13 modifiche al decreto cura Italia: le richieste dei ristoratori toscani.

decreto cura italia

I Ristoratori Toscani, che in queste settimane hanno registrato l’appoggio di migliaia di colleghi da altre regioni d’Italia, ritengono che le soluzioni proposte fino a oggi non siano in grado di aiutare piccole e medie imprese che rappresentano il vero motore della economia italiana. Attività, quelle ristorative, che nella maggior parte dei casi vivono degli incassi della giornata e che perdendo questi perdono la possibilità di sostenere i costi, in primis quelli legati al personale. 

“Siamo stati i primi a chiedere la chiusura forzata delle nostre attività, per non dare a questo maledetto virus la possibilità di diffondersi ulteriormente” dichiarano i portavoce del neonato gruppo. “Gli introiti che vengono a mancare devono però essere compensati da minori oneri, se no sarà impossibile andare avanti. Insieme a migliaia di ristoratori in tutta Italia stiamo lanciando un messaggio in questi giorni: #Siamo nati per assumere e non per licenziare. Ma da soli non ce la faremo mai a far fede a questo, per noi fondamentale primo obiettivo della crisi legata al COVID-19”.

Da questa premessa i Ristoratori Toscana una serie di richieste circostanziate, che possano dare “una boccata di ossigeno per poter ripartire e presto tornare a camminare, anzi a correre, con le nostre gambe”:

1) CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria con possibilità di proroga almeno per alcuni settori che avranno difficoltà a riprendere l’attività (esempio ristoranti, attività turistico alberghiere, negozi dislocati nei centri storici e tutto il relativo indotto)

2) RIVEDERE ART 27 INDENNITÀ PROFESSIONISTI. I titolari di azienda meriterebbero almeno il trattamento riservato al proprio dipende con maggiore anzianità visto che nella maggior parte dei casi sono monoreddito e con 600€ non è possibile purtroppo pagare l’affitto di casa; per le partite iva senza dipendenti almeno il trattamento previsto nel CNL di categoria per i dipendenti con maggior anzianità. Con la richiesta necessità che i vari enti (Inps, Inail, Agenzie delle entrate) applichino i decreti il prima possibile.

3) SOSPENSIONE DI TUTTI I VERSAMENTI FISCALI E COTRIBUTIVI, senza distinzione di codici tributo e comprensiva di avvisi bonari e rateazioni cartelle esattoriali per tutto l’anno 2020. In questo senso si richiede il ripristino dei suddetti versamenti dal 01.01.2021 con rateazioni senza sanzioni ed interessi oltre al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali notificate al 31.12.2019, sia per le persone fisiche che per le società.