Tutti i miti, compresi gli stereotipi negativi, circa il giorno d’azzardo sono ufficialmente caduti: dopo il Covid-19 il potenziale del gambling resta altissimo, mentre la realtà invece risulta essere abbastanza limitata.
Le vittime della pandemia non sono solo umane, perché il gioco terrestre, vittima di una crisi senza precedenti, è andato in tilt anche sul fronte delle concessioni. Quelle attive ad oggi sono solo l’1,5% di un mercato ampio per cui è mancata in questa fase soltanto la lungimiranza. Da parte di quegli operatori che potevano supportare investimenti anche lievi non sono arrivati segnali in questo caso. L’online, nonostante l’indubbio salto in avanti, resta un business che ha allettato pochi.
Qualcuno sull’online è andato spedito, e con buona ragione. Come nel caso di Snaitech, che ha acquistato il 100% di Big Casino, società italiana che tra le prime ha ottenuto la licenza dai Monopoli per il gioco online. Una acquisizione che ha interessato il gruppo sempre più in espansione sul fronte digital, anche per prodotti non strettamente legati al betting. Grazie anche alla qualità della customer base, sostenibile e corrispondente alle policy di acquisizione e fidelizzazione dei clienti Snaitech. Ciononostante il gioco online continua a non avere una distribuzione uniforme.
Sul totale dell’offerta, già l’80% si divide tra Lazio, Lombardia e Sud Italia, dove il gioco è predominante nella sola Campania, tra le regioni più prolifiche in termini di spesa e raccolta. Ed ancora l’offerta di gioco si affida quasi del tutto all’outsourcing integrale, con i rischi del caso in termini di padronanza di fidelizzazione del cliente e dei rapporti di fornitura di titoli di gioco. Ed ancora più importante: l’ambito terreste non amplia affatto il mondo digitale, tuttalpiù lo rende maggiormente penetrativo e attraente. L’integrazione che si sta tentando resta complessa e difficile: in caso di funzionamento va pagata, con un abbassamento della marginalità.
Se non dovesse poi funzionare il costo impatta al pari di una campagna di marketing chiusa in fallimento. Allo stato attuale le realtà che hanno compreso come tirare il meglio dalla filiera sono veramente molto poche. E ancora minori sono quelle che hanno compreso come tirare il meglio dalla filiera. E ancora di meno sono ancora quelle che hanno capito la complessità e le potenzialità dell’online. Che sarà il futuro senza ombra di dubbio, ma trattasi di un campo sempre più selettivo e mirato. L’unico ed ultimo baluardo oggi rimasto a soddisfare le esigenze di nuove generazioni di giocatori. Gli stessi che mai conosceranno AWP e VLT.