Ritrovarsi in teatro per cantare insieme musica di pace e di speranza, canzoni contro ogni forma di guerra: lunedì 14 marzo fa tappa a Firenze Vale la pena tour degli Inti-Illimani.
Gli Inti-Illimani tornano ad esibirsi dal vivo al TuscanyHall il prossimo 14 marzo in compagnia di Giulio Wilson, geniale cantautore fiorentino dallo stile ricercato e demodé, con il loro VALE LA PENA TOUR, in collaborazione con Amnesty International Italia, supporta la campagna di sensibilizzazione a sostegno dei diritti umani e a tutela dei migranti.
Gli Inti-Illimani: da “La Nuova Canzone Cilena” all’italia
Inti-Illimani (1967) è un nome composto che proviene del quechua Inti e del aymara Illimani e significa “Sole di una montagna nelle vicinanze di La Paz, Bolivia”. Il gruppo, composto dagli esordi da un gruppo di giovani studenti della Università Tecnica dello Stato del Cile, sorge all’interno del movimento chiamato “La Nuova Canzone Cilena” che si sviluppa tra 1965 e 1973. Dal 1973 si stabiliscono in Europa, esattamente in Italia. A partire dagli anni ’80 la loro carriera si è distinta per i tanti successi, raggiungendo i primi posti della classifica italiana e collezionando innumerevoli dischi d’Oro e Platino. Inti-Illimani vanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo, con presentazioni e concerti in più di 58 paesi. La band ha condiviso il palco e suonato con artisti di grandissima importanza come Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Tracy Chapman, John Williams, Paco Peña, Mercedes Sosa, Silvio Rodríguez, Milton Nascimento, Danielle Silvestre, Lucio Dalla, Pablo Milanés, Francesca Gagnon, Arja Saijonmaa, Holly Near, Joan Baez, Marta Gómez, Isabel Parra, Georgina Hassan, Víctor Heredia, tra gli altri, suonando nei più rinomati palchi di tutto il mondo. Nel 2017 la band cilena ha compiuto 50 anni di ininterrotta carriera artistica, anniversario festeggiato con un tour per il Cile e con due concerti sold out al Teatro Caupolicán di Santiago.
Gli Inti-Illimani hanno un legame profondo con Firenze: qui, in un memorabile concerto in piazza della Signoria, intonarono per la prima volta “El pueblo unido”. E tra le tante tappe in riva all’Arno, impossibile dimenticare quella del settembre 2013, proprio al TuscanyHall, nel 40esimo anniversario del colpo di stato militare che cancellò la democrazia in Cile, costringendoli all’esilio in Italia, loro riconosciuta seconda patria. Da sempre ambasciatori di pace, della resistenza contro le dittature e le ingiustizie, del patrimonio musicale dell’America Latina, gli Inti-Illimani hanno cantato e gridato forte il loro impegno civile contro le lotte di classe, in difesa della democrazia e del progresso, contro ogni forma di abuso, di repressione e di violenza.
In questa situazione drammatica che il popolo ucraino sta subendo e che il mondo intero sta vivendo, Jorge Coulón, voce degli Inti-Illimani, tiene a precisare: “Ancora una volta le situazioni non risolte o gestite male ci portano a una condizione estrema e inaccettabile di guerra, di invasione, di sopruso e di abuso contro le popolazioni indifese. Volevamo tanto fare questo tour, abbiamo sognato per molto tempo di tornare in Italia dopo il dilagare della pandemia; torniamo in un Paese che, come tutto il mondo, lotta ancora una volta per la pace, per il rispetto dei diritti umani, per il rispetto dei popoli, per la gente comune che vive del proprio lavoro e che non aspetta altro che poter lavorare, vivere, crescere e amare, condividere in pace. Speriamo che questi concerti siano un momento di incontro, per riaffermare i diritti delle persone, al di sopra dei giochi delle grandi potenze”.
