Perché ordinare un calice di vino quando puoi prenderti l’intera bottiglia? Meglio ancora, se non si vuole correre il rischio di ubriacarsi, quando puoi avere una bottiglia da 100ml e bere la medesima quantità di vino di un calice, ma con molta più possibilità di scelta e con uno stile totalmente differente.
I più attenti e informati ci avranno sicuramente fatto caso. Già dallo scorsa estate a Firenze – prima come temporary sul Lungarno Guicciardini e adesso, in via definitiva, sul Lungarno degli Acciaiuoli 6R – ha aperto la prima enoteca di bottiglie al calice: “FirstGlass”, un concept innovativo che invita a scoprire il mondo del vino partendo da un formato diverso dalla classica bottiglia o dal semplice calice. “FirstGlass” altro non è che l’equivalente esatto di un calice di vino, ma pensato e realizzato prêt-à-porter per incontrare grandi vini del nostro territorio, selezionati per qualità e unicità e poi serviti come mai accaduto prima.
L’idea è venuta a tre donne non fiorentine, che proprio in riva all’Arno hanno deciso però di trasformare in realtà il loro piccolo grande sogno: aprire il primo negozio targato “FirstGlass”, potenzialmente il primo di molti in Italia e non solo. Queste tre giovani donne, accomunate da esperienze formative e professionali internazionali, spirito imprenditoriale e – naturalmente – curiosità e passione per il buon vino, rispondono ai nomi di Silvia Tettamanti, amministratore delegato di origini lombarde con trascorsi a Londra, Lugano e Dubai, Francesca Vigo, tecnologa del vino con profonde radici nel terroir toscano ed esperienze in luoghi simbolo del bere di qualità, tra cui Bordeaux e Australia, e Giulia Bacci, designer recentemente rientrata dalla West Coast degli Stati Uniti. Sono state sempre loro a convertire un’interessante intuizione in un’impresa in grado di guadagnarsi in poco tempo la fiducia di investitori e partner.
Dopo l’apertura del canale e-commerce, online dalla scorsa estate, “FirstGlass” ha trovato casa a due passi da Ponte Vecchio, ovvero nel cuore di una delle più rinomate destinazioni del wine tourism italiano e internazionale, dando vita non solo a uno store già molto frequentato per degli imperdibili aperitivi con vista, ma a un luogo di incontro a 360° dove scoprire un nuovo modo di degustare il vino. Il packaging mono-calice, infatti, consente anche di assaggiare vini rari e pregiati senza il timore reverenziale che avvolge le bottiglie di livello. Sono inoltre disponibili box da 3, 5 o 7 personalizzabili, nei colori blu e arancione (i colori sociali dell’azienda): un approccio di conoscenza e di scoperta che si evolverà nel corso del tempo, consentendo a curiosi, appassionati e intenditori di comporre il proprio kit di assaggio scegliendo tra produzioni altamente selezionate e allargandosi, nel corso dei prossimi mesi, anche ad alcune etichette straniere.
Da Nord a Sud Italia, fra le prime 15 referenze selezionate da “FirstGlass” troviamo anche una DOC e una DOCG (Chianti DOCG San Enrico della Tenuta La Gigliola e il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Guzzo di Brocca Nera Wines) con tanto di fascetta, il contrassegno di Stato che avvolge il collo della bottiglia, garanzia di origine e qualità, presentate in questi giorni nell’ambito delle Anteprime di Toscana. A queste 15 etichette ogni mese se ne aggiungeranno 4 nuove, così da creare una gamma di vini sempre più ampia ed eterogenea fra bianchi, rosati e rossi. Tutti, ovviamente, in formato da 100ml e con prezzi – almeno per adesso – fra i 7 e i 12 euro a bottiglia.
Sono già numerosi i partner che hanno mostrato interesse verso questo progetto, tra cantine, hotel di lusso, brand di moda e design: il target è del resto interessante sia in chiave turismo (le minibottles da 100ml si possono trasportare in aereo come bagaglio a mano) sia per l’organizzazione di eventi e degustazioni varie. Il formato in monodose si presta a diventare pure un potente strumento di marketing per i produttori, visto che ogni bottiglia è identificabile grazie a etichette serigrafate personalizzate in co-branding con loro stessi.
L’approccio dinamico e contemporaneo di Silvia, Francesca e Giulia si riflette, oltre che nella genuinità e l’entusiasmo con cui raccontano personalmente la loro nuova sfida (un dettaglio che abbiamo apprezzato non poco durante la nostra visita), anche nelle scelte estetiche e dei materiali: 100% riciclabili e plastic free, per ridurre gli sprechi e promuovere un’economia circolare grazie a un modello di vuoto a rendere. Insieme alla sostenibilità de facto, “FirstGlass” destinerà infine l’1% dei ricavi in progetti per la salvaguardia del pianeta, investendo in aziende come Treedom e One Percent for the Planet. I progetti e i traguardi non mancano, l’impressione è che la start-up “FirstGlass” sia destinata a far parlare a lungo di sé.
Per saperne di più: www.first-glass.com
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