Into the Woodstock è pronto a conquistare Firenze

into the woodstock

Into the Woodstock” al Teatro Florida. Uno spettacolo scritto e diretto da Serena Politi che celebra i 50 anni del famoso festival simbolo di una stagione irripetibile. Lo presenta a FUL insieme all’attrice Yana Proshkina.

Quando si parla di “underground” si è soliti indicare una scena artistica che ha un’identità alternativa alla cultura popolare. Questo termine, utilizzato per la prima volta dal pittore francese Marcel Duchamp nel 1961, per un’arte che fosse in antitesi a quella di massa, durante la Seconda Guerra Mondiale si riferiva ai movimenti della Resistenza in Europa.

Duchamp lo trovò metaforico della creatività che si stava esprimendo negli USA come tratto della controcultura giovanile. La regista Serena Politi e l’attrice Yana Proshkina ci hanno fatto un quadro sull’humus fiorentino nell’ambito degli spettacoli “off”, nonché introdotto all’atteso progetto in cui hanno collaborato che sta per andare in scena.

<<Innanzitutto, per quanto riguarda il teatro, essere “underground” significa essere fuori dai circuiti tradizionali, proponendo qualcosa di sperimentale e a volte anche di sovversivo – ci spiega l’attrice – tanto che in paesi dove esiste una forte censura di stato, come in Cina o Iran, assume valenza di resistenza politica>>

Per il grande drammaturgo cecoslovacco Václav Havel era l’unico modo di andare in scena sfuggendo alla censura della dittatura comunista, così come oggi la scena underground è la vera opposizione al regime totalitario in Bielorussia. In Italia e nel resto dell’Occidente, invece, vuol dire portare sul palco con grandi sacrifici degli spettacoli autoprodotti nati da esigenze puramente artistiche. 

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<<Oggi, a Firenze, “il teatro” è comunemente inteso come uno spettacolo con una produzione importante allo spalle, un biglietto che costa ad esempio 40 Euro, in uno spazio che definiremmo “borghese”, cioè parte di un circuito ufficiale>> sostiene Yana. 

<<L’underground invece devi sputare sangue per portarlo avanti, spesso anche noi attori professionisti lo facciamo senza sapere se ci saranno dei ricavi da potersi dividere come compenso, ma ci crediamo perché è l’occasione di sperimentare qualcosa di nuovo che sia divulgato. Magari domani potrebbe anche diventare commerciale, ma non è questo lo scopo>>

Insomma, il carattere distintivo è solitamente quello di non avere canali e finanziamenti istituzionali, nonché convivere con certe dinamiche di chiusura da parte delle compagnie teatrali artisticamente e politicamente più influenti. 

<<Qui non si recita per i soldi – afferma entusiasta – c’è in gioco tanta energia solo per la soddisfazione di aver messo in scena qualcosa di originale. Devi trovare un posto che ti ospita, mettere su una compagnia che condivide il progetto e gli attori non sono pagati da una produzione ma solo dagli incassi se saranno abbastanza, quindi non sai cosa ricavi fino alla fine!>>

Sulla mappa dei luoghi in zona dove si può assistere a questo tipo di rappresentazioni bisogna dire che gli spazi non abbondano, ma ci sono. Non è secondario il contributo che danno i centri sociali autogestiti. 

<<In zona puoi trovare rappresentazioni originali al Teatro delle Spiagge a Brozzi e alla Limonaia di Villa Strozzi. Citerei anche il circolo ARCI di Settignano e quello di Brusciana a Empoli, nonché l’esperienza di Mercantia a Certaldo che ormai è un appuntamento estivo immancabile. Discorso a sé meritano i centri sociali, che hanno sempre avuto un ruolo importante perché mettono a disposizione i loro locali, esempio il Next Emerson e il CPA Firenze Sud>>. 

Tuttavia, per la scena teatrale underground, non semplice resta la questione degli spazi dove fare le prove.

<<Nel caso di “Into the Woodstock” – ci racconta Serena – per le prove ho affittato di tasca propria una stanza. Solo per le ultime due, ottenuto il patrocinio del comune di Firenze, ci è stato lasciato uno spazio nella zona dell’Isolotto. Alla fine, le prove generali insieme ai musicisti, le abbiamo fatte alla scuola comunale di musica di Scandicci>>.

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“Into the Woodstock”, organizzato da Marco Giavatto, è ospitato al Teatro Cantiere Florida fuori dal cartellone ufficiale il 23 e 24 marzo e totalmente autofinanziato. Uno spettacolo su quello che fu il movimento hippy tra il 1962 e 1970, prendendo come filo conduttore la celebre tre giorni di musica e libertà che ebbe luogo dal 15 al 17 agosto del 1969 nell’omonima località rurale dello stato di New York. 

<<Nel cinquantesimo anniversario del più importante evento musicale della storia vogliamo provare a raccontare l’essenza di quel periodo parlando direttamente ai sensi, ispirandosi al metodo mimico di Orazio Costa>> ci spiega la regista.

Lo spettatore entrerà in una realtà immersiva rendendola esperienza con la musica dello storico concerto eseguita dal vivo. <<Ho selezionato 14 brani per sonorità e testo conformi alle scene da rappresentare, spunto per attraversare i temi di quella generazione che voleva cambiare il mondo con la libertà dal consumismo, la vita in comune, l’amore universale, le droghe e il rifiuto della guerra>>

Lo spettacolo proverà a restituire l’essenza di quegli anni con un linguaggio esclusivamente musicale, visuale e corporeo per un viaggio fatto di proiezioni, luci, suoni che stimoleranno i sensi del pubblico. 

<<Chi non ha vissuto quell’esperienza, chi non ha visto il film, letto i libri, ascoltato la musica di quegli anni vive una vita più triste, non c’è dubbio: una vita nella quale i sogni non si realizzano mai e la libertà è sempre limitata da qualcosa, così come l’immaginazione. Ed è per questo che noi crediamo fortemente che sia indispensabile portare alla luce nuovamente questo importante momento storico, spesso relegato a movimento di costume e poco più.>>

Insomma, un’incredibile azione teatrale come metafora, artistica e musicale, del prologo ed epilogo di una stagione unica: quella dove i giovani sognarono una rivoluzione con la sola forza dell’amore per la libertà. <<Si tratterà di narrare la storia di Woodstock attraverso i corpi degli attori– conclude Yana – non c’è una parte recitata, solo l’espressione delle emozioni attraverso la mimica corporale per far rivivere quell’esperienza di ribellione al sistema>>.

Into the Woodstock

23 e 24 Marzo ore 21:00

Teatro Cantiere Florida 

Via Pisana 111R

Biglietto: 15 € – anche in vendita su Ticketone.

Foto di Massimiliano Sifone; Woodstock iconic picture by Getty Images