La storia della famiglia fiorentina Ubriachi, spediti da Dante all’Inferno

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La famiglia degli Ubriachi (oppure Obriachi) risiedeva nell’Oltrarno fiorentino, apparteneva alla fazione dei Ghibellini ed era fra le famiglie di banchieri più ricchi e potenti della città di Firenze intorno al 1280.

La Torre degli Ubriachi a Firenze
La Torre degli Ubriachi a Firenze

L’origine del loro cognome risulta ancora oggi sconosciuta. Riconducibile alla parola latina “ebrius”, cioè ubriaco, qualcuno ipotizza che fosse stato adottato dalla famiglia come riferimento ad un mestiere legato al vino. Dopo la sconfitta dei Ghibellini, la casata lasciò Firenze per volgere verso nord. Fu a Venezia, durante il XIV secolo, che gli Ubriachi inaugurarono la Bottega degli Embriachi -così chiamata in dialetto veneto- laboratorio specializzato nella lavorazione dell’avorio e del legno.


Cosa è rimasto a Firenze della famiglia degli Ubriachi? All’interno del Museo di Santa Maria Novella si trova la cappella di famiglia, mentre in via de’ Bardi si trova la Torre degli Ubriachi, attraversata dal Corridoio Vasariano e al tempo parte integrante del sistema difensivo della città.


Alla famiglia degli Urbiachi Dante ha riservato un posto all’Inferno, collocandola fra gli usurai. Nel XVII canto, tutti i peccatori sono condannati a portare una borsa al collo, sulla quale è impresso lo stemma della famiglia. Nel caso della famiglia degli Ubriachi, l’insegna nobiliare della casata è rappresentata da un’oca bianca su sfondo rosso. Invitato da Virgilio ad osservare i peccatori, fra gli altri Dante scorge una persona che porta una borsa “come sangue rossa/mostrando un’oca bianca più del burro” (vv. 62-63).


Secondo le cronache fiorentina del tempo, la famiglia era infatti dedita alla pratica dell’usura, grazie alla quale era riuscita a costruire un’enorme ricchezza.

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