La Polveriera è uno di quei luoghi dimenticati o additati come elementi di degrado dalle amministrazioni, dove giovani di talento trovano lo spazio per trasformare il loro e il nostro mondo.
La Polveriera, nel Complesso di Sant’Apollonia (convento del ‘300 di proprietà della Regione) tra Via San Gallo e Santa Reparata è uno di questi: aula Studio, laboratorio creativo, area caffè con biblioteca a scaffale aperto e soprattutto laboratorio politico attivo aperto alla sperimentazione. Abbiamo approfittato del live painting di 400 Drops e dello show di Killabros TV, in occasione dell’ultimo Block Party, per intervistare Andrea, che con gli altri membri dell’assemblea porta avanti questo prezioso progetto.
Parlaci de La Polveriera, quando e come è nata?
“Erano anni che, come Collettivo di lettere e filosofia, chiedevamo quali progetti ci fossero per questi spazi abbandonati e se sarebbero mai stati utilizzati per soddisfare le esigenze di chi studia e vive in centro, senza ottenere alcuna risposta. Perciò, nel maggio scorso, abbiamo deciso di aprirli, pulirli e dimostrare che, organizzandoci, siamo in grado di riqualificarli e renderli usufruibili per tutti e tutte. A sei mesi dalla prima apertura le aule sono attive grazie a un gruppo eterogeneo di studenti, lavoratori e abitanti della zona che si sono costituiti come assemblea autonoma. Stiamo ricreando relazioni sociali in controtendenza rispetto alla società odierna, fondate sulla cooperazione di persone diverse con obiettivi comuni.
Come sono i rapporti con autorità e istituzioni?
“Inizialmente abbiamo incontrato solo indifferenza. I nostri precedenti tentativi di smuovere “proprietari” (Regione Toscana) o “gestori” (DSU) verso una riqualificazione del plesso non hanno avuto alcun effetto. Allo stesso modo l’occupazione di questi locali non ha provocato nessuna reazione, se non qualche vaga e indiretta minaccia. A questo punto ci siamo mossi in contropiede chiedendo un incontro con i responsabili per confrontarci sul futuro di Sant’Apollonia, ben consapevoli della nostra forza e non disposti a scendere a compromessi che non siano “per la comunità”. Stiamo ancora aspettando una risposta”
Parliamo delle iniziative di cui è ricca La Polveriera, oggi il Block Party ma anche corsi, conferenze, cineforum
“Abbiamo organizzato un corso di autoformazione per organizzarsi e difendersi sul posto di lavoro con Clash city workers, molto seguito e che riproporremo l’anno a venire, e abbiamo in programma un ciclo di iniziative di informazione sul tema delle tossicodipendenze in collaborazione col Centro Java. Poi un “festival delle arti urbane”, corsi gratuiti, laboratori, “Jam session di lettura” e presentazione di libri. Questo Block Party è un’occasione in cui artisti e musicisti collaborano alla costruzione di un evento di grande portata grazie al quale sarà possibile proseguire e far crescere tutti questi tipi di attività. L’intento è creare una situazione di socialità e divertimento consapevole in cui dare spazio alle diverse realtà artistiche e culturali che si muovono nel substrato urbano. Una festa effettivamente in grado di rivitalizzare il luogo in cui si svolge, valorizzandone le potenzialità, cosa che Killabros TV e 400 Drops hanno fatto egregiamente”
NICCOLÒ BRIGHELLA