A Firenze pizza e birra sono bio: Simbiosi raddoppia!

Pici e bicchiere di vino? Purché siano bio, rigorosamente entrambi. Succede da Simbiosi, in via Ginori, a metà strada tra piazza San Lorenzo e piazza San Marco.

 
Dopo il successo della pizzeria, aperta nel 2015, il locale ha raddoppiato spazi e offerta: da un lato la pizza e dall’altro una sala dedicata alla ristorazione a tutto tondo. Il fil rouge resta quello del biologico e della stagionalità delle materie prime scelte, in un ambiente minimalista e accogliente al tempo stesso.
I prodotti arrivano tutti da un’agricoltura 100% bio, che sfrutta la naturale fertilità del suolo e interviene solo in maniera limitata nel ciclo vitale degli elementi. Una scelta non solo orientata al rispetto dell’ambiente, ma in grado di garantire alimenti con un apporto nutrizionale maggiore.

Sul menu può quindi capitare di imbattersi in pizze fantasiose come quella con hummus di piselli o con cavolo rosso, mela e brie. L’impasto non deluderà gli amanti della pizza alta e croccante, cotta in forno a legna come si comanda. La lievitazione è lenta, il che assicura un’alta digeribilità anche se vi viene voglia di una pizza in pausa pranzo. Il tutto prepatato sotto gli occhi del cliente nella spettacolare cucina a vista a testimonianza della trasparenza nei prodotti utilizzati.
In abbinamento birre artigianali e vini bio principalmente toscani, con qualche incursione Oltralpe (Francia e Austria), sempre da territori vocati all’agricoltura biologica o biodinamica.

Per chi ha voglia di qualcosa di più (o di meno) impegnativo, il menu ristorante di Simbiosi racconta di ingredienti derivanti da “allevamento etico” e cruelty free, in grado di conciliare qualità e rispetto per ambiente e animali. Pasta homemade, con farina macinata a pietra (altro che 00), formaggi da aziende ultralocal, antipasti da pizzicare al volo o primi piatti gourmet come le lasagne al gorgonzola. A seguire un maxi burger (anche in versione veg) o magari un dolcino fatto in casa. Perché se è organic ci sentiamo anche meno in colpa nei confronti della nostra linea.
Paola Ferri