L’ultimo Pitti attraverso gli occhi della sostenibilità.

Si è da poco conclusa la 101a edizione di Pitti Immagine Uomo (11-13 gennaio 2022), noi di FUL ci siamo stati e abbiamo individuato 5 brand interessanti a partire da due principali caratteristiche: la sostenibilità e l’eco-responsabilità. 

La sostenibilità è un tema a cui Pitti Immagine Uomo presta attenzione ormai da tempo. Infatti, da quattro anni le viene dedicato un padiglione -S/Sustainable Style – permettendo, così, a giovani realtà innovative di partecipare come espositori. Quest’anno sono state selezionate per far parte del progetto: Curios Grid, Figure decorative che offre abbigliamento e accessori unisex fabbricati 100% a mano da artigiani italiani con materiali upcycling, Junk, Ksenia Shanaider, Maxime, N Palmer che ripropone tessuti vintage con un design contemporaneo, Philip Huang che collabora con artigiani indigeni del nord-est, Provincia Studio i cui capi della nuova collezione sono creati a partire da stock di tessuto destinati al macero e decorati con gioielli di vetro di Murano, il brand di scarpe totalmente environmentally friendly Umoja e Waste Yarn Project che utilizza i filati avanzati per generare nuovi articoli. 

Alla scoperta della fiera abbiamo individuato altri marchi dalla forte identità sostenibile e green che ci hanno colpito particolarmente. 

+THREE

Primo tra tutti, il brand di borse e zaini +Three con sede a Firenze che afferma di avere nel proprio dna la sostenibilità vivendola a tutto tondo dal punto di vista ambientale, etico ed economico. La produzione dell’azienda si basa, infatti, sui valori di responsabilità e rispetto verso il pianeta, le persone e il loro lavoro ed è organizzata in modo tale da impattare il meno possibile sull’ambiente. Tutti gli articoli sono stati fabbricati con materiali riciclati certificati e sono riciclabili a loro volta. Il nome stesso del marchio indica la necessità di cambiare i cicli industriali attualmente in uso così da non raggiungere gli aumenti di temperatura previsti che genereranno disastri ambientali. + Three collabora con diverse associazioni a progetti a sostegno delle comunità più svantaggiate, durante la V Giornata Mondiale dei Poveri ha regalato 500 zaini e due di questi sono stati firmati anche dal Papa.

FTC

FTC – Fair Trade Cashmere è un marchio tedesco nato nel 2003. L’azienda opera mettendo la sostenibilità ambientale e sociale al primo posto, garantendo non solo i valori etici del lavoro ma impegnandosi anche nell’aiutare le comunità locali. Infatti, ha costruito scuole e ha investito nella formazione. Per la produzione del materiale FTC segue standard elevatissimi per il benessere delle capre ponendosi contro ogni tipologia di sfruttamento delle risorse. La base della nuova collezione è la trasparenza e la neutralità per il clima, i materiali sono riciclabili e non inquinanti.

Regenesi

Nato con lo scopo di mettere in pratica l’idea di circolarità, Regenesi crea accessori di moda di lusso ed oggetti di design dai resti scartati dagli individui investendo al 100% sul concetto di sostenibilità. Fin dal 2008, anno di nascita del brand che ha sede a Bologna, trasformano con tecnologie innovative i rifiuti  e gli scarti sostenendo che dalla società dei consumi e dallo spreco possa nascere qualcosa di bello e utile. Questa trasformazione è il primo passo per un mondo migliore che dà una seconda occasione a materiali post-consumo. La particolarità della nuova collezione è l’indicazione su ogni articolo della storia di ognuno di essi a partire dalla propria origine: è così che 6 bottiglie di plastica si sono trasformate in una borsa funzionale e alla moda.

Buttertea

Buttertea produce i suoi capi di maglieria con materiali ecosostenibili e li dota di etichette ecologiche e bottoni in corozo (detto anche avorio vegetale) tinti a loro volta con colorante vegetale. Obiettivo del brand è quello di far sentire a casa i propri clienti, infatti, il nome stesso riprende quello della bevanda nazionale della Mongolia per rappresentare l’ospitalità dei nomadi che si prendono cura delle capre produttrici del Cashmere. La qualità dei prodotti di Buttertea deriva direttamente dalla natura e dalla lavorazione toscana volta a generare degli articoli duraturi nel tempo. La filiera produttiva è organizzata con lo scopo di lasciare il pianeta vivibile per le future generazioni. 

Moea

Moea, realizza scarpe con bio- materiali: frutta, piante, cotone riciclato. L’azienda definisce i propri prodotti direttamente creati da madre terra, infatti, questi sono riciclati e riciclabili e completamente vegani. Il brand recupera gli scarti da diverse realtà come industrie di succhi e vigneti italiani,  i rifiuti di ananas provengono dalle Filippine e i cactus dal Messico, tutto questo per dare vita a sneakers colorate e moderne. La produzione locale e l’utilizzo di questa tipologia di materiali permette a Moea di emettere meno carbonio. L’azienda è ufficialmente partner di WWF e membro del progetto sostenibile la Caserne, il maggior incubatore di moda con sede a Parigi.  

A Pitti Immagine 2022 erano poi presenti anche marchi più conosciuti e affermati che portano avanti da diverso tempo una prospettiva sostenibile Tra questi: la Pquadro che ha lanciato la sua nuova linea di zaini fabbricati con materiali riciclati e supportando le comunità locali, Ecoalf che ha presentato la nuova linea premium integrando le ultime innovazioni e tecnologie per avere il minor impatto possibile sul pianeta, Save the dock che conferma il suo spirito attivista e animalista specializzandosi in capi al 100% animal e cruely free. 

Queste realtà sono la dimostrazione che anche uscendo dai cicli di produzione del fast fashion è possibile stare al passo con i tempi e con le tendenze. Una gestione della produzione e organizzazione consapevole di quello che sta succedendo al nostro pianeta è ormai per i brand una caratteristica identitaria essenziale.

Foto a cura di Giulia Massarelli