Il 14 gennaio è uscito il libro La Piccola Farmacia Letteraria di Elena Molini, l’imprenditrice che un anno fa ha aperto a Firenze l’omonima libreria (ve ne avevamo parlato qui). Il libro è andato già in ristampa dopo una settimana dalla pubblicazione. Noi di FUL siamo andati a incontrarla.
Il romanzo parla della tua storia prima di realizzare il progetto della Piccola Farmacia Letteraria. Ed ecco: chi era Elena Molini prima dellaPiccola Farmacia letteraria?
Beh, diciamo che prima di realizzare questo progetto ho sempre lavorato nell’editoria, sia in una casa editrice che in una grande catena di librerie. E soprattutto, sono sempre stata una persona interessata ai libri sin da piccola. La mia passione per la letteratura è nata in maniera spontanea: mia madre mi dava dei libri da leggere come i “Junior” e “Vampiretto”, o i classici che mi hanno sempre accompagnata. Durante l’adolescenza ho avuto il “periodo Stephen King” e vari altri periodi arrivando poi alla narrativa contemporanea. Quindi diciamo che sono sempre stata una persona che “navigava” nell’ambito dei libri e con la Farmacia Letteraria ho semplicemente coronato il sogno di una vita.
Com’è nata l’idea di scrivere un libro sulla tua storia?
L’idea del libro mi è stata proposta da Mondadori. Mi hanno contattata chiedendomi di scrivere una storia che fosse ambientata alla Piccola Farmacia Letteraria. Quindi ho pensato a un romanzo che non doveva essere il solito romanzo d’amore, ma una storia dove i veri protagonisti erano i libri. Si parla anche di amicizia e cooperazione tra donne, ma il fulcro è una storia sui libri ambientata alla Farmacia Letteraria.
La storia che racconti è quella di Blu, il tuo alter ego. Una giovane donna con un sogno ma anche in piena crisi. Cos’è che ti ha portato a compiere il grande passo?
Assolutamente un periodo di grandissima crisi. La libreria era davvero per me un salto nel vuoto. Lavoravo nella grande distribuzione ed ero piena di paure, dubbi, ansie. Avevo il pensiero costante “oh mio Dio fallisco”, però alla fine era davvero tanta la voglia di realizzare questo sogno che mi sono detta “vabbè io ci provo, se va bene, bene, se va male, pazienza”. Ed ecco c’ho provato e se non l’avessi fatto, non sarebbe successo tutto questo.
Qual è il libro che potresti accostare a questo tuo momento di crisi?
Avviso ai naviganti di Annie Proulx. Racconta la storia di un giornalista che vive a New York, è sfruttato e si sente un fallito. Viene addirittura lasciato dalla moglie per un altro uomo. Il bello di questa storia non è solo che lui riesce a cambiare vita, ma soprattutto che riesce a vedersi con occhi diversi. La maggior parte delle volte siamo noi i peggiori nemici di noi stessi. Crediamo di non essere abbastanza pronti o preparati, quando invece basta solo avere coraggio.
In Italia ultimamente si è vista la chiusura di grandi librerie storiche, come la libreria Il viaggiatore di Roma, o la libreria Paravia di Torino. Questo ci dà un’idea del declino dell’editoria in Italia. Come pensi di poter “resistere”?
Ti dirò, nonostante la crisi dell’editoria, la Piccola Farmacia Letteraria funziona molto bene e le persone sono molto interessate. Riesce ad attirare un pubblico molto giovane, cosa rara tra le librerie che hanno un pubblico quasi sempre anziano. La Piccola Farmacia Letteraria propone di vedere il libro in modo diverso: come un antidoto e lo fa anche attraverso i canali social, per arrivare alle persone che altrimenti non leggerebbero.
Non sei spaventata?
La paura c’è sempre ed è normale che questo mi spaventi, ma mi impegno costantemente per dare al pubblico qualcosa di nuovo, non adagiandomi sugli allori. C’è bisogno sempre di proporre nuove idee, di aggiornarsi, devi essere tu (libraio) a presentarti alle persone e a far conoscere il tuo progetto. So che questo richiede molta energia, ma alla fine porta grandi soddisfazioni.
Riguardo a Firenze e all’editoria fiorentina, hai trovato rivalità o supporto alla tua idea?
Assolutamente nessuna rivalità. Recentemente i librai di Firenze si sono riuniti in un’associazione. Si chiama LAIF: librai associati indipendenti fiorentini. Siamo tante realtà che cercano di unirsi per organizzare eventi e per fare fronte comune rispetto alle istituzioni. Non c’è rivalità perchè ogni libreria ha le sue caratteristiche e peculiarità, per cui ognuno fa il suo lavoro, con tanta stima e supporto reciproco.
In questo momento di successo, in cui il libro è in ristampa dopo solo una settimana dall’uscita, qual è il libro che rappresenta questo periodo?
Un libro che possa indicare il successo… Mi cogli impreparata perché generalmente le persone mi chiedono libri che si riferiscono a periodi di crisi o rottura. Un libro che può indicare il successo e che mi ha insegnato tanto potrebbe essere Bagagli a mano di Gabriele Romagnoli. Un piccolo saggio che spiega come nella vita tante volte ci carichiamo di zavorre e di pesantezze, quando in realtà dovremmo approcciarci alle situazioni con la stessa filosofia di quando facciamo le valigie per partire in aereo. Non solo nei periodi di crisi, ma anche quando arriva il successo dobbiamo ricordarci che niente è definitivo, neanche il fallimento, per fortuna.