Bill Viola: la tecnologia al servizio dell’anima

Come mistico e contemporaneo si fondono nella video-arte di Bill Viola in Bill Viola. Rinascimento elettronico (10 marzo-23 luglio 2017 @Palazzo Strozzi).

Dal fucsia di Ai Weiwei al blu di Bill Viola, i manifesti e le pubblicità itineranti sugli autobus continuano a colorare Firenze. Palazzo Strozzi ospita uno dei maestri della video-arte internazionale, con un’esposizione dedicata al dialogo tra antico e contemporaneo attraverso l’indagine sull’umanità, da anni oggetto privilegiato del lavoro di Bill Viola.
Sperimentando con spazi, immagini e suoni, la mostra pone in contrasto le grandi opere del passato dei nostri ben noti artisti (per lo più rinascimentali) con opere video moderne, intrise di rimandi alla storia artistica e spirituale dell’essere umano.
Curata da Arturo Galansino e Kira Perov, compagna di Viola nonché direttore esecutivo del suo studio (BillViolaStudio), la mostra si dirama nel centro fiorentino con installazioni video agli Uffizi, Santa Maria Novella, al Battistero e al Museo dell’Opera del Duomo. Tra le altre opere, Emergence (2002), la cui struttura visiva è ricalcata sull’affresco quattrocentesco del Cristo in pietà di Masolino, e il video Acceptance (2008) in dialogo con la Pietà Bandini di Michelangelo. Entrambe vogliono andare a scavare nelle implicazioni psicologiche legate allo spirito di adattamento dell’uomo e alla sua rinascita nei secoli.
L’acqua, segno della vulnerabilità umana ed elemento naturale tanto essenziale quanto temibile, che disseta e che annega, un tema ricorrente in Viola: ne restò infatti segnato quando a sei anni cascò in un laghetto rischiando di affogare. Le immagini distorte dal movimento dell’acqua e dalla difficoltà dell’occhio di metterle a fuoco, insieme ai suoni rallentati del mondo in superficie, lo fecero sentire come in una dimensione parallela, una sorta di paradiso.
«C’è molto oltre alla superficie della vita. Le cose reali si trovano sotto quella superficie». Ecco perché gran parte del suo lavoro si ispira all’esperienza della percezione umana e a come l’uomo interagisce con le potenti forze della natura. Spesso il risultato coincide con un sentimento di dolore e sofferenza, da cui scaturisce il bisogno innato di immergersi nel mistico, nella religione, nella spiritualità: questo è il senso dell’accostamento della Maddalena penitente di Donatello, scultura legata al mito religioso situata all’interno del Battistero, con l’opera video Observance (2002), in cui alcune figure escono dall’oscurità verso il portale dello schermo, guardando verso di noi come alla ricerca di un nuovo reale, di un aldilà terreno. Ma dopo qualche minuto, sconsolate, se ne vanno, ed escono dal campo visivo della telecamera.
Bill Viola ha vissuto e studiato a fondo le diverse religioni del mondo contemporaneo, dalle tradizioni mistiche cristiane al buddismo zen e il sofismo islamico. Rielabora costantemente temi come quello della morte, della trascendenza e della rinascita attraverso la tecnologia più avanzata del suono, dell’immagine e dell’elettronica, in una mescolanza profondamente spirituale di stili, culture ed epoche storiche. In costante sperimentazione tecnica, è approdato a uno stile che manipola l’immagine (nella luce e nella distorsione del tempo lineare dei fotogrammi) in modo quasi eccessivo, come con l’utilizzo dell’ultra slow-motion, che isola la scena da un qualsiasi senso di realtà terrena, catapultandoci in un mondo parallelo in cui poter raggiungere una profonda connessione con i significati delle opere.
Firenze non è stata scelta per caso: è qui che l’artista ha dato inizio alla sua carriera nel mondo della video-arte, lavorando negli anni ‘70 come direttore tecnico per art/tapes/22, uno dei quattro centri italiani di produzione videoartistica che hanno fatto la storia nazionale di questo mezzo espressivo. Oggi, a quaranta anni di distanza, questa mostra riassume il risultato della sua ostinata ricerca tecnologica e riflessione estetica, basata su un’idea di dualismo e di confronto tra opposti: per comprendere a fondo un concetto è infatti necessario conoscerne il suo opposto.
Il tutto catturato e trattenuto dalle telecamere: «Cameras are like soul keepers». L’apertura mentale e spirituale dell’uomo al mondo delle tecnologie la chiave per arginare una società alla deriva, per ridere sereni di fronte a uno scenario alla Black Mirror.
Il vero oggetto di studio non sono i mezzi, ma noi stessi in quanto esseri umani, e sta solo a noi riuscire a vedere nella tecnologia la stessa forza dell’acqua: capire che può essere sia nostra nemica, sia custode delle nostre anime.
 
ENGLISH VERSION>>>>

Bill Viola

Palazzo Strozzi is now hosting Bill Viola’s video-art exhibition, a dialogue between antiques and contemporary through a study of humanity. The exhibition sets great ancient masterpieces in contrast with modern videos: Emergenceʼs visual structure has been traced onto Masolino’s Cristo in Pietà (2002), and Acceptance dialogues with Michelangelo’s Pietà Bandini (2008). They both aim to dig into the psychological implications tied to human’s ability to adapt through the centuries.
Water is an essential element which may be fearsome, sign of human vulnerability, and it’s Viola’s recurring theme: when he was six he almost drowned in a lake and while he was under water he felt like he was in a parallel dimension.
«There’s much beyond the surface of life. Real things are underneath». That’s why most part of his work is about human perception and how men interact with nature. The result often matches with a painful feeling that leads to mystic, to religion, to spirituality: see the combination of the video Observance with Donatello’s Maddalena penitente.
Bill Viola constantly re-elaborates subjects like death and rebirth through videos and electronics, mixing styles, cultures and eras. He uses ultra slow-motion, isolating a scene from reality and taking us to a parallel world.
Viola started his video-art career here in Florence forty years ago working as a technical director for art/tapes/22, one of the four Italian centres of video-art production.
«Cameras are like soul keepers» but the real subject of study are us as human beings, and it’s us who can see that technology has the same strength of water: it can be our enemy or our guardian. •

 
 
Bill Viola. Rinascimento elettronico
10 marzo-23 luglio 2017
Palazzo Strozzi
Testo di Roberta Poggi
Immagini di Bill Viola