Tessuti SOCIALI: Unistrasi e Museo del Tessuto in un progetto condiviso

tessuti sociali prato

L’Università per Stranieri di Siena e il Museo del Tessuto insieme per Tessuti SOCIALI (SOCIal Learning, Allestimenti museali, Lingue, Interazioni): percorsi conoscitivi per il Museo del Tessuto di Prato”, il progetto di ricerca realizzato dall’Università per Stranieri di Siena in collaborazione con il Museo del Tessuto di Prato tra mediazione linguistica, inclusione sociale e educazione al patrimonio.

Tra il 2020 e il 2022 sono state sviluppate azioni pilota per il coinvolgimento nella vita culturale del Museo di cittadini e famiglie espressione di alcune comunità straniere particolarmente presenti sul territorio pratese, come quelle albanese, cinese, marocchina e pakistana.
È stato infatti presentato il nuovo percorso digitale del Museo che tramite tecnologia QrCode consente di visitare il Museo in totale autonomia grazie a testi e audio disponibili in italiano semplificato, albanese, arabo, cinese e urdu. Le voci che intervengono per raccontare il percorso espositivo del Museo sono dei ragazzi che hanno preso parte al progetto e che si sono prestati ad attività di speakeraggio.


Il progetto


“Tessuti SOCIALI” è un progetto di inclusione sociale che intende, a partire dalla fruizione degli spazi museali, favorire lo sviluppo delle competenze linguistiche, della consapevolezza interculturale, valorizzando i repertori linguistici dei possibili utenti stranieri del Museo del Tessuto, in ottica pluriculturale e plurilingue.

Il progetto è stato avviato nel 2020 in piena pandemia da Covid-19, che ha reso molto difficoltosa tutta la prima fase conoscitiva e di indagine socio culturale sul territorio, volta ad individuare le ragioni della scarsa partecipazione alle attività del Museo e di altre istituzioni culturali cittadine da parte del pubblico adulto straniero.
Grazie al carattere fortemente multietnico dei contenuti della mostra Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba, sono state organizzate visite guidate seguite da incontri e focus group che hanno sollecitato la curiosità e la partecipazione attiva, il confronto e il dialogo interculturale con alcuni gruppi composti dalle comunità sopracitate.

Protagonisti indiscussi delle fasi successive del progetto sono stati gli studenti di alcune scuole della città e le loro famiglie, dalla scuola Primaria fino alla Secondaria di II grado per un totale di oltre 250 ragazzi. Grazie alla sensibilità e disponibilità alla collaborazione di alcuni docenti, sono state coinvolte 7 classi della Scuola Primaria Cesare Guasti, 2 classi della scuola Secondaria di Primo Grado Ser Lapo Mazzei e 23 studenti selezionati tra gli Istituti Superiori Livi, Copernico e Gramsci Keynes appartenenti alle comunità albanese, cinese, marocchina e pakistana.


Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Marco Polo, una scuola multietnica e multiculturale con numerosi bambini appartenenti a diverse comunità straniere, si sono rivelati un vero e proprio ponte di collegamento con le comunità straniere.
I ragazzi sono stati coinvolti in numerosi incontri, con visite guidate al Museo e alla mostra e laboratori didattici svolti in classe, al termine dei quali sono stati realizzati dei video con la tecnica dello Stop Motion (una tecnica d’animazione che a partire da una serie di scatti fotografici e attraverso il montaggio li trasforma in un video) per raccontare l’esperienza vissuta. I bambini non solo hanno scritto la storia, realizzato le scenografie e tutti i personaggi necessari ad animarla, ma si sono anche trasformati per un giorno in registi, fotografi e scenografi collaborando tutti insieme alla realizzazione dei vari scatti che poi sono andati a comporre l’animazione. I bambini hanno registrato le voci narranti in italiano e nella loro lingua madre.


Il coinvolgimento, invece, dei ragazzi delle scuole superiori, frequentanti tre istituti scolastici diversi e appartenenti alle comunità albanese, cinese, marocchina e pakistana, ha portato alla creazione di 4 mini video in lingua albanese, cinese, araba e urdu in cui i ragazzi invitano i loro coetanei alla visita del Museo utilizzando le proprie lingue madri e portando la testimonianza della propria comunità di appartenenza.
Tutti i prodotti digitali realizzati sono consultabili sul sito del Museo alla pagina web https://www.museodeltessuto.it/inclusivita/.

Un QRCODE per visitare il Museo in autonomia


Una delle più importanti azioni sviluppate dal progetto è la creazione di un percorso museale facilitato che, con l’ausilio di un semplice Qr Code, consente di scaricare sul proprio smartphone testi e audio in italiano semplificato, albanese, arabo, cinese e urdu per consentire al cittadino straniero di visitare il Museo in piena autonomia.



I punti di ascolto riguardano la storia del Museo e dell’edificio Campolmi in generale e le aree espositive Caldaia Cornovaglia, Sala dei Tessuti Antichi, Area Materiali e Processi, Prato Città Tessile e Prato e il Sistema Moda.

L’elemento qualificante è dato dal fatto che le voci che intervengono per raccontare il percorso espositivo del Museo sono degli stessi ragazzi che hanno preso parte al progetto.

Museo del Tessuto | via Puccetti 3 – Prato | www.museodeltessuto.it

Ufficio Stampa: Studio Maddalena Torricelli 02.76280433