Lo Gnomone, il passaggio del sole nel Duomo di Firenze

Lo Gnomone del centro storico di Firenze

A cosa si riferisce lo “Gnomone” del centro storico di Firenze?

Contrariamente a quello che si potrebbe essere portati a pensare –una statua grande, un momento di notevoli dimensioni- lo Gnomone ha a che fare più con l’astronomia che con l’arte, benché quest’ultima, come molto spesso succede a Firenze, sia comunque presente anche in questo caso.

Lo Gnomone del centro storico di Firenze
Lo Gnomone del centro storico di Firenze

Infatti, lo Gnomone del Duomo di Firenze indica una particolare attività astronomica della Cattedrale. Quattro volte l’anno, in genere intorno al 21 giugno, giorno nel quale cade il solstizio d’estate, i visitatori, dal suo interno, hanno la possibilità di assistere ad uno spettacolo straordinario. Ad un certo punto di uno dei giorni intorno al solstizio d’estate, improvvisamente, un cerchio di luce si sposta sul pavimento andando a sovrapporsi ad un altro cerchio di marmo posto sul pavimento della Cattedrale. Scavando a ritroso nel tempo per cercare maggiori informazioni a questo proposito, giunge in nostro soccorso un documento che attesta la paternità di questa iniziativa al matematico fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli, il quale avrebbe inventato lo “Gnomone” per poter confrontare l’immagine del sole a distanza di un anno civile e misurarne così la durata.

Come fece Toscanelli per realizzare il suo espediente? In corrispondenza di una delle finestre della Cattedrale, fissò una tavoletta di bronzo con un foro di 5 centimetri dal quale penetrava il sole che veniva quindi a proiettarsi sul suo pavimento.

Nel 1754, fu il matematico gesuita Leonardo Ximenes a calibrare lo Gnomone, grazie all’ausilio di una linea meridiana fissata nel suolo della Cattedrale per calcolare con precisione l’inclinazione dell’asse terrestre.

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