Dal 1999, la Rino Gaetano Band calca palcoscenici in tutta Italia per celebrare e diffondere le canzoni di Rino Gaetano. Fondata dalla sorella Anna, alla guida dell’unico tributo ufficiale di Rino c’è Alessandro Gaetano in arte greyVision (voce, chitarra acustica e percussioni), nipote del compianto cantautore calabro-romano. Completano la formazione Paolo Petrini (voce, chitarra acustica), Fabio Fraschini (basso), Alberto Lombardi (chitarra elettrica, cori), Marco Rovinelli (batteria) e Michele Amadori (tastiere e cori).
Dal ruolo della figura femminile ai testi sempre attuali, passando per la responsabilità di onorare la memoria di uno dei più grandi cantautori italiani e fino ai progetti futuri: intervista alla Rino Gaetano Band in occasione del concerto al Viper Theatre di Firenze, che ringraziamo per l’ospitalità.
Berta, Mariù e le altre” è il nome del tour 2023. Dalle canzoni di Rino Gaetano, quale rapporto emerge fra il cantautore e la figura della donna?
Rino Gaetano ha omaggiato spesso l’universo femminile nei suoi brani. Lo ha fatto in modi diversi, ad esempio cantando poesie a donne come Aida, sua mamma Maria, sua nonna Marianna e altre ancora. Per Rino, la figura femminile era legata al concetto di famiglia. Ha utilizzato la donna come metafora per raccontare il mondo del periodo che viveva: nel brano “Aida”, ad esempio, vengono descritte le difficoltà dell’Italia dai primi del Novecento fino agli anni ’70 e che in buona parte ci sono tutt’oggi.
Da cosa nasce la sensibilità di Rino Gaetano verso il mondo femminile, in anni in cui la figura maschile era predominante?
Rino aveva un ottimo rapporto con sua mamma. Erano complici e le chiedeva pareri su tutto, anche sulle parole che sceglieva nei suoi testi: lei lo incoraggiava. Un rapporto simbiotico, una sorta di scambio creativo.
Ai vostri concerti ci sono soprattutto giovani. In che modo scoprono Rino Gaetano? Cosa li fa avvicinare a lui?
I testi di Rino sono attuali anche se non ha goduto della risonanza che meritava quando era in vita. Molti giovani lo sentono vicino quasi come fosse un amico, nonostante lo abbiano conosciuto anni dopo la sua scomparsa.
Gli artisti del passato hanno affrontato tematiche forti, urgenti. Anche lo stile di scrittura era differente. Anche se il primo contatto avviene spesso con i brani più famosi come “Gianna”, quando scoprono le canzoni meno conosciute del repertorio di Rino le persone rimangono affascinate.
Oltre ai concerti, in quali altri modi mantenete viva l’opera artistica di Rino Gaetano?
Io, Alessandro Gaetano, affianco mia madre Anna ormai dagli anni Novanta. Mi interfaccio con l’etichetta discografica, con il pubblico di Rino, seleziono le immagini del nostro archivio di famiglia, mi impegno affinché girino informazioni attendibili e via discorrendo.
Dal 2011 organizzo il Rino Gaetano Day, l’evento annuale che unisce migliaia di persone per cantare i suoi brani, assieme alla Rino Gaetano Band e tanti altri meravigliosi artisti. Quest’anno saremo a Roma al Parco Talenti il 2 e il 3 giugno e supportiamo l’impegno di Sea Shepherd. Colgo l’occasione per ringraziare Miranda Shkurtaj, Steeve Illiano e Riccardo Paddeu per il loro essenziale impegno ed entusiasmo nel rendere possibile il festival.
Che cosa provate ogni volta che salite sul palco?
Sentiamo la responsabilità di rappresentare un grande della musica italiana, soprattutto nei confronti del pubblico che spesso conosce bene i testi delle canzoni. Fra coloro che vengono ai concerti c’è anche chi ascolta attentamente tutti i nostri passaggi, per capire se corrispondono effettivamente ai brani originali. Coadiuvare il nostro stile personale con quello di Rino senza stravolgerlo è la nostra cifra distintiva. Abbiamo studiato a fondo il suo repertorio: cerchiamo di mantenere un equilibrio tra la nostra visione e l’interpretazione fedele delle canzoni. Rino Gaetano è fra gli artisti con più cover band. La nostra è una scelta ponderata: lasciamo intatto lo spirito dei brani originali, senza per questo riproporre dei cloni.
Perché è ancora così attuale Rino Gaetano?
Ci sono varie ragioni. Ad esempio, Rino aveva una sensibilità particolare nel trattare certi temi: cantava con apparente ironia testi che contengono forti denunce sociali. Gaetano sapeva far ballare la gente e allo stesso tempo induceva a riflettere su temi importanti: una capacità unica, fonte d’ispirazione per moltissimi artisti del panorama musicale italiano.
Era un ragazzo molto acculturato e curioso. Frequentava persone d’ogni tipo, era un grande osservatore. Studiava le lingue straniere, viaggiava, sperimentava, cucinava e fotografava: chissà quanto altre cose avrebbe fatto.
Da artista poliedrico qual era, ci sono molte porte d’ingresso per addentrarsi nel suo repertorio. Puoi essere attirato dal suono delle sue canzoni e dagli arrangiamenti, dal significato dei testi e l’uso delle parole, dal modo di vivere anticonvenzionale o dalle sue esibizioni-gag. Non a caso oggi viene citato spesso per aver portato con successo l’esperienza teatrale sul palco durante le sue esibizioni.
Il primo album, Ingresso Libero, è del ’74. Rino se n’è andato appena trentenne, nell’81: ha realizzato tutta la discografia in soli sette anni. Una genialità eccezionale per una età tanto giovane.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Siamo nel pieno dei preparativi del tour estivo. Per tutte le novità e per conoscere come raggiungere il Rino Gaetano Day potete seguire i nostri profili Facebook e Instagram. Ci vediamo questa estate in giro per l’Italia!
Ciascuno dei membri della Rino Gaetano Band ha dei progetti musicali personali.
Alessandro greyVision sta lavorando a dei brani strumentali, si dedica alla fotografia e seleziona musica ogni mercoledì a radio New Sound Level. Alberto Lombardi impartisce lezioni di fingerpicking. Ha recentemente suonato sul palco con Tommy Emmanuel, fra i più grandi chitarristi al mondo. Michele Amadori vanta una lunga collaborazione con la RAI per cui realizza colonne sonore per cartoni animati. Fabio Fraschini è impegnato in due progetti musicali: Milano 84, in chiave synth pop, e Starship 9, ispirato alle grandi colonne sonore del passato rivisitate in ottica moderna. Starship 9 si avvale della collaborazione alle batterie di Marco Rovinelli, a sua volta impegnato come batterista nelle tournée di altri artisti e come insegnante di batteria. Nel prossimo periodo il suo Butterfly Trio pubblicherà un nuovo disco. Paolo Petrini, dopo svariati concerti in tutta Italia nel nome di Rino Gaetano, ha maturato un sogno: giocare una partita con la Nazionale italiana cantanti.
Appuntamento fissato per il Rino Gaetano Day il 2 e 3 giugno al Parco Talenti a Roma.