Verdiana Raw e l'istinto naturale per la musica

Il 23 settembre è uscito il secondo album dell’artista Verdiana Raw, il suggestivo Whales know the route (Pippolamusic), che segue a quattro anni di distanza il disco di esordio Metaxy (ArkRecords).

verdiana_rawSe quest’ultimo era stato un lavoro di raffinato classicismo, la cui struttura era fondata sul pianoforte e su una sperimentazione vocale, con Whales la musica di Verdiana si evolve, coniugando le diverse stratificazioni strumentali a una voce sempre più consapevole, sempre più evocativa. L’intero album è, in effetti, una navigazione istintiva tra le onde armoniche e i bui abissi dell’oceano sonoro che la cantante nasconde dentro di sé.
Il calzante titolo Le balene conoscono le rotte rispecchia perfettamente la cifra stilistica dell’album. L’istintività naturale, potenza femminea e materna, assieme ai rimandi all’universo storico e musicale dell’autrice, come quello a Erik Satie in According to Satie – dove il piano è un timido, raffinato padrone della melodia – compone un vasto affresco sonoro che ci appare come un oceano dalla superficie increspata, mosso nel profondo dei suoi recessi, dove nuotare senza perdersi sembra semplice, naturale.
Questa evoluzione, potenzialmente illimitata, è merito non solo dei membri storici del gruppo, come Fabio Chiari (batteria) e Antonio Bacchi (chitarra), ma anche del nuovo acquisto Erika Giansanti, che con la sua viola segue, corona, completa la voce sublime di Verdiana. Centrale il bassista e produttore Paolo Favati, che conosciamo dagli storici Pankow (se vi mancano i loro dischi, andate subito a comprarne il cofanetto), la cui firma emerge nelle raffinate stratificazioni sonore e nella potenza del suono.
Gli anni intercorsi tra Metaxy e Whales know the route (nomination al Premio Tenco 2016), con l’arricchimento dato dagli studi in musicoterapia, la maternità e l’incontro con Favati, sono stati per Verdiana Raw un ponte verso una più consapevole e strutturata forma artistica, che non rinuncia alla sua forza istintiva. La voce della cantante è una guida naturale che ci conduce, come una corrente, in territori sconosciuti ma misteriosamente familiari, come una parte sommersa e dimenticata di noi stessi.•
Testo di Niccolò Brighella
Foto di Nicole Nesti (PIM Italia) e Roberta Dolce