“Ha sempre fatto caldo!” Miti e realtà sul cambiamento climatico

Giulio Betti

FUL ha intervistato il meteorologo Giulio Betti, il suo libro è un viaggio tra bufale, realtà scientifiche e strategie per adattarsi al cambiamento climatico.

Con ironia e rigore scientifico, Giulio Betti, meteorologo e climatologo dell‘Istituto di Biometeorologia del CNR e del Consorzio LaMMA, ci guida alla scoperta del suo libro Ha sempre fatto caldo! E altre comode bugie sul cambiamento climatico (Aboca Edizioni, 2024). Il saggio affronta i falsi miti che circolano sul clima, aiutando i lettori a distinguere tra dati scientifici e leggende metropolitane.

Una carriera tra scienza e divulgazione

Mi occupo di meteorologia da oltre vent’anni, ma la mia grande passione è la climatologia. Negli ultimi quindici anni, però, mi dedico quasi esclusivamente alla divulgazione scientifica. Credo che sia fondamentale portare la scienza vicino alle persone, senza restare chiusi in una torre d’avorio.”

Betti è noto per il suo stile comunicativo unico, da fiorentino doc: diretto, ironico e coinvolgente, caratteristiche che emergono anche nelle sue attività sui social media. La sua esperienza ventennale lo ha portato a confrontarsi con scuole, università e persino scettici del cambiamento climatico.

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L’ironia è essenziale per affrontare un tema così complesso e serio. Se ci lasciamo prendere dal pessimismo, rischiamo di rimanere bloccati. La divulgazione deve essere rigorosa, ma accessibile: spiegare concetti complessi in modo semplice è la sfida più grande.”

Smontare i miti sul cambiamento climatico

Uno dei punti di forza del libro è l’analisi critica delle fake news più diffuse. Prendiamo, per esempio, la convinzione che “ha sempre fatto caldo” o la leggenda di una Groenlandia verde e fertile ai tempi di Erik il Rosso.

“’Ha sempre fatto caldo’ è una delle più grandi bufale sul clima. È un modo per minimizzare l’urgenza della crisi. Il clima non si giudica dal singolo episodio meteorologico, ma dalla somma di eventi estremi che trasformano le tendenze globali.”

Betti spiega come il riscaldamento globale non sia una questione di opinioni, ma un fatto supportato da dati e osservazioni. Allo stesso modo, decostruisce l’idea romantica di una Groenlandia “verde”, mostrando come quel territorio fosse inospitale allora e lo sia, in gran parte, anche oggi.

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Social media: il doppio volto della comunicazione climatica

Il libro di Betti esplora anche il ruolo dei social network nella disinformazione climatica. Tuttavia, l’autore sottolinea come questi strumenti possano diventare un’opportunità.

“I social sono un’arma a doppio taglio. Da un lato amplificano le fake news, dall’altro sono una risorsa per chi fa divulgazione. Uso toni ironici, soprattutto su Bluesky e X, per raggiungere anche chi è scettico o curioso.”

Questa capacità di parlare a un pubblico eterogeneo emerge chiaramente dal suo stile comunicativo, che combina precisione scientifica e leggerezza.

Firenze e il clima di domani

La crisi climatica non è un problema astratto o lontano: colpirà anche la quotidianità di chi vive in Italia, con effetti già visibili nelle nostre città. Betti dipinge un quadro di quello che potrebbe essere il clima di Firenze nei prossimi anni, e non è rassicurante.

“A Firenze dobbiamo prepararci un clima molto caldo per buona parte dell’anno. Ci aspettano estati sempre più lunghe, con onde di calore frequenti e durature. Gli inverni, invece, saranno sempre più simili a un prolungamento dell’autunno. Questo è il futuro che chiunque, specialmente chi ha figli piccoli, deve tenere in conto.”

Uno scenario simile richiede interventi urgenti per adattarsi ai cambiamenti. Betti suggerisce strategie come la depavimentazione delle città, l’aumento di aree verdi e la piantumazione di alberi, seguendo l’esempio di città come Stoccarda, in Germania.

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Le città devono diventare più resilienti: più verde, meno cemento. In Germania, a Stoccarda, hanno già avviato politiche di depavimentazione e piantato alberi per ridurre l’impatto del caldo. È fondamentale agire subito. Dobbiamo accettare che il clima cambierà, e prepararci di conseguenza. A livello globale, alcune aree diventeranno inabitabili. Noi, in Italia, abbiamo i mezzi per adattarci, ma dobbiamo agire ora. Non possiamo più permetterci di perdere tempo.”

L’adattamento, secondo Betti, non è un’opzione, ma una necessità. Egli sottolinea l’importanza di pianificare interventi urbani e politiche di gestione delle risorse che possono rendere le comunità più resilienti. È un tema che coinvolge non solo le istituzioni, ma anche i singoli cittadini.

Mitigazione e adattamento: due facce della stessa medaglia

Nel suo libro, Betti distingue chiaramente tra mitigazione e adattamento, due approcci complementari per affrontare la crisi climatica. La mitigazione si concentra sulla riduzione delle emissioni di gas serra, rallentando il riscaldamento globale. L’adattamento, invece, riguarda la capacità di vivere in un mondo che sta inevitabilmente cambiando.

La mitigazione è fondamentale, ma siamo terribilmente indietro. L’Europa sta facendo passi avanti, ma non può farcela da sola: servono azioni globali. Ad esempio, la Cina sta investendo molto nelle energie rinnovabili, ma più per motivi di indipendenza energetica che per salvaguardare il pianeta.”

Nonostante i ritardi, Betti rimane fiducioso che la transizione verso un’economia decarbonizzata sia inevitabile, anche se avverte che la velocità del cambiamento sarà cruciale.

“La decarbonizzazione è già iniziata, ma procede troppo lentamente. Se vogliamo limitare i danni, dobbiamo accelerare il passaggio a un’energia sostenibile.

Conoscenza e azione: la chiave per un futuro sostenibile

Betti non si limita a denunciare i problemi, ma invita il lettore a vedere nel cambiamento climatico un’occasione per ripensare il nostro rapporto con il pianeta. Attraverso esempi pratici, il libro dimostra che le soluzioni esistono e possono portare benefici concreti sia a livello sociale che economico.

“Il cambiamento climatico non è solo una minaccia, ma anche un’opportunità. L’uomo ha causato questa crisi, ma grazie alla tecnologia e alla conoscenza possiamo uscirne. È una sfida difficile, ma sono fiducioso che possiamo farcela. Quando ero giovane, speravo che gli scienziati si sbagliassero sul riscaldamento globale. Ora so che la situazione è persino più grave di quanto previsto. Per questo ho cambiato il mio stile di vita: ho smesso di mangiare carne, insegno ai miei figli il rispetto per la natura. Ogni piccolo gesto conta.”

Ha sempre fatto caldo! è un libro che riesce a parlare a tutti, smontando miti con rigore scientifico e offrendo prospettive di speranza. Non è solo un manuale per orientarsi nel dibattito climatico, ma anche un invito a riflettere sulle nostre responsabilità.

“Conoscere è il primo passo per agire. Solo con la consapevolezza possiamo costruire un futuro più sostenibile.