Cinque motivi per andare a vedere “Lo spirito della mia terra”

Tobian Art Gallery

Fino al 21 ottobre 2023 sarà possibile ammirare a Firenze i lavori di Farrukh Nagmatzade. Davvero un’occasione unica perché non sono mai state esposte alla Tobian Art Gallery le opere di un’artista dell’Asia Centrale e perché è raro vedere in pittura rappresentazioni di questa parte di mondo. Vi abbiamo già raccontato qualcosa in più del pittore ma dopo essere stati alla mostra non possiamo non condividere la nostra esperienza e spiegarvi perché assolutamente è un’esposizione da visitare.

1.Conoscere attraverso la pittura usi e costumi di una terra poco conosciuta

In quanti conoscono il Tagikistan? Sicuramente non sono tanti coloro che lo hanno visitato. È proprio questo il bello delle mostre alle Tobian Art Gallery che ci permettono di viaggiare restando in città, conoscere posti a noi lontani e sconosciuti. Quale miglior modo di viaggiare se non attraverso l’arte?! Ci risparmiamo anche il viaggio in aereo.

La potenza comunicativa delle opere di Nagmatzade è poi unica e trasporta davvero la nostra mente lontano. Lo spettatore riesce ad immergersi direttamente nell’atmosfera del Tagikistan dimenticandosi delle mura della galleria e delle strade di Firenze al di fuori. I dipinti tracciano come un racconto, le figure all’interno sembrano prendere vita ed ecco delinearsi scene di quotidianità. Non si tratta, infatti, solo di ammirarne i paesaggi del territorio Tagiko, grazie al lavoro del pittore possiamo scoprire la cultura, le tradizioni, il modo di vivere e pensare di questo popolo. I dettagli dei suoi dipinti ci mostrano abiti variopinti, un bellissimo legame con animali e natura, dinamiche sociali e tanto altro. Un mondo colorato e gioioso, diverso forse dall’immaginario di molti di noi di questa parte del mondo.

Nagmatzade

2.Riscoprire la bellezza di una vita semplice dal ritmo lento

La sensazione che mi ha accompagnato mentre ammiravo le opere esposte è stata una serenità infantile. Entrando alla Tobian Art Gallery per questa mostra sono stata contagiata da una spiritualità accogliente. Ho sentito di poter lasciare da parte i rumori della vita quotidiana qui in Occidente. Quella rappresentata da Nagmatzade è una vita semplice, scandita da momenti insieme e da piccole gioie. Questo ci fa riflettere su quanto la velocità della nostra società comandata da tecnologia e progresso spesso in realtà ci faccia perdere qualcosa: un contatto con noi stessi e con gli altri che viene relegato a momenti frettolosi e sempre più rari. L’artista ci suggerisce di recuperare la profondità e la felicità della semplicità.

3.Recuperare la connessione con la natura

Protagonista di “Lo spirito della mia terra” è la natura. Quello che si evince dal lavoro dell’artista è che in Tagikistan la vita è principalmente rurale e i suoi abitanti sono in profonda connessione con l’ambiente circostante rispettandone cicli e ritmi. Ecco perché visitare la mostra ci ispira a recuperare questa connessione con la natura. Una bellezza incontaminata di cui Nagmatzade cattura l’essenza permettendoci così di vivere emozioni reali – tranquillità, serenità e quietecome quando ci troviamo lontani dalla città e immersi nel verde. Inevitabilmente, la natura a noi inconsueta e lontana dell’Asia Centrale ci sembra più vicina e familiare.

4.Immergersi in un’atmosfera magica e surreale

“Dico sempre che Nagmatzade è il Klimnt dell’Oriente” afferma Giacomo Pirozzi, il proprietario della Tobian Art Gallery, “è incredibile come i tantissimi elementi dei suoi dipinti funzionino insieme e trovino un equilibrio davvero unico. Si viene a creare una confusione ordinata di cui si apprezzano i particolari ma anche l’insieme equilibrato”. I colori vivaci e la ricchezza di dettagli ipnotizzano, costruendo un’atmosfera onirica e magica. La sensazione è quella di trovarsi all’interno di un sogno e faccia a faccia con la propria fantasia. È incredibile pensare che, invece, il pittore rappresenta proprio la sua terra, reale ed esistente

5.Ricordarci il potere dell’amicizia

La mostra “Lo spirito della mia terra” è in fondo il risultato di un’amicizia. In uno dei suoi viaggi per lavoro, Giacomo Pirozzi ha conosciuto l’arte di Nagmatzade e ne ha anche acquistato due dipinti adesso presenti in casa sua. Conosciuto poi , l’artista di persona, lo ha invitato in Toscana. Da quel momento sono susseguite collaborazioni e alcune esposizioni. Fino a quando i due amici decidono di organizzare una mostra proprio alla Tobian Art Gallery per cui Nagmatzade ha creato appositamente un dipinto dalle dimensioni incredibili che si rifà ai murales. È bellissimo come questa amicizia sia riuscita a superare la lontananza e abbia portato il Tagikistan in Toscana. Inoltre, l’artista inserisce in tutti i suoi quadri un cane, che nella sua tradizione è simbolo di amicizia e di lealtà. Un portafortuna dolce e simpatico che accompagna sempre le figure dei suoi lavori.

“Lo spirito della mia terra” ci dimostra quanto culture diverse dalla nostra possano arricchire il nostro quotidiano e quanto l’arte sia un intermediario fondamentale per questa crescita. È proprio questa l’intenzione con cui Giacomo Pirozzi ha aperto la galleria: “voglio condividere quello che ho provato viaggiando e l’arte permette proprio di rompere i confini, è un linguaggio a tutti comune.” Tenete d’occhio il calendario delle mostre della Tobian Art Gallery perché ne vedremo delle belle. La galleria fiorentina, infatti, ha in programma un progetto che permetterà ai propri artisti di esporre all’estero e di conseguenza porterà a Firenze tantissimi altri talenti internazionali.

Tobian Art Gallery – via Maggio, 60r

info@tobianart.com