Arte, illusione ottica e gioco in mostra: il progetto “Deck the Halls” del celebre artista contemporaneo Andrea Crespi. Fino al 22 gennaio all’Hotel Savoy di Firenze.
L’indirizzo fiorentino Rocco Forte Hotels presenta “Deck the Halls”, un progetto che unisce arte, cultura e tradizione italiana. Questa iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’artista Andrea Crespi, il Maître Cartier Grimaud, che unisce tradizione artistica e creatività artigianale per creare carte da gioco e accessori sofisticati di alta qualità, e Dynamo Camp, fondazione che offre gratuitamente programmi di Terapia Ricreativa per bambini con patologie gravi o croniche. Attraverso Dynamo Art Factory, la fondazione Dynamo Camo infatti promuove l’arte come strumento di espressione creativa, coinvolgendo artisti contemporanei in progetti unici realizzati insieme ai giovani ospiti del camp.
Il tema centrale di “Deck the Halls” è il gioco, rappresentato attraverso il tradizionale mazzo di carte italiano, simbolo di legami familiari e di convivialità. Questo elemento si allinea ai valori di Rocco Forte Hotels, celebrando l’importanza dello stare insieme e creando un ponte tra tradizione e innovazione e sottolinea l’impegno del gruppo verso il patrimonio culturale e artistico. Anche stavolta infatti, dopo il successo dell’ultima esposizione che aveva visto protagonista l’artista fiorentino Skim, Hotel Savoy offre ai suoi ospiti un’esperienza unica di ospitalità e offerta culturale e artistica di altissimo livello.
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La mostra di Andea Crespi all’Hotel Savoy di Firenze
L’artista Andrea Crespi ha reinterpretato il concetto classico di installazione artistica realizzando una struttura alta quasi tre metri composta da 6.100 carte da scala quaranta. Ogni carta, personalizzata con il suo tratto distintivo, diventa un omaggio alla tradizione e un richiamo al calore dei momenti condivisi.
A completare il progetto, la mostra personale di Crespi, “Rinascimento invisibile”, aperta al pubblico fino a metà gennaio 2025. In questa serie, omaggio ai capolavori custoditi nei musei e nei luoghi iconici della Firenze rinascimentale, Crespi reinterpreta il passato in modo innovativo, senza distorcere l’estetica classica, ma trasformandola attraverso la sua immaginazione personale e il suo inconfondibile tocco stilistico.
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Tra le opere in esposizione la Venere di Milo, uno dei più grandi simboli dell’arte classica, diventa il fulcro del suo processo creativo. Utilizzando l’elemento della linea, simbolo espressivo distintivo dell’artista, Crespi reimmagina la figura iconica come una nuova icona contemporanea. Si tratta della prima scultura mai realizzata da Andrea Crespi, proposta in tre materiali diversi: marmo di Carrara, bronzo e resina.
Sebbene possa sembrare che la figura della Venere sia stata modificata mediante l’aggiunta di linee, questo effetto è in realtà ottenuto tramite la tecnica opposta: la rimozione del materiale. Questa metodologia incarna l’essenza della sua poetica artistica, che porta innovazione attraverso la semplificazione, un concetto che Crespi definisce Neosintesi. Questa scultura rappresenta l’applicazione di una tecnica che l’artista ha iniziato a esplorare per trascendere la bidimensionalità della tela e superare i limiti spaziali del concetto di linea. In questo caso il processo artistico ha inizio in digitale, con un modello 3D, per poi essere tradotto nel mondo fisico grazie a un continuo lavoro di sperimentazione tecnologica e ricerca sui materiali.
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L’esposizione include un’opera speciale alta cinque metri, il “David dei 100”, realizzata dall’artista insieme a cento bambini di Dynamo Camp. Quest’opera maestosa, una delle più grandi mai realizzate da Andrea Crespi su tela e già esposta alla Triennale di Milano, rappresenta un capolavoro di dimensioni museali. L’imponente illusione ottica, creata grazie alla scala 1:1 dell’opera originale di Michelangelo, amplifica l’impatto visivo e domina lo spettatore.
Per comprendere appieno il significato di questa creazione, è necessario tornare al concetto che ha dato inizio al nostro viaggio: l’idea di un nuovo eroe contemporaneo. Questa opera segna un momento cruciale nella carriera di Andrea Crespi, poiché la tela non è solo una delle opere più iconiche del suo percorso artistico, ma rappresenta anche un’esperienza di inestimabile valore umano, una narrazione di vita plasmata da esperienze e incontri.
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Il David è composto da sette tele, una per ogni giorno della settimana, realizzate da diversi gruppi di giovani bambini, coinvolgendo un totale di circa cento ragazzi: il David dei 100. Questa iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico sull’importante lavoro della onlus, destinando a essa una parte delle vendite dei mazzi di carte in edizione limitata.
L’artista: Andrea Crespi
Andrea Crespi, tra i più influenti giovani artisti italiani, lavora tra media fisici e digitali, esplorando continuamente forme e temi diversi, tra cui l’illusione ottica, la trasformazione sociale e la rivoluzione digitale. Attraverso la sua arte, Crespi incarna i cambiamenti culturali contemporanei. La sua ricerca considera l’arte come uno strumento per percepire e analizzare la verità, spesso espressa in rappresentazioni intime e personali della bellezza.
La sua ricerca, condotta tra Milano e Miami, evolve quotidianamente con un particolare focus su temi che hanno un forte impatto sulla società. È un artista che riflette pienamente il nostro tempo, utilizzando media che spaziano dal fisico al digitale, rappresentando la vita quotidiana con attenta precisione. Crespi riesce a fondere con successo i regni del fisico e del digitale attraverso una firma stilistica unica e personale; le sue opere sono state esposte in musei prestigiosi in Italia e all’estero, tra cui il Museo della Triennale di Milano, il CAFA Art Museum di Pechino, Times Square a New York e l’Art Space di Dubai.