All’inizio è solo un nome: Rasputin. Una voce che si sparge: c’è un nuovo locale in città. Sì, ma dove? è proprio questo il punto: dove non si sa. Una geniale ed efficace idea di marketing che in realtà costituisce l’essenza di questo secret bar.
Marco Vinci e Ghermai Zerazion si conoscono nel 2003 durante una vacanza a Barcellona. Marco è di Cremona e fa il video operatore, Ghermai è di Arcore e fa il bartender. La loro amicizia cresce e si cementa nel tempo, nonostante la distanza e i percorsi lavorativi diversi. Poi quella vecchia idea buttata lì un po’ per scherzo un po’ sul serio torna a fare capolino nella mente di Marco. Da un po’ di anni si è trasferito a Firenze e comincia ad essere stufo della precarietà del suo lavoro. Forse, dopo tutto, mettersi in proprio e aprire un locale non è impossibile… Ghermai ha continuato la sua carriera di bartender lavorando in importanti locali prima di Milano e poi di Londra. Marco lo raggiunge lì per un periodo per scoprire la nightlife londinese e lavorare in vari club, tra cui uno speakeasy. A quel punto, convinto Ghermai, mancava solo il fondo adatto.
Arriva voce di uno scantinato in Oltrarno, ha una bellissima volta in mattoni ma tutto il resto è da sistemare. C’è da rifare il pavimento, risuddividere gli ambienti, creare la sala, il bar, un ripostiglio. Ma è perfetto.
Il progetto di Marco e Ghermai è da subito molto chiaro: ispirarsi agli speakeasy americani degli anni del proibizionismo e ai members’ club londinesi, ma differenziandosene per un macroscopico particolare. Non è un locale con una zona segreta in cui si servono alcolici, ma un vero e proprio secret bar a cui si accede attraverso una finta parete.
Da qualche parte in Santo Spirito, in una delle tante vie, ai primi di marzo è stato inaugurato il Rasputin. L’ingresso si mimetizza con il resto dell’arredo urbano, solo alcuni dettagli svelano l’esistenza del locale, tra cui una placca d’ottone con inciso il nome «Grigorij Efimovič Rasputin» e un campanello. Una volta oltrepassata la porta (con tanto di spioncino), si scende giù per una rampa di scale e si arriva direttamente in un’altra epoca.
Lorenzo Masini è il designer che è stato incaricato di fare la magia, «di incanalare il Tigri e l’Eufrate in una bella foce» come dice Ghermai e di trasformare la cantina in un salotto fin de siècle. Allo stesso periodo storico appartengono anche la selezione dei cocktail e il personaggio che dà il nome al locale. Rasputin, come il mistico russo consigliere dei Romanov, come il personaggio del fumetto Corto Maltese, e anche come un gatto.
Il salotto è arredato con tavoli e sedie antiche di varie forme e dimensioni, candele, candelabri, quadri dalle vistose cornici dorate. Tutte le lampade sono state fatte su misura per il locale. La carta da parati, di un rosso scuro, è la riproduzione di un disegno originale di Morris. Un teschio di cavallo spicca sul davanzale di una finestra, una teca contiene un’anatra, persino le bottiglie degli ingredienti di Ghermai sembrano arrivare direttamente dal 1900! La zona bar è il suo regno, con un bellissimo bancone e con una bottigliera disegnata su misura che nasconde l’ennesimo segreto, scorrendo apre il passaggio a un’altra stanza che in futuro sarà adibita a distilleria.
Alcuni dei cocktail sono ricette originali di Ghermai (i primi quattro del menù), create appositamente per il locale mentre le altre sono ricette originali di fine ’800-inizio ’900, epoca in cui ebbe inizio la storia del cocktail. La prima pubblicazione di una guida che contiene ricette di cocktail è infatti del 1862. Gli ingredienti sono tutti accuratamente selezionati, a partire dal gin e dal whisky fino ad arrivare al ghiaccio. Fateci attenzione, vedrete che non si liquefarà nel vostro bicchiere annacquando il vostro drink.
Il locale contiene 40 persone sedute ed è obbligatoria la prenotazione. Da quando ha inaugurato c’è sempre stato il tutto esaurito. Per prenotare basta inviare un messaggio tramite la loro pagina facebook o telefonare allo 055 280399.
E voi ci siete stati? Come, non sapete ancora dov’è? •
Testo di Annalisa Lottini
Foto di Niccolò Brighella
>>>>English version
Marco Vinci and Ghermai Zerazion met in 2003 during a holiday in Barcelona. Marco a video operator from Cremona, Ghermaia a bartender from Arcore (Milan). They talk about opening a bar together but it’s just a dream until Marco gets fed up of having a precarious job and asks Ghermai to become a business partner. They find a cellar in Oltrarno that needs to be completely renovated but that is perfect for what they have in mind. Drawing inspiration from speakesy and London members’ club they want to open a secret bar, whose address will remain hidden as well as its entrance.
Somewhere in Santo Spirito, at the beginning of March they opened Rasputin. Its entry is perfectly camouflaged with the street nearby. Only some details give away its existence, like a brass label with «Grigorij Efimovič Rasputin» on it. On the other side of the door, after descending a steep flight of stairs another epoque is awaiting you.
Lorenzo Masini is the designer who made the magic, he transformed the cellar into a fin de siècle living room. To the same historical period belong the selection of cocktails and the character who lends the name to the bar, Rasputin, the Russian mystic and Romanov family’s counselor, but Rasputin is also a character of the comic Corto Maltese and a cat.
Everything has been carefully selected: all the furniture pieces and decorations, the ingredients of the cocktails, the recipes (some are Ghermai’s originals, others taken from old XIXth century recipes). The bar can host up to 40 seated people, it is necessary to book in advance especially because since the opening they have had always full nights. You can book by sending a message through their facebook page or calling at 055 280399.
So have you already been there? What, you still don’t know where it is? •