
Monteriggioni, una corona di pietra senza tempo
Adagiato su un colle tra le dolci colline senesi, Monteriggioni svetta intrigante e paradossale: prende le distanze da tutto e incanta con la sua cinta muraria perfetta, un gioiello medievale in Toscana che racconta secoli di storia e custodisce un’atmosfera sublime.
Monteriggioni si presenta maestosa agli occhi del visitatore ancor prima di raggiungerla. La vista del borgo fortificato, arroccato su un colle che domina le campagne senesi, è un’immagine che lascia senza fiato. Sebbene sia principalmente noto come un gioiello medievale del XIII secolo, Monteriggioni ha radici ancora più antiche, con tracce di insediamenti etruschi. Grazie alla sua posizione elevata e strategica, vicino a quelle che diverranno importanti vie di comunicazione come la Via Francigena, il borgo era ideale per il controllo del territorio.
Del suo periodo Medievale sono perfettamente conservate le mura, che si snodano per circa 570 metri e sono intervallate da quattordici torri imponenti, costruite per proteggere il borgo e controllare le vie circostanti. Arrivando dalla strada, sembra quasi che Monteriggioni stia vegliando sul paesaggio, un guardiano silenzioso che racconta di un passato glorioso.

Il castello, edificato all’inizio del XIII secolo dalla Repubblica di Siena, aveva una chiara funzione strategica: difendere il confine settentrionale dagli assalti fiorentini. Non a caso, Dante Alighieri, nella Divina Commedia, paragonò le sue torri a giganti nel girone dei traditori, rendendo Monteriggioni immortale anche nella letteratura.
Ma Monteriggioni non è solo un simbolo di difesa militare. È un vero e proprio testimone di un’epoca antichissima, immerso in un territorio che custodisce tesori nascosti. Nei dintorni, infatti, si trovano eremi e grotte che raccontano storie di spiritualità e mistero. Tra questi spicca l’Eremo di San Leonardo al Lago, un luogo di pace immerso nel verde, dove i monaci agostiniani trovarono rifugio e preghiera. Questo eremo è famoso per i suoi affreschi, che sono tra i più importanti esempi dell’arte senese del XIV secolo.
Non lontano dal borgo si aprono grotte naturali, come quelle di Belverde, un complesso di cavità utilizzate dall’uomo fin dalla preistoria. Questi anfratti non solo rivelano tracce di insediamenti antichissimi, ma sono anche legati a leggende popolari che narrano di rifugi segreti e incontri spirituali.

Uno dei capitoli più affascinanti della storia di Monteriggioni riguarda il ritrovamento di una Madonna, una statua lignea del XIII secolo, rinvenuta nel borgo durante dei lavori di restauro. Questa Madonna, nota per la sua espressione dolce e serena, è oggi conservata nella chiesa di Santa Maria Assunta, un edificio semplice ma intriso di devozione, che sorge al centro del borgo. Il suo ritrovamento ha riacceso l’interesse per le radici spirituali del luogo, attirando fedeli e studiosi da ogni parte del mondo.
Monteriggioni è dunque un luogo che intreccia arte, storia e fede, offrendo al visitatore un viaggio indietro nel tempo. Mentre si passeggia tra i vicoli lastricati del borgo o si osserva il panorama dalla sommità delle mura, si ha la sensazione di essere avvolti in un’atmosfera senza tempo, dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo nasconde un segreto.
Qui la globalizzazione sembra non essere arrivata, non ci sono le parabole delle tecnologie informatiche, la qualità dell’esperienza turistica consente di riappropriarsi di un ritmo lento e di un particolare modo di fruire lo spazio, con l’augurio che resti sempre così: un turismo che si definisca non soltanto per il “prodotto” offerto, ma per i comportamenti autodiretti che ne conseguono.