Cinque motivi per andare a provare il nuovo Bistrot 84 Rosso in Borgo Ognissanti

Bistrot 84 Rosso Firenze

Ormai da qualche mese, passando quasi inosservato, in Borgo Ognissanti ha aperto il Bistrot 84 Rosso, il tempio dell’eclettica cucina del giovane chef Matteo Longhi. Nato da un’intuizione dell’imprenditore Nicola Langone, già proprietario del ristorante Guné in San Frediano, questo bistrot contemporaneo è caratterizzato da una proposta internazionale ricca di contrasti e un servizio informale ispirato ai bistrot parigini. Qualcosa di nuovo per la nostra città.

“Il Bistrot 84 Rosso è un angolo di Firenze dove concedersi un momento di relax, di chiacchiere e avere l’occasione per degustare proposte gastronomiche che ne rispecchino la filosofia con cui l’ho creato. Il nostro menù estivo parla di viaggi e freschezza, senza dimenticare però la ricercatezza e la curiosità che muove tutte le nostre scelte”, è direttamente il proprietario Nicola Langone a spiegarci qual è l’essenza più intrinseca della sua nuova apertura fiorentina in Borgo Ognissanti 84.

E la curiosità – aggiungiamo noi – non manca di certo. Dopo averlo provato personalmente, possiamo dire infatti che il Bistrot 84 Rosso ci ha colpiti da svariati punti di vista: dalla complessità dei piatti alla semplicità della location, passando per l’accuratezza dei vini proposti nel wine pairing, fino all’identità netta, marcata, decisa dello chef brianzolo Matteo Longhi.

Riassumendo, ecco dunque (almeno) cinque ragioni per provare questo nuovo ristorante nel centro di Firenze.

La location minimal

Anche l’occhio – si sa – vuole la sua parte. La location del Bistrot 84 Rosso, seppur leggermente nascosta e non semplice da vedere da fuori, nasconde degli spazi moderni e senza fronzoli. Gli stessi contrasti della cucina si riflettono infatti anche negli ambienti del ristorante: l’accostamento tra il bianco, il nero e lo stile optical delle geometrie, con una punta di giallo non certo casuale. Il giallo rappresenta il colore della gioia ed è stato fortemente voluto dal patron Nicola Langone. “L’indaco caratterizza il mio primo ristorante, Gunè, e indica la realizzazione di un sogno. Il giallo, invece, rappresenta la follia e la gioia, emozioni che si legano a questa mia seconda impresa ristorativa”, ci ha svelato lui stesso. La follia e la gioia, in effetti, sono proprio ciò che abbiamo ritrovato nei piatti di Matteo Longhi, esaltati anche da un ambiente che rifugge da colori sgargianti o neon instagrammabili proprio per (ri)portare la cucina al centro di tutto.

L’identità dello chef Matteo Longhi

Matteo Longhi, nonostante sia ancora piuttosto giovane, vanta già varie collaborazioni con ristoranti stellati europei e chef affermati come Pino Cuttaia e Vito Mollica. La sua, oggi, è una cucina che riflette un mix di estro, contemporaneità e sapori internazionali, consentendo ai suoi commensali di realizzare un suggestivo giro del mondo gastronomico. Perché identità? Perché sullo sfondo, dalla prima all’ultima portata che esce dalla cucina, ritroviamo un tratto comune: un sapore più o meno bitter, ma comunque sempre tendente all’amaro. Quasi come un pugno in bocca, di quelli dati bene, che lascia un’impronta forte e ben riconoscibile, ma metaforicamente è anche in grado di spazzare via tutti i trend gastronomici fiorentini segnando un prima e un dopo nel nostro palato. La cucina di Matteo Longhi non insegue le mode del momento, ma offre al commensale proprio ciò che piace a Matteo, quello in cui crede ciecamente e quello che lui stesso non rinnegherebbe mai. È questa la sua vera forza, e con gli anni di esperienza si perfezionerà ulteriormente.

