The GreenWatcher, una piattaforma online che permette alle aziende di diventare più sostenibili e agli utenti di poterle scegliere e consigliare.
Ogni nuovo rapporto sullo stato di salute del pianeta ci ricorda che l’ambiente non versa in buone condizioni e le prospettive sono tutt’altro che rosee. Per garantire un habitat degno di essere chiamato tale per le future generazioni, molto probabilmente servirebbe un vero e proprio mutamento di paradigma capace di invertire una tendenza che altrimenti sembra inevitabile.
Per fortuna la sensibilità nei confronti dell’ambiente sembra diffondersi sempre di più. Molti consumatori manifestano una crescente attenzione al tema e le imprese direttamente coinvolte nell’ambito green o che perseguono scelte eco-sostenibili si moltiplicano. Purtroppo però le istituzioni non si impegnano ancora quanto dovrebbero!
A Firenze negli ultimi anni sono sbocciate numerose imprese che promuovono la sostenibilità ambientale – pensiamo per esempio a Treedom, SenzaSpreco, greenApes –, tanto da far pensare alla nostra città come alla capitale dell’imprenditoria green in Italia. The GreenWatcher si inserisce a pieno titolo tra queste.
Le origini di The GreenWatcher risalgono a una ricerca universitaria portata avanti nel 2006 dall’allora ricercatore Duccio Brunelli. La regione Toscana aveva infatti commissionato all’Università di Firenze l’elaborazione di criteri e di strumenti per valutare la sostenibilità ambientale da poter usare nelle gare d’appalto per i propri allestimenti temporanei. Il risultato della ricerca è stato prima messo in pratica e poi adottato sotto forma di linee guida dalla regione stessa.
Le competenze sviluppate durante questa ricerca sono rimaste all’interno dello studio BBA, in cui Duccio e i soci, Amina Mauro e Salvatore Covelli, hanno iniziato a usarle per la progettazione di allestimenti temporanei sempre più sostenibili. Dal 2006 al 2014 il panorama tecnologico è completamento cambiato – basti pensare a quanto si sono diffusi gli smartphone e all’evoluzione del web – e la sensibilità nei confronti dell’ambiente è aumentata di pari passo anche tra le imprese. I tempi erano quindi maturi per condividere queste innovative competenze e far sì che tutti i titolari di aziende potessero trarne beneficio. Il progetto è stato sostenuto inizialmente dalla Camera di Commercio di Firenze e poi ha vinto altri numerosi premi e finanziamenti. La parte digitale è stata sviluppata da Adacto, un’agenzia web e di comunicazione presente sia a Empoli che a Milano.
Ma esattamente cosa fa The GreenWatcher? Mette a disposizione delle aziende un sito e un’app che gli permettono di ecovalutare, attraverso un semplice questionario, in modo gratuito e autonomo, il livello di eco-sostenibilità della loro attività commerciale. L’algoritmo alla base di questo sistema calcola dati come l’energia usata in kilowatt all’ora, le emissioni di CO2 durante la logistica, la quantità di rifiuti e la loro modalità di smaltimento e traduce il risultato in un voto di facile comprensione per gli utenti. L’azienda viene così mappata sul portale e riceve la possibilità di essere pubblicizzata online, promuovendo nello specifico il proprio impegno green. Il voto dell’ecovalutazione non è mai punitivo e, anche quando appare basso, è comunque positivo perché manifesta un interesse da parte dell’azienda nel migliorare i propri standard, cosa che nella stragrande maggioranza dei casi avviene in seguito. Le varie attività commerciali sono portate a modificare le proprie attrezzature e prassi con un beneficio diretto per il proprio bilancio; basti pensare a quanto sia possibile risparmiare a fine anno illuminando i propri spazi esclusivamente con luci al led. Da questo punto di vista la start up fiorentina offre una consulenza gratuita che può essere paragonata a un vero e proprio audit ambientale che altrimenti costerebbe molto caro. I consumatori d’altra parte possono esprimere un’ecoopinione sulle attività commerciali che spesso in seguito si collegano al portale per sottoporsi al questionario di ecovalutazione. Il consumatore può così stimolare l’adeguamento ambientale degli esercizi che frequenta.
Le aziende coinvolte sono in maggioranza di piccole dimensioni, appartengono ai settori del commercio al dettaglio, della ristorazione e della ricettività e sono localizzate soprattutto in Italia, ma anche in Europa, negli Stati Uniti e in luoghi più esotici. A Firenze sono numerose e vanno dal piccolo vinaino del centro storico al grande hotel di lusso sui viali. In piazza della Passera quasi tutte le attività si sono ecovalutate cercando di creare un cuore verde nel centro. The GreenWatcher ha creato anche delle partnership con soggetti capaci di proporre soluzioni per migliorare l’eco-sostenibilità delle imprese, come per esempio SenzaSpreco per lo smaltimento del cibo invenduto e PonyZero per la logistica.
The GreenWatcher non è uno strumento contro il sistema economico, ma vuole muoversi al suo interno per la diffusione di imprese commerciali sempre più attente all’ecologia. Di fatto, offrendo un servizio gratuito e aperto, ha portato tante realtà, che altrimenti non l’avrebbero fatto, ad avvicinarsi al mondo dell’eco-sostenibilità. Il meccanismo del resto è semplice: il tornaconto economico delle singole imprese genera effetti cumulativi positivi per l’ambiente e sembra adattarsi alla perfezione a quelle che dovrebbero essere le dinamiche della tanto sbandierata smart city. Certo, di fronte all’entità della crisi ecologica non è una soluzione sufficiente, ma è di gran lunga meglio di niente! •
Testo Jacopo Visani
Immagini The GreenWatcher