La storia della sala “Dei Nobili”, a 70 km da Firenze una delle storiche case da gioco italiane

Pisa, città d’arte e cultura, nota soprattutto per ospitare uno dei complessi monumentali più famosi e affascinanti di tutto il mondo. Ovviamente stiamo parlando di quello di Campo dei Miracoli. Ma non tutti sanno che a Pisa era presente anche un luogo che potremmo definire antenato dei casino online e fisici oggi presenti in tutto il mondo: il Casino Dei Nobili. 

Parliamo di un polo turistico d’attrazione per i nobili e gli aristocratici del secolo a cavallo tra la metà del Settecento e la metà dell’Ottocento, che teneva assolutamente il passo di altre attrazioni come la Torre di Pisa, che si è scoperto non essere la più inclinata al mondo, il Duomo o il Battistero.

Storia del Casino Dei Nobili

Innanzitutto è bene specificare che si tratta di un Casino e non un Casinò, in quanto il palazzo di cui andremo a parlare non era riservato solamente al gioco. Esso fu inaugurato nel 1753 e adibito a diverse attività ricreative dei membri appartenenti all’alta aristocrazia toscana. Ubicato a soli 70 chilometri da Firenze, la struttura sorgeva in una zona molto frequentata dal turismo aristocratico internazionale del Settecento. Qui era possibile partecipare a feste aristocratiche, serate da ballo, rinfreschi di vario genere, eventi basati sulla conversazione e, anche, riunioni dedicate al gioco d’azzardo. Le spese organizzative di ognuno di questi eventi, però, pesavano sulle famiglie nobili che avevano in gestione il Casino. Pertanto, per ovviare alle uscite, tali famiglie decisero di inaugurare uno stabilimento pubblico che consentisse a tutti gli aristocratici coinvolti di guadagnare il denaro sufficiente per portare avanti la struttura. 

L’ingresso al Casino era riservato a una ristretta cerchia di personalità: dalle dame ai gentiluomini, passando per personaggi di spicco degli eserciti in servizio presso i sovrani europei. Potevano accedere anche alcuni forestieri a patto che fossero raccomandati da alcuni aristocratici. Tra le attività più gettonate all’interno delle sale del palazzo Dei Nobili vi era certamente il gioco d’azzardo, molto gettonato da aristocratici e nobildonne, che si lasciavano prendere dal brivido delle mani di carte o della roulette ivi presente. La vera crisi della sala iniziò durante l’età napoleonica, in quanto a fargli concorrenza erano le più aperte Stanze Civiche, ossia strutture dove l’ingresso ad attività ricreative molto simili a quelle offerte dal Casino Dei Nobili non era riservato solo ad una èlite di persone, bensì anche al notabilato cittadino, senza badare troppo alle distinzioni di status sociale. La sala rimase aperta tra mille difficoltà fino al compimento del 99esimo anno di età, quando nel 1852 fu chiusa definitivamente. 

Dove possono giocare i fiorentini?

Da quel momento, quindi, mancò ai cittadini della Toscana e di Firenze in particolar modo un punto di riferimento per poter giocare. Anche perché, dopo il Casino dei Nobili, venne chiuso più avanti anche il casinò di Lucca, nonostante il tentativo di riapertura degli Anni 80 durato solo qualche minuto. Quindi, attualmente, le soluzioni a favore degli abitanti di Firenze e dintorni sono essenzialmente due. La prima è quella di prendere la propria auto, un treno o un aereo alla volta di una delle 5 sale fisiche presenti nel Nord Italia. 

Quella più vicina al capoluogo toscano è, cartina alla mano, il Ca’ Vendramin di Venezia, distante 2 ore e mezzo di macchina, ossia quasi 280 chilometri. La seconda opzione, invece, è quella dell’iGaming, con i diversi portali in rete legali e con certificazione ADM che consentono di giocare senza doversi spostare dalla propria abitazione e in qualsiasi momento della giornata. Certamente una soluzione efficace, anche se il progetto di apertura di una nuova sala da gioco in Toscana potrebbe tornare in voga entro qualche anno.