Fino al 12 giugno al primo piano della Palazzina dell’Indiano è aperta la mostra di Enrico Tealdi Halos, un’esposizione che fa compiere ai visitatori un viaggio tra i paesaggi che ci circondano e quelli interiori, risvegliando la memoria e i ricordi.
Il Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni ha aperto al pubblico la prima mostra personale a Firenze del pittore Enrico Tealdi, a cura di Serena Trinchero. Con questa seconda esposizione, dopo “Ogni pensiero vola” di Marco Pace, continua nelle sale al primo piano della Palazzina dell’Indiano la digressione sul tema del paesaggio, rappresentato attraverso il mezzo pittorico, questa volta sotto il segno della memoria e della sua capacità immaginativa.
La mostra costituisce un sistema specchiante tra il paesaggio esterno, quello del Parco Monumentale delle Cascine e delle rive del fiume Arno, che entra nello spazio tramite le tante finestre che scandiscono l’architettura della Palazzina, e quello più interiore, idealizzato e sfocato rappresentato dai dipinti di Tealdi. In questa sfida giocosa tra realtà e finzione, suggestioni e richiami emerge nitida la connessione tra la luce e il ricordo.
I grandi teli in cui l’artista dipinge paesaggi inondati da un bagliore accecante, tanto da esserne sfocati, così come dalla bruma, sono rappresentazioni frutto dell’alone della memoria, una traccia indefinita, un sentimento incarnato nelle cose che ci circondano e risvegliato in quest’azione di recupero immaginifico. La selezione di opere proposta in questa occasione richiama ancora una volta il tema centrale della poetica del pittore che si insinua in un tempo simbolico, una transizione verso il nuovo il cui ricordo è già inscritto nell’attimo in cui le cose prendono forma, avvolto da quella nostalgia lieve che pervade gli attimi che sappiamo rimarranno nella nostra memoria.
L’artista
Enrico Tealdi nasce nel 1976 a Cuneo, dove vive e lavora. Dopo essersi diplomato in pittura, perfeziona la propria formazione attraverso diversi workshop con tutor di fama internazionale come Massimo Bartolini, Stefano Arienti, Lorenza Boisi e Tobias Rehberger. Dal 1998 inizia la sua attività espositiva in Italia e all’estero che ha portato le sue opere ad essere presenti in collezioni private. Tra le più recenti personali si ricorda: Citéra, Sociéte Interludio, Torino, a cura di Simona Squadrito (2020); Concerto per carillon, Galleria Francesca Antonini, Roma (2019); Si cercano Parole che nessuno dirà, MAR, Ravenna, a cura di Davide Caroli (2015). Il suo lavoro è rappresentato da Francesca Antonini Arte Contemporanea di Roma e Societé Inteludio di Torino.
INGRESSO LIBERO
ORARI
1 maggio > 12 giugno:
lunedì – venerdì: 10.00 – 18:00
sabato: 15.00 – 18.00
domenica: 10.00 – 13.30 | 15.00 – 19.00
PIA Palazzina Indiano Arte
Piazzale dell’Indiano, 1 – Parco delle Cascine, Firenze
Info: info@palazzinaindianoarte.it | 055.0880601 – 055.2280525
www.palazzinaindianoarte.it – www.virgiliosieni.it