Torbabuoni Arte inaugura una mostra in omaggio di Alberto Biasi

Presso la sede fiorentina della galleria lo scorso 26 maggio è stata inaugurata un’esposizione in onore dell’artista visitabile fino al 22 luglio 2022

La mostra e le opere esposte

Sono circa cinquanta le opere in esposizione a Firenze presso Tornabuoni Arte – Lungarno Benvenuto Cellini, 3. – con una particolare attenzione alla produzione più recente del ciclo “Torsioni”, tra i più iconici del lavoro di Biasi. Queste opere sono realizzate su forme geometriche classiche, con strisce di plastica bifacciali dai colori contrastanti, che convergono verso il centro creando un dinamismo ottico che induce lo spettatore a spostare il proprio punto di vista. Infatti la serie, così come altre studiate dall’artista implica la partecipazione di chi guarda. Chi si muove davanti all’opera, guardandola con attenzione, dà origine ad un dinamismo e percepisce immagini che si formano, si deformano, si restringono, si dilatano, mutano di dimensione oppure colore.

Porta del sole, 2022, lamella in PVC e acrilico su tavola, cm 180×90

La mostra è arricchita da alcune opere storiche degli anni 60′ e ’70, provenienti dalla collezione privata dell’artista, insieme ad oggetti scultorei ottico-cinetici. Inoltre, sarà ricreata la celebre installazione Tu Sei del 1973, esposta recentemente a Roma all’Ara Pacis e presentata nel 2020 alla Tornabuoni Arte di Londra in occasione di Dynamic Vision. Questo lavoro – come racconta Biasi – appartiene al Ciclo degli Ambienti insieme a Light Prism o Grande Tuffo. “Sono opere di cui avevo creato i prototipi negli anni ’60 per la mostra di Arte Programmata e che ho realizzato in grandi dimensioni negli anni ’70. Tu Sei è un “ambiente immersivo”, buio, illuminato da fasci di luci colorate, proiettati sulle pareti; concepito per attirare gli spettatori e coinvolgerli in un fenomeno visivo di ombre che si moltiplicano a seconda dei loro movimenti, facendoli diventare, a loro volta, attori e protagonisti dell’opera stessa.

Ad accompagnare l’esposizione ci sarà un volume che, oltre all’introduzione di Ursula Casamonti, contiene un apparato critico, alcuni estratti dal libro “Covid-19 Lockdown dell’Arte” scritto da Biasi durante la pandemia e un’appendice a cura di Marta Previti.

Luce ovale dinamica, 2011, lamelle in PVC e acrilico su tavola, cm 140×90

Il profilo dell’artista

Alberto Biasi (Padova, 1937) è uno degli artisti più interessanti del dopoguerra in Italia, cofondatore del Gruppo N a Padova e tra i più importanti rappresentati dell’arte programmata, pioniere nella ricerche ottico-cinetiche.

Ha partecipato a molte rassegne internazionali tra cui la XXXII e XLII Biennale di Venezia, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma, la XI Biennale di San Paolo e ha esposto in diverse Biennali della grafica, ottenendo importanti riconoscimenti tra i quali il World Print Competition ’73 del California College of Arts and Crafts in collaborazione con il San Francisco Museum of Modern Art. Ha tenuto numerosissime personali in spazi privati e pubblici come il Muzeum Sztuki di Łódź in Polonia, il Museo Civico agli Eremitani di Padova, il Museu Diocesà di Barcellona, Palazzo Ducale di Urbino, Palazzo dei Priori di Perugia, il MACBA di Buenos Aires, il MAC di Santiago del Cile, il MARCA di Catanzaro, Palazzo Reale di Genova e Palazzo Pretorio di Cittadella (Padova). Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e museali in Italia e all’estero tra cui il MoMA di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e l’Hermitage di San Pietroburgo. Tornabuoni Arte ha già dedicato a questo artista tre monografiche che si sono tenute a Parigi (2015 e 2022) e a Londra (2017).

Le sue opere sono organizzate in serie, di cui le Trame – realizzate tra il ’59 e il ’60 – oggetti reticolari e permeabili, dove la modularità ha risvolti ottico-cinetici nel rapporto tra luce e movimento dello sguardo. Poco dopo ha lavorato a Rilievi ottico-dinamici, sovrapposizioni di strutture lamellari dalle cromie contrastanti che attivano particolari effetti visivi. Anche le Torsioni, eseguite con lamelle in genere bicolori che generano il dinamismo ottico attraverso i differenti punti di vista dell’osservatore, e gli Ambienti come i Light prisms (progettati nel ’62 e trasferiti in dimensioni ambientali nel ’69), sono prodotti a partire dagli anni’60. Invece, negli anni ’70 ha elaborato i Politipi – un ciclo a cui si dedica fino agli anni ’90, quando compaiono anche piccoli inserimenti di colore -, caratterizzati dalla sovrapposizione di più piani e dall’intreccio multiplo di listelli, alludendo così alla terza dimensione. Alla fine degli anni ’90 realizza gli Assemblaggi, combinazioni di superfici differenti talvolta monocrome, composte anche in dittici o trittici, dove è evidente una maggiore tensione tridimensionale, che prenderà corpo nell’ultimo decennio con alcune sculture in acciaio come i totem o le lastre a sviluppo verticale.

Ianua-ad-caelum,-2015,-lamelle-in-PVC-e-acrilico-su-tavola,-cm-140×90

Come spiega Biasi la sua é “un’arte visiva che trasmette conoscenza e sapere attraverso gli occhi. Questa e solo questa io definisco Arte, appunto perché trasmette Scienza.”

L’esposizione a Firenze costituisce un’occasione importante per rileggere i molteplici sorprendenti risultati raggiunti dall’artista nell’analisi delle variazioni percettivo-performative e delle sue continue ricerche sull’interazione tra spettatore e opera d’arte.

Tornabuoni Arte Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – 50125 Firenze

info@tornabuoniarte.it / www.tornabuoniart.com / +39 055 68 12 697