Taras Sereda, l’artista ucraino in residenza all’Hotel Atlantico a Castiglioncello

Alla scoperta dell’espressionismo fumettistico contemporaneo di Taras Sereda, l’artista ucraino in residenza all’Hotel Atlantico a Castiglioncello.

Vi abbiamo già parlato della rinascita dell’Hotel Atlantico a Castiglioncello, recentemente trasformato in un luogo all’insegna della creatività con il coinvolgimento di pittori, fotografi, designer, creativi e street artists. Un nuovo polo per l’arte e la cultura urban e contemporanea, non un semplice spazio-contenitore, ma anche un luogo per artisti, creativi e per tutti coloro che amano l’arte, in cui farsi ispirare e creare nuove occasioni di incontro e contaminazione culturale.

Bene, forse non sapete che l’Hotel ha all’attivo anche un calendario di Residenze d’Artista. “Come curatrice della residenza d’artista qua a Castiglioncello cerco soprattutto le innovazioni artistiche: le sue aggiunte alla storia dell’arte e le opere più originali che derivate – commenta Sarah de Scisciolo, Art Director dell’Hotel Atlantico. Le capacità comunicative di un artista dovrebbero essere smorzate ed espresse visivamente attraverso le sue opere. Alcuni grandi artisti hanno grandi capacità di parlare del loro lavoro (Murakami), altri intenzionalmente no (Twombly). Il carisma di un artista è talvolta un vantaggio, come nelle carriere di Beuys e Warhol, ma non è usuale, poiché l’arte è più vicina alla filosofia che al merchandising, anche nel caso di Warhol. Le apparenze eleganti possono essere importanti per attirare l’attenzione della gente, ma irrilevanti per una carriera duratura”.

Ed è qua che ci introduce a Taras Sereda, , l’artista ucraino attualmente in residenza all’Hotel Atlantico: “lo stile pittorico di Taras può essere descritto dalla sua affinità postmoderna con l’arte storica, resa in un espressionismo fumettistico contemporaneo, una metodologia simile a quella di Basquiat. Il lavoro recente di Taras si è evoluto in un attento passaggio dalle limitazioni delle opere di disegno più piccole a formati più grandi, sia su carta che su tela, al fine di creare immagini più ampie e far sì che le sue opere possano essere viste su una scala richiesta da spazi pubblici più ampi“. Noi Taras l’abbiamo intervistato per saperne di più di lui e del suo lavoro.

Taras, in cosa consiste la tua ricerca artistica? Quali aspetti ami indagare attraverso l’arte?

Principalmente me stesso, i miei sentimenti, la mia esperienza e le cose di cui sono testimone. Potrei dire che io sono le mie opere e le mie opere sono io.

In che modo il design e la moda influenzano il tuo lavoro?

Fondamentalmente in nessun modo. Lavoro con personaggi simbolici, personaggi mitologici e mondi immaginari. Il costume e il contesto fanno parte del personaggio e del motivo rappresentato, in riferimento ad un’idea particolare. Niente esiste in sé, tutto è in relazione.

Nelle tue opere sia il tratto che il colore giocano un ruolo di primo piano. Come combini questi due elementi del tuo stile pittorico?

Intuitivamente non ci penso. È ILLEGALE.

Per te viaggiare e scoprire nuovi posti, atmosfere e persone è molto importante. Che influenza hanno questi viaggi sulla tua arte e in particolare come incide sulla tua produzione artistica il tuo soggiorno Castiglioncello?

In generale incontrare mitologie di luoghi particolari, storie, religioni, natura e situazioni diverse tra loro e scoprirle con i miei occhi è molto importante per me. Viaggio anche con il mio bagaglio di idee ed esperienze in modo che tutto possa essere combinato nel mio lavoro alla fine. Per quanto riguarda questa esperienza in corso, la mia amica Sarah mi ha invitato a soggiornare a Castiglioncello ed ha creato un’atmosfera speciale in questo luogo; lei stessa è un personaggio con carisma e talento che ammiro molto, quindi ho basato il mio lavoro su di lei.

Come artista, che differenza trovi nell’essere in un posto come Castiglioncello rispetto ad altri grandi città in cui hai vissuto come Parigi o New York?

La differenza per me la fanno la scenografia del luogo in cui mi trovo e i personaggi che incontro, ma anche le esperienze che si vivono. Inoltre, anche essere vicino alla natura è un elemento che crea una grande differenza tra lo stare in una capitale piuttosto che in una piccola città. Anche il mare è un elemento che mi attrae fortemente; non c’è niente di meglio della alla vicinanza al mare, ti fa sentire che non sei mai solo.

Adesso una domanda per te Sarah: perché hai scelto Taras per questa residenza d’artista? Cosa ti ha colpito del suo lavoro?

