alla voce di dieci artiste odierne – che hanno accettato la sfida dialogando a distanza ravvicinata, per affinità o contrasto di temi e di stili, con questo grandioso passato – la mostra intende anche rivendicare la fotografia come linguaggio specifico che si usa in un certo modo e che non è per tutti.”

L’esposizione si inserisce organicamente nell’offerta culturale estiva di Forte di Belvedere curata da Museo Novecento e sarà accompagnata da un catalogo edito da Mandragora. Per la realizzazione del progetto hanno collaborato il MUS.E e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron. Anche Unicoop Firenze ha fornito il suo contributo come sponsor tecnico.

Le Fotografe

Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Maria Mulas, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims: sono solo alcune delle fotografe del passato presenti. Queste si confrontano con dieci autrici italiane – nate dopo il 1980 – rappresentati della nuova generazione: Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari. Le più giovani fotografe innescano quindi una conversazione ideale con le opere storiche e con l’archivio stesso, così da esaltarne l’aura e proponendo anche nuove chiavi di lettura delle immagini provenienti da un passato talvolta lontanissimo.

Federica Belli_The lens (Through Which We See Ourselves)_

Grazie a Calliope Arts – ente no profit con sede a Firenze e Londra, nato per valorizzare e salvaguardare il patrimonio culturale delle donne attraverso il suo progetto ‘Restoration Conversations’ – la mostra si arricchisce di due sezioni dedicate a fondi degli Archivi Alinari: quello delle sorelle Wanda Wulz (Trieste 1903-1984) e Marion Wulz (Trieste 1905-1990) e quello di Edith Arnaldi (Vienna 1884-Roma 1978) nota soprattutto come scrittrice ed artista di area futurista con lo pseudonimo di Rosa Rosà. Da questi archivi sono state tratte opere inedite –  alcune stampate direttamente dai negativi originali – che permettono di fruire di materiale fino ad ora meno conosciuti ed esplorati ma di grande interesse per la storia della fotografia.

I dialoghi con le artiste e i laboratori

Come affermano il Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, Jacopo Speranza e il Presidente della Fondazione CR Firenze, Luigi Salvadori: “Fotografe! segna il felice ritorno della fotografia a Villa Bardini. È anche una assoluta novità nella storia trentennale di questo magica terrazza che si affaccia su Firenze perché ci auguriamo segni l’inizio di una collaborazione permanente col Comune di Firenze per l’utilizzo del Forte di Belvedere secondo la logica del gioco di squadra che sta sempre più caratterizzando, pur nel rigoroso rispetto delle rispettive competenze, il recente percorso delle nostre due Fondazioni. In questo alveo si collocano la collaborazione, avviata da tempo con la Fondazione Alinari, e soprattutto la volontà di avvicinare alla fotografia nuovi pubblici come lo sono i giovani e le famiglie con laboratori che offriamo gratuitamente per tutta la durata della mostra’’. Le attività laboratoriali per famiglie e bambini dai 7 anni ai 12 – compresi nel prezzo del biglietto – sono di due tipologie: il laboratorio “L’arte del vedere. Atelier per giovani fotografi” a cura di MUS.E, durante il quale i bambini potranno avvicinarsi al linguaggio fotografico in chiave giocosa; e il laboratorio “Erbario in cianotipia”, a cura di Fotonomia, in cui i bambini verranno guidati nella realizzazione di stampe fotografiche con la tecnica della cianotipia. In entrambi i casi i posti sono limitati ed è necessaria la prenotazione.

Durante l’apertura a Villa Bardini sono stati organizzati dei dialoghi con le artiste presenti Sempre a cura di MUS.E mentre a Forte Belvedere, tutti i venerdì e le domeniche alle 17.00 e alle 18.30, si terranno delle visite guidate. Il percorso comprenderà anche l’esposizione di Rä di Martino Play it again e la straordinaria architettura militare di Forte Belvedere.

Helene Magdalena Hofmann_Sand Tre uomini alzano i cappelli in segno di saluto

Informazioni

Villa Bardini, Costa San Giorgio 2 

Forte Belvedere, via San Leonardo 1

Da martedì a domenica, ore 10.00 – 20.00 Lunedì chiuso, eccetto il 15 agosto 

Intero 10 euro 

Ridotto 5 euro (giovani dai 18 ai 25 anni, studenti universitari muniti di tesserino, soci Touring Club Italiano, FAI, dipendenti Toscana Aeroporti, soci delle Associazioni “Conoscere Firenze” e “Amici dei Musei”). Speciale riduzione 2X1 riservata per i soci Unicoop: due biglietti al prezzo di uno. Gratuito fino al compimento del 18° anno di età, per gruppi di studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per guide turistiche e interpreti, per giornalisti muniti di tesserino, disabili e rispettivi accompagnatori, membri ICOM, ICOMOS e ICCROM, possessori della Card del fiorentino.

Il biglietto è valido per le due sedi e consente la visita anche alla mostra di Rä di Martino “Play it again”, in corso nella Palazzina del Forte di Belvedere.

Per maggiori informazioni e prenotazioni delle visite guidate scrivere a info@musefirenze.it o telefonare al numero + 39 055 2768224 (dal lunedì al venerdì, ore 9.30-13.00 e 14.00-17.00). 

Wanda Wulz – Ritratto_stampa alla gelatina ai sali d’argento