MIDDLE EAST NOW PARTY: INTERVISTA CON HABIBI FUNK.

Sabato 14 aprile al BUH! il party finale del festival dedicato a cinema e cultura dal Medio Oriente. Protagonista Habibi Funk; tra funky, soul e influenze psych dal mondo arabo

The Guardian lo ha definito “piacevolmente bizzarro” e l’ultima compilation, pubblicata lo scorso dicembre, si è guadagnata un incredibile 7.6 dall’iconico magazine Pitchfork: a BUH! in occasione della nona edizione di Middle East Now sabato 14 aprile arriva la straordinaria selezione musicale dal mondo arabo del progetto Habibi Funk, dal vivo per la prima volta a Firenze per un party travolgente e irresistibile. Aprirà il live il djset a cura di Saeed Aman (ingresso libero con tessera Arci – apertura porte ore 22). Suoni eclettici, scovati su cassette e vinili nei bazar dei paesi mediorientali: questo è Habibi Funk.


Da quanto tempo porti avanti il progetto discografico Habibi Funk? Ed anche l’etichetta si chiama così, giusto?

“Si, esatto, l’etichetta è il nostro progetto principale. Da più di dieci anni gestisco anche un’altra label ed un paio di anni fa uno degli artisti di questa etichetta suonava in Marocco; mentre eravamo là ci mettemmo alla ricerca di vecchi dischi e trovai dei pezzi che mi piacevano molto, così ci feci dei mix, li misi su Sound Cloud e con mia grande sorpresa scoprii che piaceva a molti, non solo a me, ma che paradossalmente era tutta musica impossibile da trovare online. Quindi, dato che già gestivo un’etichetta, pensai che fosse una buona idea iniziare a cercare tutti questi artisti e ripubblicare la loro musica per renderla fruibile di nuovo.
Habibi Funk è nata come proseguimento di questi viaggi alla ricerca di nuovi artisti, la ricerca è fondamentale e per me non c’è differenza se cerco nuova musica a New York o al Cairo, è comunque ricerca musicale”.

Le tue produzioni, come i mix e la tua personale collezione di dischi, sono caratterizzate da suoni e ritmi provenienti da Marocco, Sudan, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto, Siria, Libano e dalla diaspora araba in Europa. Com’è suonare e comporre in queste parti del mondo? Sappiamo che hai suonato per una Boiler Room a Beirut!

“Si, esatto, è stato molto divertente, di solito è sempre bello l’interesse che dimostrano verso quello che facciamo. Spesso, soprattutto con le etichette più ricche e famose, non è così, non riscuotono tutta la nostra attenzione. Ma quando facciamo qualcosa con Habibi Funk abbiamo sempre un buon feedback, trovo un sacco di dj: è come se avessimo una sorta di situazione privilegiata rispetto ad altri che fanno un lavoro simile al nostro, ma che in genere lo fanno quasi esclusivamente per un pubblico occidentale”.

Secondo te c’è una sorta di energia differente che caratterizza le audience di questi paesi?

“Direi di no, di solito se suono in Europa, per esempio a Parigi o a Londra, c’è comunque una parte di pubblico di origine araba, quindi no. L’unica grande differenza sostanziale è la percentuale di coloro che riescono a comprendere i testi”.

Molta della musica con la quale hai a che fare non è reperibile in internet e non è mai stata venduta online; la tua, quindi, è una sorta di missione? Riportare a nuova vita qualcosa che è stato dimenticato?

“Si, certo, è proprio il motivo per cui portiamo avanti l’etichetta! Siamo arrivati alla conclusione che c’è un sacco di bellissima musica in giro ma che non si trova facilmente, molti bravi artisti i cui lavori non si comprano nei negozi o non si riescono ad ascoltare su Spotify. C’è molta musica che dovrebbe essere ascoltata, quindi è quello che cerchiamo di fare, di colmare questa sorta di vuoto”.

Sabato sarà la tua prima volta in Italia, giusto?

“No, credo di aver suonato circa un anno e mezzo fa vicino a Venezia”.

Ok, però sicuramente è la prima volta che suoni a Firenze! Cosa ci dobbiamo aspettare dalla tua performance per BUH?

“Si, si esatto è la prima volta a Firenze. Quando faccio dj mixo prevalentemente musica araba con quella africana e caraibica, diciamo 50% araba e l’altra metà un misto, di solito è una soluzione che funziona molto bene, sarà una serata divertente! Vi aspetto!
E noi ci saremo!