Easy Covid 19, la maschera di Decathlon utile per l'emergenza sanitaria

easy covid 19

L’intuizione è del dottor Dr. Renato Favero ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia e diventa realizzabile grazie alla collaborazione tra le ditte Isinnova di Brescia e F.B.M. di Brighella & C. di Sesto Fiorentino con l’apporto del primario di Pordenone Maurizio Tonizzo.

Siamo in piena emergenza, con una pandemia in corso a livello mondiale: le difficoltà aumentano, soprattutto per quel che riguarda il materiale sanitario negli ospedali. Il Dr. Renato Favero  contatta la ditta Isinova di Brescia ( che si occupa di progettazione e sviluppo di nuove idee, una fucina di inventori in sostanza) per far fronte alla possibile penuria di maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva. Insieme individuano la maschera Easybreath da snorkeling di Decathlon come possibile modello da modificare per la realizzazione di nuove maschere da poter usare in condizioni di emergenza. L’azienda si è resa immediatamente disponibile a collaborare fornendo il disegno CAD della maschera individuata. Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare. È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, che è stato chiamato valvola Charlotte, e stampato in breve tempo tramite stampa 3d.

Servono però delle stampanti 3D

A questo punto entrano in gioco lo studio MP di Calenzano e la ditta F.B.M. di Brighella & C.  di Sesto Fiorentino che possiede alcune stampanti 3D. Giovanni Brighella contatta il “maker” Andrea Bruni di MP ( già all’opera con le proprie stampanti 3D ) ed uniscono le forze per Brescia e Pordenone. 
Quello che ne è venuto fuori è una bellissima collaborazione di solidarietà; la F.B.M. ha dato la disponibilità delle sue stampanti 3D, considerata la chiusura forzata della ditta a causa del Covid-19, ad Andrea, che con una quindicina di stampanti totali ha raggiunto una produzione di circa una trentina di valvole al giorno. “Per stamparli ci vuole circa 8-9 ore totali, 6 ore a coppia e poi per ricaricarle e ripartire. In un giorno ne ho fatti una trentina, sì”, ci spiega Andrea.

Altri makers avevano risposto alla chiamata così in 2 giorni è stato raggiunto raggiunto l’obiettivo finale: 500 pezzi da mandare agli ospedali di Pordenone, Brescia e in altre realtà lombarde.

“La trovo un’idea molto intelligente – commenta Giovanni Brighellaio ho quella maschera e copre perfettamente il volto, non appanna all’altezza degli occhi e in un momento di necessità come questo credo che sia veramente un’idea brillante. La mia partecipazione è di cuore, ho solo messo a disposizioni le mie stampanti 3D, ma partecipo più che volentieri”, conclude. Anche Andrea si è reso disponibile al progetto, vista la situazione critica che stiamo vivendo: “tempo, professionalità, macchine, materiale e spese di spedizione, è tutto a carico nostro, ma non è importante; quando mancano i beni fondamentali e possiamo fare qualcosa, dobbiamo renderci utili, conclude.

Non si tratta di una maschera certificata e rientra in quelle che vengono identificate come cure compassionevoli, ma in mancanza di niente, è importante che paziente e medico abbiano la possibilità di scegliere di ovviare a questa mancanza con qualcos’altro, che, in questo caso, sono le Easy Covid 19. Noi non possiamo che dirvi grazie! Nonostante la situazione, esistono persone che si reinventano, che lavorano nell’ombra e che mettono a disposizione quello che possono per superare e rendere meno drammatico questo momento.

Sul sito dell’azienda Isinnova chiunque, da qualsiasi parte del mondo, può scaricare il brevetto dell’invenzione in modo, se in possesso di stampanti 3d, di ricreare la maschera. Qui il link