L’intervista a Giulia Papalia all’esordio delle “Recensioni Ignoranti”

Parla di libri in maniera spontanea e divertente riportando la lettura nella vita quotidiana, le sue recensioni si sono trasformate in un podcast disponibile dal 16 maggio 2022 su tutte le piattaforme di streaming digitali

Racconta ciò che legge come durante una chiacchierata tra amici, usa la lettura come compagna di ansie e avventure della vita di tutti i giorni, condivide gioie e traguardi con la nonna novantaduenne – prima fan del suo lavoro – e mostra tutto questo sui social. Giulia, classe 93′, ha un modo originale di fare recensioni, senza peli sulla lingua e – proprio in occasione dell’uscita della prima puntata del suo nuovo Podcast di Blackcandy produzioni – abbiamo parlato con lei del suo percorso fin qui e dell’importanza di superare le modalità tradizionali e un po’ scontate con cui si parla di libri.

Partiamo dall’inizio, come nasce la tua passione per la lettura e come sei arrivata a parlarne sui social?

Fin da piccola passavo la maggior parte del mio tempo libero in libreria, dove i miei genitori mi permettevano di perdermi tra gli scaffali in autonomia. Ho imparato fin da subito ad orientarmi in quell’ambiente e a scegliere tra tantissimi libri. Sono cresciuta in una famiglia molto informata e acculturata, in cui il confronto era quotidiano. Mi hanno sempre educato a connettere argomenti diversi, una capacità che reputo essenziale. La lettura mi ha, quindi, sempre accompagnata fino a quando – ormai cresciuta – ho deciso di pubblicare sui social le foto dei libri prima di leggerli per poi capire che questa modalità era poco utile perché rendeva difficile avviare uno scambio di opinioni. Così ho iniziato a leggere e poi a recensire. Mi ha sempre accompagnato l’insicurezza di non essere in grado di parlare di quello che leggevo ad un pubblico ma mi sono buttata. Attualmente per descrivere quello che faccio direi semplicemente che io leggo libri e ne parlo, perché leggo e perché parlo. Due cose che mi appartengono da sempre e che ho voluto unire.

E oggi questo profilo Instagram si è trasformato anche in un podcast, com’è successo?

Non ho pianificato niente, ma è successo tutto per caso. Avevo comprato una de “Le Maglietta della Salute” nello specifico quella in collaborazione con People – l’editoriale di Civati – con scritto ” i giovani non leggono più”. In quel momento, galeotta la t-shirt, mi ha contattato il mio attuale produttore e ho iniziato a condividere con lui audio infiniti con le mie recensioni. Da lì mi ha proposto di dare vita ad un Podcast e dopo tante paranoie mi sono detta “perché no?”. La pagina delle “Recensioni Ignoranti” è nata, quindi, contemporaneamente alle prime registrazioni. Il titolo nasce proprio dal fatto che io non ho una laurea in letteratura e che la mia maniera di recensire – da cui i miei genitori si dissociano – è “grezza”.

Infatti, ti distingui dalle altre book influencer grazie al tuo linguaggio ironico, spontaneo e condito di termini toscani. Come mai questa scelta?

Il modo con cui parlo di libri e li consiglio è diretto e spontaneo. Voglio andare oltre la modalità seria e impostata con cui generalmente si fanno le recensioni, recuperare un po’ di leggerezza senza dovermi esprimere con paroloni o facendo riferimento alla letteratura passata o alle precedenti opere degli autori. Fare un’analisi del testo allontana dalla lettura. Io uso un linguaggio che rispecchia quella che sono: una ragazza che lavora e legge nel tempo libero. Parlo di libri in maniera quotidiana, con un vocabolario terreno, con la semplicità di un vocale che manderei ad un’amica per consigliarle cosa leggere. Infatti, il pubblico a cui mi rivolgo non è tanto quello dei già affermati lettori ma comunico anche a quelle persone che non fanno parte di questo mondo, leggono poco nel tempo libero o per niente. Anche quest’ultimi sui miei canali possono sentirsi a proprio agio.

Qual è l’obiettivo che ti poni sui social e con “Le Recensioni Ignoranti”?

Riportare a essere umano il tema della lettura. Vorrei aiutare a comprendere che è necessario, più utile e più bello immergere ciò che è scritto in un libro nella propria realtà. Una trama è anche la storia di chi la legge. Non ci si approccia all’opera di un autore solo in quanto libro, ma è importante leggerla dal punto di vista della propria vita rivedendosi in quanto scritto. Capita che chi mi segue o gli amici mi chiedano di consigliare loro un libro e questo mi fa molto felice. Il consiglio, però, deve essere dato a partire dai bisogni di quella specifica persona e dall’ascolto delle sue abitudini. Così come in quanto commessa – il mio attuale lavoro – consiglio una crema per il viso dopo una chiacchierata e l’ascolto delle esigenze del cliente.

