Alla scoperta di Post-hit, il misterioso street artist fiorentino che ha invaso le strade della nostra cittĆ di foglietti gialli, facendoci ridere e pensare.
Ormai da qualche tempo camminando per le vie del centro di Firenze può capitare di imbattersi in colonne che ci invitano ad abbracciarle, in telefoni pubblici che ci sollecitano a chiamare la mamma almeno una volta al giorno, in tastiere dei bancomat che ci chiedono di suonarle come Mozart e nei cavalli delle carrozze che attendono nuovi passeggeri davanti al Duomo che ci provocano a baciargli le natiche. No, non stiamo sognando: ĆØ lāeffetto Post-hit! I famigerati foglietti adesivi gialli hanno invaso la nostra cittĆ con i loro ironici, giocosi, ma anche poetici messaggi.
Lāidea nasce da un ragazzo fiorentino con lāintento di suscitare un sorriso o una riflessione attraverso lāinterazione che si crea tra gli oggetti, il contesto nel quale si trovano, il testo del foglietto e noi che lo leggiamo. Grazie al messaggio del Post-hit, lāoggetto prende una nuova e spesso diversa vita, quasi si personifica e comunica con noi, a volte chiamandoci anche direttamente in causa, come nel caso del cestino che ci implora Ā«di essere il suo Michael JordanĀ» e centrarlo con la cartaccia, invece di gettarla a terra.
Post-hit facendo comunicazione di strada si muove chiaramente nel mondo della street art, ma vuole renderla comprensibile a tutti ā sia a giovani che a meno giovani ā e interpretarla in modo leggero, non invasivo e ancora più effimero. I foglietti, infatti, sono comunque destinati a sbiadire, ma possono anche essere staccati prima; anzi devono essere staccati! Se a qualcuno non piace il messaggio può facilmente Ā«cancellarloĀ» senza dover ricorrere agli angeli del bello, come può invece tranquillamente portarseli a casa. Anzi sono giĆ sorte le prime forme di collezionismo che ricordano quello delle figurine, soltanto che invece di comprarle, vanno cercate, come in una caccia al tesoro urbana, per le vie della cittĆ .
I più creativi sfruttano a pieno la caratteristica stacca-attacca dei Post-it e li affiggono in altri contesti e su altri oggetti, conferendogli un nuovo e a volte anche più efficace e provocatorio messaggio. Solo per citare due esempi, è successo per «Red is for the brave» che dal semaforo è stato attaccato su di un assorbente usato o su di un bicchiere di vino rosso e per «Keep your dream higher» che dalle scale di una passerella è finito sulla testata di un letto. Nasce così un secondo livello di interazione nel quale il fruitore passivo si trasforma e assume un ruolo attivo nel processo di creazione artistica.
Sui social e soprattutto su Instagram si crea un terzo livello di interazione nel quale gli utenti caricano le foto che hanno scattato ai Post-hit, usando hashtag specifici (#post_hit, #post_hit_the_streets) e taggandovi il profilo ufficiale. à sorto così e continua a crescere un ibrido tra un archivio e un museo virtuale che cristallizza nella rete quei foglietti che nella realtà sono destinati a scomparire dalle strade.