Gli Inti-Illimani e Giulio Wilson
Giulio Wilson, di professione cantautore ed enologo, amante della poesia e delle storie nascoste, anche quelle che sembrano naufragate negli angoli più reconditi della memoria, che tornano a galla nelle canzoni, come nel suo disco pubblicato qualche mese fa, dal titolo “Storie vere tra alberi e gatti”. Da appassionato di vini, non può che ricordare questo aneddoto: “Durante il lockdown del 2020, il giorno che morì Sepulveda, mandai un messaggio di dispiacere a Jorge Coulón degli Inti-Illimani; lui mi rispose con una frase che sento ancora risuonare nella mia testa, ovvero che gli artisti e gli scrittori di testi e di canzoni non muoiono mai. Gli Inti-Illimani sono immortali, anche loro; sono come un buon vino, vivo, in evoluzione, che più passa il tempo e più migliora. Sono come un vino da ‘meditazione’, perché muovono qualcosa dentro gli animi; un vino dal retrogusto nostalgico, caratterizzato da una persistenza nel tempo passato, in quello presente e nel futuro”.
La sua carriera artistica viene inaugurata con l’album “Soli Nel Midwest”, prodotto da Enzo Iacchetti. Ha collaborato con molti artisti, tra cui Vinicio Capossela, Roberto Piumini, Bobby Solo, Roy Paci, con I musici di Francesco Guccini, e con gli Inti-Illimani, appunto. “Vale la pena” è il nome del brano che ha suggellato l’incontro, il sodalizio prima umano e poi artistico tra gli Inti-Illimani e Giulio Wilson: è il manifesto contemporaneo di un’epoca in cui si ha bisogno di confronti, di dialogo, di abbattere i confini per afferrare l’umanità di ogni cosa, l’umanità di ogni vita; slogan universale e di speranza, dedicato a tutti.
La canzone, scritta da Wilson e cantata insieme agli Inti-Illimani, è stata registrata a Santiago del Cile durante le proteste popolari scaturite il 7 ottobre 2019 contro l’aumento del carovita e la corruzione. Uscita in doppia versione, in italiano e in spagnolo, “Vale la pena” è una delle 13 tracce che compongono l’album del cantautore. Una proposta musicale inedita, quella degli Inti-Illimani e di Giulio Wilson, per uno spettacolo che rinnova le passioni di sempre e che conquisterà anche i più giovani.
Gli Inti-Illimani a supporto di Amnesty International
Vale la pena Tour supporta le attività di Amnesty International Italia e il festival Voci per la Libertà.
Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International Italia, afferma: “Nella situazione eccezionalmente drammatica di queste settimane, l’accoglienza di chi fugge dalla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina è un imperativo morale oltre che un obbligo giuridico per tutti gli stati: senza se e senza ma e soprattutto senza discriminazione e senza narrazioni divisive come quella che pretende di distinguere i “profughi veri di guerre vere” da altri. Perché purtroppo mentre c’è la guerra in Ucraina non è che in Afghanistan o in Libia stiano giocando a briscola”.
Le date del tour e i biglietti
Queste le date del tour:
- il 13 marzo farà tappa a SALSOMAGGIORE TERME (Teatro Nuovo);
- il 14 marzo a FIRENZE (Tuscany Hall);
- il 15 marzo a BOLOGNA (Teatro Duse);
- il 17 marzo a ROMA (Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli);
- il 18 marzo a CARPI (Teatro comunale);
- il 20 marzo a SASSARI (Teatro Comunale).
I biglietti (da 23 a 34,50 euro, compresi diritti di prevendita) sono disponibili sul sito www.bitconcerti.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (tel. 055.210804). Biglietti disponibili anche alla cassa del TuscanyHall, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 14. Info tel. 055.667566 – 055.6504112
“Per chi non si è arreso, per chi sente il dovere di esser migliore c’è una speranza infinita, si chiama vita” – Vale la pena