Nello specifico del Podcast vorrei semplicemente dare un’idea, un perché sì (un perché no), una situazione in cui leggere quel determinato libro può essere una finestra per un dialogo con sé stessi invece che sfrantumare in mille minuscoli pezzi le gonadi degli altri, oppure convincere che se le cose vanno alla grande perché si deve andare a pescare libri motivazionali. Roba breve, senza pretese, ma soprattutto senza volermi spacciare per una critica d’alto rango; quando veniva distribuita l’abilità letteraria io ero in fila da lampredottaro: sono venuta su con qualche disagio nell’eleganza. “Le Recensioni Ignoranti” è anche il mio modo di non tediare più amici e parenti con i miei discorsi lunghissimi sui libri. In conclusione, vorrei trasmettere anche il divertimento e la spensieratezza della lettura.

Sul tuo profilo personale mostri la vita di una ragazza a tutto tondo con i piccoli problemi quotidiani e il rapporto con la tua famiglia superando l’idea di social come vetrina. Che messaggio vuoi trasmettere ai tuoi coetanei?

Io sono proprio come mi si vede. Inizialmente ero impaurita, mi spaventava il confronto. Sui social tendiamo tutti a mostrarci perfetti ed è legittimo data l’accezione unicamente estetica che la bellezza ha nella nostra società. Io vorrei, tuttavia, andare oltre: trasmettere solo il bello è un po’ come aggiungere acqua all’acqua non arricchisce o è utile a niente. Vorrei trasmettere che anche vivere i momenti brutti è giusto e soprattutto comunicare che anche con le ansie e le insicurezze, se affrontate nel modo giusto, è possibile raggiungere degli obiettivi e trovare il proprio modo di comunicare. Questo è proprio quello che è successo a me.

Cosa ha significato e cosa significa per te la lettura?

Ogni libro ha un momento giusto per essere letto. Io sono un’accumulatrice, ne compro alcuni che restano nella mia libreria per settimane e mesi senza che li legga. Poi, come guidata da un sesto senso, scelgo un titolo perché sento che rispecchia il periodo che sto vivendo. I libri hanno da sempre accompagnato i miei stati d’animo. In ogni racconto ognuno coglie e vede quello che desidera, estrapolando qualcosa di personale dalla storia. Infatti, ogni lettura mi aiuta ad aprire diversi spunti di riflessione, prospettive ed orizzonti sulla mia vita. I libri possono essere strumenti catartici, un mezzo incredibile se usati con criterio: possono risollevare gli animi, gettare nello sconforto, accendere l’adrenalina, rispondere a domande che neanche sapevamo di avere e farcene di nuove, ci danno un La, ci divertono, ci riportano indietro nel tempo e un sacco di altre cose belle ma pure brutte.

Farsi due risate ascoltando parlare di un libro con ” Le Recensioni Ignoranti” diventa possibile, così come connettere le trame e gli argomenti letti ad una playlist di brani musicali, rubrica presente all’interno del Podcast. Giulia rivendica la spensieratezza e la spontaneità con cui si parla di una passione che permea la quotidianità portando la lettura fuori dai luoghi usuali e scontati. Non ci resta altro che seguirla e ascoltarla per imparare a fare di un libro un amico con cui parlare di sé e affrontare con un nuovo approccio quello che ci circonda nella vita di tutti i giorni ricordandoci di divertirci con tutte le ansie e le paure che ci rendono umani.

Il programma delle puntate di “Le Recensioni Ignoranti”

Il Podcast è un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante. Una formula nuova per parlare di libri con un sorriso, e in modo non ingessato e non accademico, ma con leggerezza perché proprio non riusciamo a fare a meno di mettere il naso sulla carta.

Le puntante avranno una cadenza bisettimanale e hanno una durata fino a 8 minuti.

“Le non cose” di Byung Chul Han (16 maggio), “Vita mortale e immortale della bambina di Milano” di Domenico Starnone (30 maggio), “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (6 giugno), “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut (13 giugno), “Morsi” di Marco Peano (27 giugno), “Nova” di Fabio Bacà (11 luglio), “Niente di vero” di Veronica Raimo (25 luglio), “Dove sei, mondo bello” di Sally Rooney (8 agosto), “Fedeltà” di Marco Missiroli (22 agosto), “Il pedante in cucina” di Julian Barnes (5 settembre), “Il sesso che verrà” di Katherine Angel (19 settembre), “Come annoiarsi meglio” di Pietro Minto (3 ottobre).

Foto a cura di Agustin Cornejo

@fenantrolina_gram

@lerecensioniignoranti

Spotify: Le recensioni ignoranti