Quest’anno Paolo Solei ha scelto 91C Coworking Space di Firenze per presentare la consueta mostra dedicata al Carnevale, un tema che ispira da sempre l’artista.
Saranno esposti principalmente acrilici su tavola espressamente dedicati al Carnevale, in particolare a maschere, personaggi, animali e suggestioni varie. Ci sono anche altre opere, tutte comunque caratterizzate dal “multicolore”, dal sogno e dalla vivacità.
Che cos’è il Carnevale se non colore, allegria, fantasia?
Tre ingredienti semplici che ricorrono nell’opera di Paolo Solei.
Ha scritto, Laura Accordi, nota curatrice di eventi artistici e cultuali: “Osservando i lavori di Paolo Solei, viene subito in mente un sogno. E’ un mondo onirico e fantastico, il suo, così chiaro, semplice e felice e così lontano dalla frustrante realtà con cui quotidianamente ci interfacciamo. Paolo Solei ambienta le sue storie in universi di fiaba dalla tavolozza ricca e dai colori argentini dove affiorano strani oggetti volanti, soli, barche e mongolfiere o ardite caffettiere si stagliano come colonne ioniche di un fondale teatrale. Il candore e l’ingenuità della pittura di Solei rende il magico incanto che riaccende quello “spirito fanciullino” che, spesso sopito, ci mostra un mondo più bello e confortante. Un autore nuovo, diverso che si connota già al primo sguardo per l’originalità, per il surrealismo e la naïveté che vanno a comporre in modo ben congegnato opere immaginifiche, destinate a restare negli occhi, nella mente e nel cuore di chi le osserva.”
Ha scritto Elena Capone, critico d’arte:
“È la fiaba contesa fra il terreno e l’imponderabile di Paolo Solei, solo apparentemente “moderata”. Ha le sue simbologie affascinanti, magnetiche e liberatorie, come in tutti i veri surrealismi, ma si muove sul rigore di direttrici compositive, nello stile proprio dell’architetto, professione dell’artista, intuibile nella partitura “ordinata” di un caos che si manifesta nella compresenza di citazioni (talvolta anche la memoria recondita di still life seicentesche, fino al limite dell’arte fantastica in contesto tribale), nelle sproporzioni di senso della composizione, e nel fascino del ritorno del meta-quadro magrittiano, in atmosfere che richiamano contesti antropologico-ambientali propri del Sud del mondo.”
La mostra è visitabile da oggi sino al 14 febbraio, noi dopo averla visitata ve la consigliamo.