Dritti al cuore dello spirito fiorentino. Con Francesco Frank Cusumano, Riccardo Zammarchi e Fabio Corsini: alcuni componenti de La Nuova Pippolese, orchestra collegata a filo diretto col passato, in continua evoluzione.
Se ĆØ vero come ĆØ vero che ogni regione dāItalia ha la sua tradizione musicale⦠in Toscana cāĆØ quella della Pippolese! Frank Cusumano, āIl Maestroā dāorchestra, spiega: Ā«Le Pippolesi erano delle orchestre a āpippoloā (plettro), che si svilupparono in tutto il territorio della provincia di Firenze, fino alla provincia di Pisa, tra la fine dellā800 e i primi decenni del ā900. Al termine dellāepoca dāoro del mandolino, dopo che anche la Regina Margherita si era dilettata nello studio di questo strumento eseguendo repertori colti, nelle piazze sorsero orchestrine di appassionati musicisti, e senza alcun bisogno di compositori. La prima Pippolese fiorentina di cui abbiamo testimonianza ĆØ quella nata nel 1904 allāSMS di Serpiolle: tutti a bere e suonare su di un carro che andava⦠a vino!Ā».
⦠DopodichĆ©, ci sono state molte altre pippolesi a Firenze, susseguitesi fino al tragico impanio dellāalluvione.
Frank: «à stato con La Scena Muta, associazione culturale nata nel 2011 a Firenze come network di musicisti e giovani artisti, che si ĆØ ricostituita la Pippolese. Lāobiettivo ĆØ stato quello di prendere musicisti, non musicisti, appassionati, curiosi, nuove āleveā della musica…Ā».
Riccardo: Ā«Era lāestate del 2014, sotto al quercione delle Cascine, in una delle varie avventure della Scena Muta: parlavamo con uno degli organizzatori del centro anziani del ballo pomeridiano del weekend, uno di loro ci disse: āVu dovreste rifare la Pippolese!ā. Ecco: cosƬ ci siamo messi a studiare, e siamo arrivati perfino a girare un documentario, con interviste ai figli che lāavevano fondata, ormai 95enni. Abbiamo poi scritto una lettera aperta a La Repubblica,
invitando tutti quelli che avessero voluto ricostituire una nuova Pippolese, perchĆ© partecipassero. Hanno risposto tante persone, le più disparate…Ā».
Fabio: Ā«Lāho trovata una chiamata alla musica davvero irresistibile. Si trattava di una banda aperta alle più varie tipologie di strumenti. Io in quel periodo stavo abbandonando la chitarra perchĆ© avevo intenzione di imparare a suonare lāukulele. Ć stato un motivo in più per avventurarmi in questo progetto. Da solo forse non avrei avuto lo stimolo giusto per imparare a suonare un nuovo strumento. La spinta che ti dĆ suonare in gruppo ĆØ unicaā¦Ā».
Si è così costituita la Nuova Pippolese, composta da un numero variabile di musicisti, tra i 15 e⦠i 45! Di età variabile, dai 30 agli⦠80! Donne e uomini, appassionati di quello che vuol dire musica popolare: voglia di fare, tutti insieme, di suonare, cantare, sentirsi parte di un progetto che ha radici antiche e che può evolversi.
Frank: Ā«Abbiamo cominciato a suonare mischiando nel repertorio i grandi classici dāautore, come quelli di Spadaro, ai brani provenienti dalla tradizione orale, popolare, delle campagne contadine. Si canta per lāamore, per la vendemmia, per i bambini… poi abbiamo approcciato uno studio di ricerca sui canti della prima metĆ del ā900 a Firenze. Al concerto diluiamo i vari repertori, in modo da far conoscere e rivivere anche brani antichi. Si tratta, in effetti, di una vera e propria operazione di recuperoĀ».
Riccardo: Ā«Ricordo unāoccasione in particolare: la Festa della Rificolona. Per tradizione, il corteo della Rificolona partiva dallāImpruneta e faceva il giro delle sette chiese, fino ad arrivare a Firenze, doveva veniva accolto dalle chiarine della Signoria, e saliva sul Ponte Vecchio: in testa al corteo cāera la celeberrima banda della Filarmonica Rossini, dopo di questa cāerano le alte rappresentanze, a seguire migliaia di donne uomini e bambini e in fondo, a chiudere il corteo, suonava la Pippolese. Nel 2016 abbiamo partecipato al corteo con la Nuova Pippolese. Abbiamo suonato la Canzone dellāAcqua Cheta in mezzo a 2-3mila fiorentini, in piazza Signoria: ĆØ stata unāemozione cosƬ sentita⦠per noi e per la cittĆ !Ā».
I componenti hanno iniziato a raccogliere energie, e vorrebbero sviluppare questo patrimonio reale. Da questo approccio ĆØ nata la Scuola della Canzone Popolare Fiorentina, ĆØ a Rifredi, al Circolo Buh! (circolo culturale realizzato dentro al coworking Impact Hub, che ha la caratteristica di essere di giorno il posto di lavoro di centinaia di professionisti, e di trasformarsi per gli eventi culturali: da luogo di lavoro, a luogo di socializzazione intorno a temi culturali, come musica, cibo, libri…). La Scuola propone corsi di propedeutica per bambini, che insegnano a giocare con la musica, imparandola attraverso la musica popolare.
La Nuova Pippolese ha intenzione di realizzare un disco che raccolga tutto il materiale acquisito in termini storici, culturali, musicali e umani. Ha il desiderio di veder realizzato un Festival della canzone popolare fiorentina, magari intorno a San Giovanni. E meriterebbe, senza dubbio, un riconoscimento istituzionale, perchƩ la Nuova Pippolese torni a presenziare in tutte le feste urbane!
Chiunque lo desideri, adesso, può impugnare il pippolo e andare a suonare con loro. Per rendere lāimmagine di come sia, per un fiorentino, suonare in unāorchestra del genere, chiuderei con le parole del Maestro Cusumano: Ā«Gabriele, uno dei nostri chitarristi, forse ĆØ il più timido di tutti noi. Però il suo momento preferito ĆØ quello che sta nei cinque minuti prima di salire sul palco, quando dice sempre: āIn questo momento esatto, tra noi e i Rolling Stones, non cāĆØ nessuna differenzaāĀ». ā¢
Testo di Martina Scapigliati
Foto di Giovanni Rasoti