turismo di massa a Firenze

Ma davvero questa estate mancano i turisti a Firenze?  

L’economia del settore turistico si conferma fragile e fluttuante. Il mondo post-Covid vive di contraddizioni: da un lato overtourism, dall’altro musei semivuoti e ristoratori che si lamentano perché lavorano poco.

A quanto pare l’estate 2025 è particolare per la stagione turistica a Firenze, o forse segna solo un’altra tappa della distopia: dopo l’abbuffata di presenze post-Covid, il riflusso?

Nelle ultime due estati FUL si è fatta portavoce del sentimento di insofferenza per la turistificazione di massa, proponendo provocatoriamente in un articolo del 2024 l’introduzione del ticket d’ingresso in città sul modello di Venezia. Poi quest’anno abbiamo presentato il progetto fotografico Cruel Summer di Camilla Fatticcioni, le cui foto accompagnano anche questo articolo.

Il lavoro per immagini di Camilla restituisce il pensiero della nostra redazione: il turismo, rispetto al giro d’affari, lascia poca ricchezza rispetto alle potenzialità, fluisce nelle tasche di pochi ma le esternalità negative – inquinamento, consumo di acqua, i prezzi aumentano, esposti in Procura dei residenti per denunciare la presenza di tavolini in strada a loro dire abusivi, ecc…  – sono a carico di tutti i cittadini. 

<<Nelle mie fotografie critico il modo in cui la maggior parte dei turisti vive la propria vacanza a Firenze, ovvero con superficialità. Per assecondare l’esigenza del turista “mordi e fuggi” sono aumentate le buchette del vino in centro, ma non gli incassi>> ribadisce la fotografa a FUL.

Estate 2025: allarme, allarme, mancano i turisti a Firenze!

“Ma che davvero?”, direte voi. “Come fate a parlare del crollo del turismo dopo aver fatto una crociata contro l’overturism e la turistificazione della città? Vi pare manchino i turisti a Firenze?” 

A quanto pare sì, a sentire chi ha le case in affitto breve. Ci dicono che hanno dovuto abbassare di tanto i prezzi per poterle riempire e qualcosa gli è rimasto vuoto. E poi, avendo bene il polso della ristorazione in città, abbiamo saputo dai locali che lavorano molto meno. “Cosa si lamentano, hanno già guadagnato centinaia di migliaia di euro” direte di nuovo voi.

turismo di massa a Firenze

O forse è più complessa la faccenda, bisogna distinguere la situazione tra il turista “Savoy” e il turista “Vinaino”? Perché in giro a Firenze in questi giorni sembrava il solito brulicare di sempre. Allora doppia fregatura, gli stranieri impicciano e non spendono? Il problema è dunque “l’economia del panino”: arrivano, mangiano street food e se ne vanno senza pernottare. Magari c’è una nave da crociera al porto di Livorno che li attende.

E poi abbiamo avuto conferma da alcuni musei che le presenze nelle sale espositive sono stranamente poche in relazione al periodo.

turismo di massa a Firenze

Yankee stay home: i turisti americani mancano davvero

Sugli americani – i turisti per eccellenza amati dai fiorentini perché si lasciano spennare senza fiatare – bisogna fare un discorso a parte. A differenza di noi europei, che organizziamo i weekend nelle capitali con i voli low cost di Ryanair, gli americani fanno le vacanze una volta l’anno.

E quando sono in ferie spendono e spandono, con l’Italia come meta preferita. Ma i rischi delle politiche economiche del presidente Trump – dazi, aumento dell’inflazione e della disoccupazione – li hanno impauriti.

turismo di massa a Firenze

Considerando che il Gran Tour gli costa migliaia di dollari, per l’estate 2025 in molti hanno pensato di fare qualcosa per cui culturalmente non sarebbero portati: risparmiare in vista di tempi grami. E allora ciao Europa.

Ci giungono notizie di prenotazioni cancellate, non solo a Firenze ma anche a Lucca, come confermato da un recente servizio del Tg regionale di RaiTre. 

turismo di massa a Firenze

Ancora una volta ci teniamo a sottolineare che un’economia trainata dal turismo è tossica per più di un motivo, soprattutto perché è sempre a rischio di congiunture, e a Firenze lo sappiamo bene cosa è successo durante la pandemia.

Testo a cura di Camilla Fatticcioni, Marco Provinciali e Francesco Sani.

Foto ©Camilla Fatticcioni