Post-hit ĆØ lāennesima dimostrazione che a Firenze la street art ĆØ viva e gode di ottima salute. Ć sorprendente, infatti, contare quanti street artist siano attivi in una cittĆ relativamente piccola e conservatrice come la nostra. Recentemente, quasi come se le sue vie non riuscissero più a contenerla, sono nati due luoghi dedicati a lāarte urbana. La Street Levels Gallery, una vera e propria galleria dāarte che ospita questo tipo di opere, e lo Street Inn Florence ā al quale abbiamo dedicato un articolo due numeri fa ā, il primo urban art hotel di Firenze nel quale ogni camera ĆØ stata curata da un artista diverso. Ogni volta che nascono luoghi come questi, in tanti si chiedono quanto sia giusto rinchiudere un tipo di arte che nasce allāaperto e vive nelle strade, ma forse la struttura museale ā sia fisica che mentale ā di Firenze ne ha bisogno. Sicuramente questi luoghi sono un sintomo della vivacitĆ della scena fiorentina e tanti street artist sentono il bisogno di farsi anonimamente conoscere a un pubblico sempre più ampio. Riguardo a questa tendenza Post-hit ci ricorda che nella street art, ma anche nellāarte in generale, lāattenzione dovrebbe essere sempre posta più sul messaggio che sul personaggio e chiaramente lo fa con uno dei suoi foglietti che recita Ā«Kill your egoĀ» e può essere trovato attaccato a degli specchi o fuori dalle cabine per le fototessere.
Il progetto Post-hit ĆØ giovane, ma ha giĆ organizzato un evento lo scorso 25 novembre per la Giornata internazionale per lāeliminazione della violenza contro le donne. In tale occasione ha realizzato un piccolo poster-book pieghevole contenente alcune foto delle sue opere che ha venduto per poi donare tutto il ricavato a una Onlus del territorio fiorentino che si occupa di sostegno a donne e minori vittime di violenza. E non poteva nemmeno mancare tra gli ospiti dellāevento di inaugurazione dello Street Inn, dove ĆØ stato invitato a Ā«post-hittareĀ» lo spazio.
Per il futuro Post-hit ha giĆ in serbo tanti nuovi foglietti che vedremo presto attaccati sulla nostra cittĆ , ma anche nuove modalitĆ espressive che sicuramente si faranno notare. Se però inizia a pensare in grande, sogna che il suo progetto artistico cominci in modo spontaneo e dal basso a macchiare di giallo altre cittĆ in Italia, in Europa e nel mondo. Del resto, le uniche doti necessarie sono un poā di ironia e arguzia e la possibilitĆ di investire meno di 2 centesimi a foglietto per scatenare un sorriso negli altri.
E anche noi ci auguriamo che Post-hit, chiunque sia e chiunque userà il suo nome in futuro, colpisca sempre di più. Del resto i foglietti gialli dello street artist più appiccicoso di Firenze, più che dei colpi, sono delle leggere carezze che ci solleticano facendo nascere un sorriso sul nostro volto o ci riscaldano il cuore spronandoci a essere migliori di quello che siamo.
https://posthit.tumblr.com/
IG: @post.hit
FB: @posthitproject
ENGLISH VERSION>>>>
For some time now, walking down the streets of Florence, you can find columns asking to hug them, public phones that remind you to call your mother at list once a day and so on: itās the Post-hit effect! The idea starts from a Florentine guy, with the intent of provoking smiles or reflections, through the interaction between the objects, the context, the text of the post-hit and the readers. Thanks to the message of the Post-hits, the object takes a different and new life, a kind of embodyment, and communicate with us, inviting us to play.Post-hit, making street communication, takes part in the street art world, making it understandable to everyone: in fact post-hits sooner or later are destined to fade out but they could, indeed they should, be taken off by anyone earlier than that! Itās a second level of interaction in which the reader takes an active role in the artistic process. With social media, mostly on Instagram, there is a third level of interaction in which readers can upload the pics using specific hashtags (#post_hit, #post_hit_the_streets) and tag the official profile of Post-hit: this is a demonstration that street art in Florence is still alive and itās surprising how many street artists work in such a small and conservative city.
Recently, two new places are born and dedicated to that: street Levels Gallery, a real street art gallery, and street Inn Florence, the first urban art hotel. As Post-hit wants to underline: in street art, attention must be focused on the message rather than on the artist, and he clearly shows that with the āKill your egoā post-hit, that you can find on mirrors or out of photo booths. We wish that he keeps sticking more and more, pushing us to be better than we are.
Foto di Post-hit
Testo di Jacopo Visani