Brutta cosa, la fame. Quella di chi non ha nulla da mangiare, certamente: solo chi l’ha davvero provata lo sa. Ma anche, e forse persino di più, quella di chi non è mai stato nutrito di amore, di chi non conosce l’affetto, di chi è stato abbandonato a sé stesso, solo contro tutto.
Amore, affetto, fantasia, libertà: non si possono trovare al supermercato, si possono solo donare. E proprio questo è quello che rende speciale il progetto Nutriamoli d’Arte: l’idea di ridare ai bambini più sfortunati la speranza, la capacità di sognare. La possibilità di credere in un futuro.
Tutto è nato grazie ad Anna Borghi, una giovane artista che nel 2011, non appena diplomata all’ Accademia di Brera, è andata a Saigon. Qui ha incontrato i piccoli di Pho Cap, una scuola per i bambini di strada di Ho Chi Minh City, un’oasi in mezzo allo sviluppo selvaggio dei grattacieli e dei centri commerciali. Qui è nato il suo progetto per dare vita, assieme ai bimbi della scuola, a laboratori artistici: un modo per aiutare i bambini a scoprire il mondo, a conoscere sé stessi, a elaborare i loro traumi. L’arte è un gioco, è un mezzo per stare insieme, ma è anche un vero e proprio nutrimento per lo spirito di questi bambini: li aiuta a superare un’infanzia difficile, segnata dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza, una vita dove non ci sono sogni, non c’è un domani, si vive – si sopravvive- solo alla giornata.
Anna non è sola nella sua battaglia: il suo entusiasmo, la sua capacità di sognare, hanno presto contagiato anche altri. Come Elisabetta Susani, sua insegnante all’Accademia di Belle Arti di Brera, che si è fatta coinvolgere con entusiasmo nel progetto, fino ad arrivare nel 2012 a visitare Pho Cap e a decidere di fare il possibile per sostenere il progetto Nutriamoli d’Arte.
Elisabetta ha deciso così di lanciare un appello, rivolto a tutti. Nutriamoli d’Arte è un progetto
basato sulla solidarietà, tutti possono fare qualcosa: pennelli e pennellesse, carte, cartoni e cartoncini, chine, inchiostri, matite, pastelli, per i bambini di Pho Cap sono strumenti, attrezzi del mestiere, ma anche armi, per spezzare le catene di un’esistenza senza luce.
Per contribuire, andate sulla pagina web dell’iniziativa Nutriamoli d’Arte (http://www.eppela.com/ita/projects/528/nutriamoli-darte) e fate una donazione. Non solo: raccontate del progetto anche ai vostri amici, fate girare la voce. Basta poco per fare tanto… basta volerlo.
DANIEL C. MEYER
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