Vi ricordate cosa stavate facendo il 26 febbraio 1984? Probabilmente no (e forse non eravate ancora nati…), a meno che non siate tifosi della Rondinella, la cosiddetta “seconda squadra” di Firenze, anche se forse sarebbe più corretto e rispettoso chiamarla la “squadra in più” di Firenze.
Una compagine storica, che ha attraversato molte difficoltà negli ultimi tempi, come la mancata iscrizione al campionato di Promozione 2012/2013, a seguito della quale i tifosi della Vecchia Guardia hanno lanciato il progetto di ricostituire la Rondinella calcio a partire proprio dalla città, dalla gente del suo quartiere e soprattutto dai suoi tifosi, idea che ha avuto un seguito e da cui poi è nato un primo nucleo di soci fondatori che il 31 luglio 2012 hanno costituito l’Associazione Sportiva Dilettantistica VG Rondinella Marzocco, che il 9 agosto 2012 è stata iscritta al suo primo campionato provinciale di Terza Categoria, dove milita tutt’oggi.
Momenti difficili. Ma nella storia della Rondinella non mancano anche i giorni gloriosi, come appunto quel 26 febbraio 1984, il giorno in cui Davide riuscì a battere Golia, il giorno in cui –bei tempi- la Rondinella militava in C1, e sconfisse in campionato nientemeno che il Bologna, al Dall’Ara, imponendosi per due a uno contro una squadra dalla storia nobilissima (aveva vinto solo vent’anni prima lo scudetto) e in cui militava un giovane Giancarlo Marocchi, che, come qualcuno ricorderà, sarebbe poi approdato all’odiata Juventus (con cui avrebbe vinto scudetto e Champions League) e alla Nazionale.
La Rondinella vinse a Bologna con le reti di Sergio Domini e di Calonaci, mentre per i rossoblù segno De Ponti. Marco Marchi, fiorentino purosangue, in campo quel giorno, ricorda: «Alla fine della partita eravamo quasi increduli, ma meritammo la vittoria sul campo. Con la sua sagacia, Robotti (l’allenatore, ndr) aveva trovato la quadratura giusta». Roberto Mozzini, altro protagonista della storica vittoria, è ancora emozionato a pensarci: «A Firenze fu un’esperienza fantastica. Spogliatoio unito, mai un litigio. Quella col Bologna fu l’impresa di chi sa di dover superarsi contro un avversario più blasonato. É come se il Sassuolo oggi battesse la Juventus».
Un giorno storico, quel 26 febbraio, di cui questo mercoledì si celebra il trentesimo anniversario: motivo per cui i tifosi della squadra di San Frediano hanno deciso di festeggiare, con un apericena (a partire dalle ore 20) al Torrino di Santa Rosa, il circolo dove ha sede lo storico club e dove un tempo, per sostenere le casse della società, si organizzava ogni tipo di attività attraverso il bar, il gioco della tombola e spettacoli canori con le celebrità dell’epoca (tra i vari cantanti che si esibirono gratis per la squadra il fiorentino Odoardo Spadaro e Claudio Villa).
Mercoledì sera si ritroveranno in tanti tra i protagonisti dell’impresa di trent’anni fa: da Strano a Brondi, da Marchi a Calonaci, e tanti altri che, con il sottofondo di alcune immagini di quella partita, avranno occasione di abbracciarsi e tornare indietro con la mente a quel giorno che tanti non hanno dimenticato. Enzo Robotti, allenatore di quella Rondinella e eccellente terzino della Fiorentina negli anni ‘6o, scherza: «Se avessimo incontrato sempre il Bologna, avremmo vinto il campionato (finì poi al settimo posto, ndr.)». Forse è così… ma forse quel giorno San Frediano vinse comunque la sua Champions League.
DANIEL C. MEYER