Ho conosciuto Taras a Parigi nel 2018 grazie ad una mostra dei suoi lavori alla Galleria 0fr. Un giovane bellissimo che non va mai in giro senza un taccuino e delle matite per disegnare. Sono rimasta affascinata dalla sua mano inarrestabile che rilasciava ritratti, figure, sogni proibiti e paesaggi di un inventario lontano e sconosciuto. Mi sono avvicinata a lui e da lì non ci siamo più separati. Ho da sempre seguito da vicino il suo lavoro, la sua evoluzione, le sue mostre e la sua sensibilità nel cogliere l’anima di tutto e tutti coloro che lo circondano. Alla sua ultima mostra “Lorsque L’âme agit” Pavillon Vendôme, Clichy, Francia, a cura del nostro caro amico Sebastian Lepeuve, Taras ha eseguito un murale e di cui ho la tela più piccola nella mia stanza. È stato un viaggio onirico che mi ha commosso moltissimo. Quando ho iniziato il mio percorso da Art Director dell’Hotel Atlantico ho deciso assieme a Marco Girotto di dare nuova vita ai muri e lasciare che gli artisti realizzassero murales; così abbiamo proposto a Taras di lasciare anche la sua testimonianza, e così è stato. Spero che tutti possano godersi il lavoro finale.

Chi è l’artista Taras Sereda.

Taras Sereda è nato a Kharkiv, in Ucraina, nel 1991. Dopo essersi diplomato al Kharkiv State Art College, ha conseguito un Bachelor in Industrial Design all’Accademia di Design e Arti di Kharkiv, che gli ha concesso uno scambio a New York. Decidendo di rimanere lì dopo il programma di scambio, dopo aver trascorso tre anni fruttuosi negli Stati Uniti, assorbendo la cultura, la scena artistica e la vita americana, ha deciso di tornare a praticare il disegno, partecipando a sessioni di disegno di nudo dal vero presso lo studio di Soho Spring street. Poco dopo ha partecipato alla prima mostra collettiva della libreria e galleria Click di New York, grazie all’incontro con il curatore Diego Cortez di New York, e infine ha esposto ad Atlanta presso la Fay Gold Gallery.

Il malinconico ritorno di Sereda in Ucraina si è scontrato con i disordini politici del Paese. Questi cambiamenti improvvisi, che sfuggono al suo controllo, hanno suscitato in lui un’introspezione che ha indotto opere narrative e figurative, dato il suo nuovo ambiente. Dopo un anno di permanenza a Charkiv, Sereda si trasferisce a Kiev. Nello stesso periodo ha luogo la sua prima mostra personale a New York,
grazie a un buon amico e al suo agente dell’epoca che la organizza in sua assenza. Il trasferimento a Kiev gli ha permesso di incontrare una gioventù culturale all’avanguardia del Paese nei settori dell’arte, della musica e della moda. Durante il suo soggiorno ha partecipato ad alcune mostre organizzate dall’Istituto di ricerca sull’arte moderna dell’Accademia ucraina delle arti e da altre gallerie minori. I due anni trascorsi nella capitale del Paese hanno fatto maturare in lui il desiderio di esplorare altri Paesi.

Nel 2015 è arrivato per la prima volta a Parigi, dove si è rinvigorito e ispirato, trovandovi l’ambiente perfetto per le sue esplorazioni nel campo delle belle arti e soprattutto un luogo più adatto per vivere e lavorare. Ben presto ha tenuto la sua seconda mostra personale alla Earth Gallery e poi, all’inizio del 2018, altre due mostre con la Galleria 0fr, dove ha esposto opere recenti su carta e dipinti di grandi dimensioni, seguite dalla partecipazione ad altre mostre collettive in Europa e Ucraina. La più recente – una mostra pop-up intitolata LET US IN: Together – curata in proprio, con il supporto del collega e curatore del progetto Sebastien Lepeuve, che riunisce le opere di 70 artisti internazionali contemporanei in uno spazio di 3000mq nella vicina città parigina di Clichy. Con il primo lancio “Together”, LET US IN – Organizzazione indipendente d’arte contemporanea avviata da Sereda e Lepeuve intende diventare una serie di eventi espositivi che condividono un messaggio di valori creativi e significato sociale in luoghi alternativi a livello internazionale. Taras continua a vivere, lavorare ed esporre tra la Francia e l’Ucraina.


Come ha scritto Diego Cortez su di lui: “I suoi disegni sono spontanei, forti e divertenti, con una conoscenza approfondita dell’arte storica, in particolare del post-impressionismo e del primo modernismo, il tutto con un aggiornamento punk giocoso. Ciò che è unico nel lavoro di Taras, oltre alla rivisitazione dell’arte del tardo diciannovesimo, inizio ventesimo secolo, soprattutto i ritratti, è la sua fusione moderna di arte contemporanea e moda. Di solito evitiamo l’intrusione della moda nel mondo delle gallerie e dei musei, ma il lavoro di Taras è una rara eccezione. Nei disegni di Taras si nota un senso di esuberanza e di gioia simile a quello dell’artista scomparso Jean-Michel Basquiat. Il lavoro di entrambi gli artisti si collega alla figurazione e alla ritrattistica attraverso la tecnica del disegno“.

Photo credits: ©Ingrid Villoresi