La giovane regista Cristina Principe, di base tra Firenze e Los Angeles presenta “Tesi”, uno short film a carattere documentaristico che svela l’anima e il percorso artistico di Riccardo Tesi, uno dei più grandi musicisti di organetto diatonico attivo in tutto il mondo da oltre 40 anni. FUL ne ha parlato con l’autrice.
Cristina Principe, dopo la laurea in Psicologia, si è formata con la fotografia per poi passare al video, partendo dai festival di musica elettronica con Elephant Studio – una realtà affermata nel settore dell’electronic music – e occupandosi in seguito di marketing e pubblicità, firmando varie collaborazioni con realtà importanti tra le quali il McArthur Glen, Mattel e Mixmag.
Quest’anno Cristina, in collaborazione con Pierfrancesco Bigazzi in veste di direttore della fotografia, ha realizzato uno short film dedicato a Riccardo Tesi, visibile a questo link.
Con una durata di circa 13 minuti, il documentario si snoda in una chiacchierata intima pomeridiana tra lei e l’artista pistoiese, durante la quale la regista indaga su argomenti che spaziano dalla vita privata del musicista fino ad arrivare al racconto emozionante dei momenti più salienti ed incisivi della sua formidabile carriera. Tesi, classe 1956, ha collaborato con alcuni dei giganti della musica italiana, tra cui Fabrizio De André, Ivano Fossati e Carmen Consoli, lasciando un’impronta indelebile nel panorama musicale internazionale.
Cristina, com’è che il tuo primo short film è dedicato a un musicista di organetto diatonico e non all’elettronica?
<<Riccardo è una persona che conosco personalmente e dalla quale sono profondamente affascinata per la sua versatilità come artista. Il mio obiettivo era creare un lavoro che non si limitasse a ripercorrere il suo passato musicale, ma che esplorasse anche gli aspetti più intimi della sua vita e del suo personaggio artistico in generale, con l’intento di far emergere tematiche applicabili alle arti e a tutti i generi musicali.
In realtà, il corto su Riccardo Tesi è un “pilot” realizzato con l’idea di creare un corpus di interviste che fungano da ritratti, o meglio, spaccati della quotidianità di un artista con cui amo confrontarmi>>.
Nel documentario Riccardo Tesi afferma che si è formato da autodidatta, comprando le musicassette e poi provando a riprodurre quei suoni popolari.
<<Riccardo nasce come fanatico rock che, quasi casualmente, ha scoperto l’organetto diatonico, uno strumento considerato popolare ma che gli ha permesso di comporre e suonare per artisti e su palcoscenici di alto livello.
Ho voluto realizzare uno short film che non fosse lineare, ma che fungesse da ponte tra i momenti salienti del passato della sua carriera e la sua vita attuale. Per questo, ho inserito del footage che potesse evidenziare il valore di Riccardo e la natura delle sue collaborazioni. Nel documentario è presente anche un cameo di Carmen Consoli, che parla di lui, e viene tracciato un parallelismo tra vari generi musicali all’interno del panorama della World Music, passando dal folk fino alla rilettura del Ballo Liscio>>.
In che modo la personalità del musicista ha influenzato il processo creativo del cortometraggio?
<<Riccardo è una persona frizzante, un vulcano di idee, dotato di uno spiccato senso dell’umorismo. Con le mie domande, ho voluto deviare dal suo solito modo di fare, proponendogli quesiti che lo spingessero ad una riflessione spontanea su alcuni aspetti psicologici della vita di un artista.
Le tematiche emerse nella sua casa di Pistoia hanno toccato argomenti come la soggezione, il non sentirsi all’altezza, le casualità della vita e la religione>>.
Dunque, “Tesi” è il tuo primo cortometraggio a carattere documentaristico. Hai in mente altri progetti futuri legati alla musica o a figure di artisti come Riccardo Tesi?
<<Prima di scoprire la telecamera e il potere della narrazione visiva, mi sono laureata in psicologia con la convinzione che quello sarebbe stato il mio percorso professionale, per cui unendo i miei studi con la passione per i documentari, il mio obiettivo è quello di creare opere che esplorano in profondità la complessità umana e i sentimenti nascosti dietro le storie dei miei soggetti.
Questo mio interesse si estende alla musica, a temi sociali, e anche a personalità meno convenzionali da cui poter trarre uno storytelling che riguarda aspetti di tutti noi.
Tesi è un po’ l’inizio di questo percorso, focalizzato non solo sulla musica ma su tutte le dinamiche intrinseche che prendono vita nell’arte, dall’ideazione, alla realizzazione, fino alla sua profonda influenza sulla società e sull’individuo>>.
Il documentario su Riccardo Tesi avrà una prima e poi sarà proposto a vari festival dedicati ai “corti” o festival con una sezione per tale genere.
Photo credits: Fiamma Tedaldi