Un viaggio gastronomico dall’Asia all’America Latina

La proposta di Bistrot 84 prevede un menù alla carta, ma anche e soprattutto dei menù degustazione in cui porzioni multiple in formula di assaggi vanno a delineare un mondo di sfumature di gusto, un modo di intendere la cena come momento di relax, divertimento e scambio conviviale all’insegna dell’internazionalità. I piatti di Matteo Longhi si avvalgono infatti di cotture e tecniche di preparazione assai lontane dalla tradizione nostrana, abbracciando India, America Latina, Medio Oriente o Europa del Nord. Un viaggio gastronomico, appunto, in cui lo chef prende per mano i suoi ospiti e li porta ben al di fuori della loro comfort zone, o meglio di quella che essi credevano che fosse. Al Bistrot 84 Rosso l'”effetto wow” è insomma assicurato, ma soltanto se si va a provarlo senza troppi preconcetti e con la voglia di lasciarsi stupire da qualcosa di nuovo. Con la materia prima sempre grande protagonista.

Le serate a tema

Il Bistrot 84 Rosso non è solo un ristorante, ma va inteso come un luogo dove creare nuove sinergie, partecipare a incontri esclusivi e assaporare piatti e vini fuori dalle rotte commerciali. Non è un caso che da quest’estate sia stata inserita una serie di serate pensate in esclusiva per il bistrot, che si sviluppano e si svilupperanno da agosto, di mese in mese, cambiando sempre espressione. Ogni giovedì verranno proposti quindi un aperitivo e una cena di quattro portate con abbinamento vini per un massimo di 16 persone. Durante la cena si potrà avere occasione non solo di conoscere personalmente lo chef e scoprire curiosità e segreti delle portate appena degustate, ma anche di approfondire un tema specifico. Tre giovedì di agosto (3, 10 e 24 agosto) sono stati dedicati per esempio al mondo della letteratura e, in particolare, la casa editrice Libri Strani, che si occupa di riportare alla luce libri di un certo valore, ma spesso dimenticati, proporrà la presentazione di un libro diverso ogni sera. Chiacchiere, lettura di brani, degustazione delle portate e naturalmente il libro presentato in omaggio per gli ospiti della cena. Da settembre, invece, verrà proposta una seconda tranche di eventi dedicata al mondo del vino (date e modalità di prenotazione, con gli argomenti delle serate, saranno online da fine agosto).

Le quattro proposte del nuovo menù

Ok, mettiamo che ci siete già stati, magari quando aveva appena aperto… Qualche giorno fa abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima i nuovi piatti del Bistrot 84 Rosso, quattro nuove portate del menù estivo in grado di raccontare al 100% il credo culinario di Matteo e tirare fuori la sua anima più eclettica. Si parte con l’antipasto, un Ceviche di pomodoro realizzato utilizzando tre tipologie selezionate di pomodori coltivati a km zero, con aggiunta di sambuco e mirtilli: questo piatto vuole dare risalto al mondo vegetale, utilizzando anche elementi fermentati per valorizzarne la semplicità e la complessità. Non lasciatevi spaventare dal primo, i Ravioli di rane: questi ravioli rendono il tradizionale concetto di raviolo decisamente insolito, scegliendo come ripieno gli anfibi. L’aggiunta di lime e prezzemolo alla ricetta crea una forte contaminazione medio-orientale e contribuisce a interpretare il piatto in una chiave priva di restrizioni. La chicca arriva tuttavia con la seconda portata, il doppio Agnello: una portata composta da due parti e da due diverse interpretazioni dello stesso ingrediente.

Da un piccolo taco utile per iniziare ad assaporarne il gusto si passa alla pancia marinata in doppia cottura, per goderne appieno tutto il sapore. Si tratta di una preparazione nordica, che si dedica alla parte “povera” dell’animale per esaltarla con sapori di altri continenti grazie alla chermoula (salsa tipica della cucina marocchina) e al curry. Infine, il dessert: il Labneh è un formaggio e dunque una preparazione salata i cui sapori viaggiano tra il Libano e i territori dell’Asia Centrale. In questo caso ne abbiamo una rivisitazione dolce con del cioccolato bianco e l’aggiunta di una parte selvatica come l’olivello spinoso. Un dolce non propriamente dolce, ma comunque da leccarsi i baffi. 

Per saperne di più: www.bistrot84r.it