Il codice Leicester di Leonardo da Vinci in mostra agli Uffizi

“L’acqua microscopio della natura” in mostra dal 30 ottobre al 20 gennaio presso l’ Aula Magliabechiana degli Uffizi.

 
Codice dove il genio toscano afferma che sia proprio l’acqua a svolgere ed aver svolto da sempre la funzione di motore vero e proprio dell’evoluzione del pianeta.  A concedere in prestito il Codice – 18 bifogli, ciascuno di circa 30 x 44 cm, in tutto 72 pagine – è l’attuale proprietario, Bill Gates. Il percorso espositivo consente di avvicinarsi al contenuto del prezioso manoscritto: pagine fitte di testi innovativi e di disegni di mirabile qualità che testimoniano la profondità visionaria delle indagini di Leonardo sull’acqua.

La mostra, L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, a cura di Paolo Galluzzi, è frutto di oltre due anni di preparazione, e presenta eccezionali apparati tecnologici per poter consultare il codice così come numerosi altri preziosi fogli vinciani, e non solo.

Il Codice Leicester contiene riflessioni innovative non solo sull’acqua, ma anche sulla storia del pianeta Terra nelle sue continue e radicali trasformazioni, sulla costituzione materiale della Luna e sulla natura della sua luminosità. Si tratta di un’opera fitta di annotazioni geniali e di disegni che Leonardo elaborò in gran parte tra il 1504 e il 1508.

“L’esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del genio di Vinci – afferma Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizidimostra il nostro impegno nel rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica, e nel contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea” e ricorda che “al visitatore degli Uffizi è data inoltre l’opportunità, – unica e straordinaria – di mettere in rapporto uno dei caposaldi della trattatistica di Leonardo con la sua attività pittorica, nuovamente allestita nella sala che gli è stata dedicata alle Gallerie” 

“Il Codice Leicester – dichiara il direttore del Museo Galileo Paolo Galluzzi – è frutto dell’ormai acquisita maturità come artista raffinatissimo, penetrante osservatore della natura, ingegnere capace di concepire progetti di straordinario ardimento e interprete originale dei fenomeni più significativi del macrocosmo e del microcosmo, offre una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo. Una mente protesa a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione. Compilato nella fase più creativa della propria esistenza, nel cuore di una Firenze allora vera e propria ‘Scuola del Mondo’, il prezioso manoscritto documenta l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi, per la forza plasmatrice e la potenza distruttrice che la caratterizzano. Con continui rimandi a Firenze, al suo impianto urbano e al suo fiume, risorsa e al tempo stesso minaccia per le comunità che ne popolano le rive. La mostra invita a compiere un viaggio in un tempo di visioni ardimentose, di progetti avveniristici, di manifestazioni del pensiero di inarrivabile genialità”.