Viaggio alla scoperta della nuova tradizione cioccolatiera Toscana: nella zona tra Pisa, Prato e Pistoia in cui eccelle la produzione di cioccolato artigianale di qualità.
La Toscana è nota in tutto il mondo per i suoi paesaggi mozzafiato, il vino e l’ottima cucina, ma in pochi sanno che ha un lato meno conosciuto ma altrettanto ricco e affascinante: la tradizione cioccolatiera. In particolare, la zona tra Pisa, Prato e Pistoia è diventata nel tempo il regno perfetto per Willy Wonka e la sua Fabbrica di Cioccolato, tanto da essere ribattezzata Chocolate Valley, un’area che negli ultimi decenni è diventata il cuore pulsante della produzione artigianale del cioccolato italiano.
Le radici della tradizione cioccolatiera in Toscana
Il cioccolato ha una storia relativamente recente in Europa, introdotto nel Vecchio Continente dagli spagnoli nel XVI secolo. Intorno agli inizi del Seicento i primi semi di cacao arrivarono in Toscana grazie al mercante fiorentino Francesco Carletti ma furono i Medici a far diffondere la moda della cioccolata in tazza, come si consumava all’epoca il cioccolato, con la preparazione di quello che veniva chiamato “cioccolate” ma anche la cioccolata ai fiori di gelsomino, invenzioni del medico speziale Francesco Redi.
Nonostante queste nobili radici, è solo a partire dagli anni Cinquanta del Novecento che prese piede la produzione del cioccolato artigianale in Toscana grazie all’espansione del commercio internazionale, che permise alle piccole botteghe locali di accedere a materie prime di qualità superiore, provenienti direttamente dalle piantagioni di cacao in Sud America e Africa.
A questo si aggiunse la creatività tipica degli artigiani toscani, che combinarono tecniche innovative con una grande attenzione alla qualità, dando vita così a un’industria capace di competere con le più prestigiose tradizioni cioccolatiere europee, come quella svizzera e belga.
La chocolate valley oggi: artigianato e innovazione
Con il fiorire di numerose aziende di lavorazione artigianale del cioccolato in Toscana, nasce così quella che oggi viene chiamata la Chocolate Valley, sinonimo di eccellenza cioccolatiera a livello internazionale e che comprende la zona di produzione situata nella parte centro occidentale della regione. Tra Pisa, Prato, e Pistoia vengono ospitate alcune delle aziende più rinomate nel panorama del cioccolato artigianale, come Amedei, Slitti, Manufatto Cacao, Trinci, Mannori, Catinari, Corsini.
Queste aziende si distinguono per l’attenzione meticolosa nella selezione delle fave di cacao e nella perfetta fusione tra tradizione e innovazione. Gli artigiani toscani non si limitano a replicare le ricette del passato, ma sperimentano costantemente con nuovi sapori e tecniche e molti maîtres chocolatiers della zona sono pionieri nell’uso di ingredienti locali come l’olio extravergine di oliva, il Vin Santo o il Brunello. Questa creatività ha permesso di dare vita a gusti unici e a una selezione ricchissima e variegata di praline, cioccolatini, uova di cioccolato, torte, creme spalmabili, dragées e ogni possibile specialità particolare al cioccolato, come ad esempio il Panforte Glacé di Corsini.
La sostenibilità del cioccolato della Chocolate Valley
Un aspetto fondamentale da non trascurare che caratterizza la Chocolate Valley è l’attenzione alla sostenibilità. Molti produttori della zona collaborano con cooperative locali nei paesi di origine del cacao, assicurando condizioni di lavoro eque per i coltivatori.
L’utilizzo di materie prime provenienti da coltivazioni biologiche e certificate fairtrade è sempre più diffuso, contribuendo a una filiera sostenibile e rispettosa dell’ambiente. La sostenibilità non si limita poi solo alla fase di coltivazione, ma si estende anche ai processi produttivi. Molte aziende artigianali della Chocolate Valley hanno investito in tecnologie verdi, come impianti di energia rinnovabile e sistemi di riciclo delle acque, riducendo così il loro impatto ambientale. Inoltre, il cioccolato toscano è noto anche per la sua lavorazione bean-to-bar, che implica un controllo completo su tutte le fasi della produzione, dalla selezione delle fave di cacao fino al confezionamento del prodotto finale. Questo approccio garantisce una qualità superiore rispetto alla produzione industriale, mantenendo intatti i sapori autentici del cacao.
Visitare la Chocolate Valley e i percorsi degustativi
La Chocolate Valley Toscana non è solo una realtà produttiva tra le eccellenze sia della regione che internazionali, ma è anche una meta turistica per chi si trova a passare dalla nostra regione. Ogni anno, infatti, la regione ospita numerosi eventi dedicati al cioccolato, che richiamano appassionati da tutto il mondo. Tra questi “Prato di Cioccolato” mostra mercato dedicata al cioccolato artigianale con laboratori, showcooking e degustazioni e la “Fiera del Cioccolato Artigianale” che si tiene nel capoluogo toscano e che riunisce i migliori produttori italiani e internazionali.
Oltre agli eventi e fiere di settore, tante aziende della Chocolate Valley offrono tour guidati delle loro strutture ed esperienze degustative, permettendo così ai visitatori di scoprire da vicino il processo di lavorazione del cioccolato, come nascono i vari prodotti e una fase, la più piacevole forse, dedicata all’assaggio, per immergersi a pieno nel mondo del “cibo degli dèi”.
La Chocolate Valley Toscana rappresenta oggi un punto di riferimento nel mondo del cioccolato artigianale, grazie alla passione, alla qualità e alla creatività dei suoi maestri cioccolatieri. Tradizione, innovazione e sostenibilità hanno portato la produzione toscana ad eccellere nel panorama internazionale, facendo della regione la patria non solo del vino, della pasta e della bistecca ma, ormai, anche del cioccolato. Con una crescente domanda sia sul mercato interno che estero.
La Chocolate Valley si conferma non solo come un’eccellenza gastronomica, ma anche come un simbolo della cultura e dell’artigianato toscano.
Dati di consumo e esportazione del cioccolato toscano
Negli ultimi anni, il mercato del cioccolato toscano ha registrato una crescita significativa, non solo in Italia, ma anche all’estero. Il consumo di cioccolato in Italia si aggira intorno ai 4 kg pro capite all’anno, con una preferenza crescente per i prodotti artigianali e di alta qualità. Questo trend si riflette anche nelle esportazioni: secondo dati recenti, oltre il 30% del cioccolato prodotto nella Chocolate Valley viene esportato, con i principali mercati di sbocco che includono gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania e la Francia.
In particolare, l’azienda Amedei, fondata a Pontedera (Pisa), è considerata una delle più prestigiose al mondo. Nel 2018, Amedei è stata acquisita dal gruppo Ferrarelle, ma ha mantenuto la sua indipendenza creativa e continua a produrre cioccolato di altissima qualità. I suoi prodotti sono distribuiti in oltre 30 paesi, e alcuni dei suoi cioccolati, come il famoso “Porcelana” e “Chuao”, hanno vinto numerosi premi internazionali.
Anche Slitti, un’azienda fondata a Monsummano Terme, è molto apprezzata a livello mondiale, famosa per la sua capacità di combinare l’arte della torrefazione del caffè con quella del cacao. La qualità del cioccolato Slitti ha permesso all’azienda di esportare circa il 40% della produzione, con un forte incremento della domanda nei mercati asiatici, dove i consumatori sono particolarmente attenti alla qualità del prodotto.