Il Seminatore di Millet

Le opere di cinque pittori ispirate al suggestivo quadro di Millet saranno esposte – a partire dall’inaugurazione giovedì 30 giugno – presso “La Nave” a Firenze

La mostra” Il seminatore di Millet” – promossa dal progetto “ilPrisma” e curata dal maestro Adriano Bimbi e Cristoforo Maria Lippi – ridisegna il condominio di via della Sala 2h a Le Piagge, denominato per la serie di eventi La Nave, ospitando 5 pittori che occuperanno ciascuno un piano del palazzo. L’idea alla sua base nasce dalla suggestione del quadro di Millet, un’opera dal forte impatto simbolico che contiene temi di natura religiosa e offre la possibilità di riflettere sul gesto sacro del seminare come atto di speranza e specchio della vita che procede inequivocabile. Ogni tempo ha le sue tematiche di attualità, ma il gesto di seminare trascende, ricorda che come tutto è destinato a perire così qualcosa di nuovo deve nascere, in un ciclo perpetuo di morte e vita. L’atto di volontà del seminatore, necessario, fa sì che le stagioni compiano il proprio dovere, il sole e la pioggia e l’ambiente tutto lavorino in sinergia con l’essere uomo perché la vita continui, nonostan- te le durezze di certi momenti. Seminare Arte è un processo lento che in condizioni favorevoli può generare frutti, riflessioni ed emozioni e chissà, forse essere stimolo per la nascita di nuovi artisti che possano continuare questa catena del pensiero umano così utile e necessario alla civiltà, scudo contro l’abbrutimento ed espressione dell’andamento del tempo, testimone di un accadere. Come in un dentro e fuori, gli artisti esposti hanno interpretato il tema del seminatore ognuno secondo una propria intima riflessione cercando di non banalizzare l’opera di Millet, ma dando una chiave di lettura che evoca più domande che risposte, lasciando così allo spettatore il compito di cercarle in sé.

Gli artisti e le opere in esposizione

I piccoli quadri di Nicoletta Gemignani sono intimi e raccontano il respiro silente delle piccole cose, opere d’interno-casa, oggetti che ritualmente si animano per tornare a giacere; il gesto ripetuto con attenzione acquista così significato religioso. In continuità col lavoro di Nicoletta, Dasha Vigori Oussova disegna e dipinge i suoi gatti, tema a lei caro, e degli autoritratti a matita nera su manifesti strappati, un modo personale di seminare se stessa. I gatti sdraiati in dolci pose sembrano volerle dire tacitamente che tutto procede bene, che essi vigilano su di lei. Angela D’Ospina ha scelto di lavorare sulla distruzione, che spesso ha un’accezione negativa mentre talvolta è generatrice del nuovo e del cambiamento. Le opere in mostra rappresentano esplosioni, ma candidamente dentro la massa di colori si intravedono dei fiori. Il lavoro di Giuseppe Amorim Esposito invece parte dalla fotografia, in verità sembra dare vita a delle fotografie familiari ricordandoci l’importanza delle proprie radici, dal Brasile a Livorno un mondoapparentemente lontano approda intorno a noi. Gemma Mazzotti invece ci indica delle vie: ponti di assi traballanti dipinti con colori forti e contrastanti, strade metaforiche che l’ uomo deve intraprendere per continuare la sua missione, talvolta una scelta difficile. Solo il cavallo a testa china sembra non preoccuparsi troppo, indaffarato com’è a brucare il prato.

Ogni artista ha così onorato con contenuti soggettivi i molteplici messaggi nascosti dell’opera di Millet: chi in una chiave esistenziale, chi interrogandosi sull’inevitabile andamento altalenante della natura, chi cercando in sé le proprie origini che ci riportano a ciò che abbiamo lasciato e che forse possiamo ritrovare in noi, chi cercando nell’intimo ristoro domestico un luogo caro da curare, e chi indagando se stesso si è lasciato poi accarezzare dal mondo animale. Il seminatore quindi è divenuto uomo comune, sospeso come figura simbolica nel tempo ma profon-damente attuale e intriso degli stessi contenuti dell’uomo di oggi.

L’inaugurazione

L’inaugurazione si terrà alle ore 17: 30 di giovedi 30 Giugno presso “La Nave” (via della Sala 2h) alla presenza degli artisti. Durante la mostra, su idea di Giulia Gatteschi, presso l’asilo dei veterani nello stesso edificio, sarà possibile realizzare delle bombe di semi da gettare: una tecnica di semina tipicamente usata nel guerrilla gardening, un interessante approccio attivo alla valorizzazione del verde urbano. Dalle 19:30 presso La Comunità di Base adiacente al luogo dell’esposizione, Giuseppe Amorim Esposito e Gemma Mazzotti ci accompagneranno con brani di musica popolare brasiliana, a seguire Jam Session d’improvvisazione aperta a tutti (è consigliato portare degli strumenti).

La mostra è a ingresso libero e sarà aperta ogni sabato e domenica dalle 16.00 alle 18.00 su appuntamento, telefonando al 380.2361028 o al 370.3368265.

I giorni 17, 24 e 31 luglio alle 18:00 sarà possibile prenotare per una visita guidata promossa da Amir- Accoglienza, musei, inclusione e re- lazione – che grazie al contributo di Fondazione CR Firenze sostiene il progetto il Prisma attraverso l’offerta di un ciclo di visite accompagnati dai mediatori/trici Amir in occasione delle mostre organizzate presso “La Nave”. Amir a cura di Stazione Utopia e la Rete Museale Musei di Tutti è un progetto di mediazione museale che propone visite condotte da cittadini con passato migratorio a musei e luoghi d’arte di Firenze e Fiesole.

www.amirproject.com.