
LA RIAPERTURA DEGLI APPARTAMENTI REALI A PALAZZO PITTI
dopo una lunga attesa durata 5 anni, hanno riaperto al pubblico gli appartamenti reali di Palazzo Pitti; noi siamo stati a visitarli e ve li raccontiamo.
Lo scorso 20 gennaio hanno riaperto al pubblico, dopo una lunga attesa durata 5 anni, gli appartamenti reali di Palazzo Pitti consistenti in 14 sale collocate nell’ala destra del primo piano della Reggia. Se pensiamo che sono stati impiegati ben 9 mesi di restauri, non abbiamo dubbi sulla magnificenza che ci può attendere nel momento in cui varcheremo la soglia di queste scenografiche e maestose sale le quali celano nel loro aspetto apparentemente uniforme uno stile, al contrario, che si può definire “misto”, rievocativo, quindi, di tutte quelle che sono state le identità delle diverse epoche che hanno modificato e trasformato l’aspetto di questi sontuosi appartamenti.
A partire, infatti, dalla seconda metà del Seicento gli appartamenti reali furono abitati tra gli altri, dal Gran Principe Ferdinando De’ Medici e da Anna Maria Luisa De’ Medici, conosciuta come l’Elettrice Palatina, fino ad arrivare poi al Settecento e Ottocento con la dinastia dei Lorena e per poi finire con l’ultimo residente individuabile nel Re Vittorio Emanuele II di Savoia, il quale lasciò definitivamente la dimora reale nel 1919. Insomma, ben tre potenti dinastie (i Medici, i Lorena e i Savoia), espresse dai loro rappresentanti più celebri, hanno varcato gli ingressi di queste sale, ne hanno calpestato i pavimenti, o meglio, le moquettes e i tappeti, le hanno arredate e vi hanno esposto opere di artisti eccellenti.

Dunque, attraversare questi appartamenti è come fare un breve ma soddisfacente viaggio fatto di 300 anni di epoche differenti, ognuna con la sua storia e i suoi protagonisti, cosa che si rispecchia nell’aspetto delle sale stesse. E per l’appunto, nel preservare questa caratteristica così peculiare, i restauri svolti si sono prefissi l’obiettivo, per quanto possibile, di riportare all’antico splendore tutto ciò, dando vita a operazioni di rimozione dei tappeti e delle moquettes con lo scopo di lasciare in vista un parquet perfettamente conservato, nonché restauri, puliture e recupero degli straordinari affreschi, degli stucchi, dei parati, dei tendaggi, del mobilio e dei dipinti presenti.
Le 14 sale che il visitatore si troverà ad attraversare sono le seguenti: la sala Verde, la sala del Trono, il salotto Celeste, la Cappella, la sala dei Pappagalli, il salotto della Regina, la camera della Regina, il gabinetto ovale, il gabinetto rotondo, la camera del Re, lo studio del Re, il salotto Rosso, infine l’anticamera del Re. Noi non possiamo fare altro che consigliarne la visita e perché no, di visitare o rivedere, a seconda del caso, anche tutti gli altri stupendi musei di Palazzo Pitti, dalla Galleria Palatina, alla Galleria d’arte Moderna, fino al museo della Moda e del Costume.

Per visitare gli appartamenti Reali è necessaria la prenotazione obbligatoria da farsi il giorno stesso o tramite il sito web ufficiale del circuito Gallerie degli Uffizi o direttamente alla biglietteria. Gli appartamenti Reali, essendo accessibili solo tramite visite guidate eseguite da due unità di personale per un gruppo di massimo 20 persone, sono contingentate e si svolgono ogni 45 minuti a partire dalle 10.00 fino alle 16:45. Il biglietto costa 16 euro (2 euro il biglietto soggetto a riduzione) e comprende non solo la visita degli appartamenti ma anche di tutti gli altri musei di Palazzo Pitti, escluso il Giardino di Boboli.
Al seguente link troverete tutte le info utili per effettuare la visita: Visite accompagnate agli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti
Inutile dire che è assolutamente d’obbligo per chi si nutre di arte e cultura ogni giorno, andare ad omaggiare il lavoro immane svolto per la riqualificazione di questi appartamenti, lavoro che ripaga di tutti gli sforzi e il tempo impiegatoci, confermando, ancora una volta, quanto la conservazione, la manutenzione e la salvaguardia siano fondamentali per dare il giusto valore al nostro immenso patrimonio artistico.