I Mudhoney hanno definito un’epoca alla quale sono miracolosamente sopravvissuti. A fine estate saranno in tour in Europa per portare dal vivo il loro ultimo disco “Plastic eternity”. Appuntamento al Viper Theatre il 12 settembre.
Mudhoney sono una delle band che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del rock alternativo, soprattutto come pionieri del movimento grunge. Formatisi a Seattle nel 1988, i Mudhoney sono composti da Mark Arm (voce e chitarra), Steve Turner (chitarra), Dan Peters (batteria) e Guy Maddison (basso), che ha sostituito il bassista originale Matt Lukin. Proprio a Mark Alm pare si debba il conio della parola grunge per indicare la nascente scena musicale di Seattle, dopo gli esordi di Soundgarden, Alice in Chains, Pearl Jam e Nirvana.
Tutti gruppi molto diversi tra loro ma all’epoca i giornalisti musicali sfruttarono l’occasione di affibbiargli questa etichetta per esigenze mediatiche. Secondo la leggenda, il termine venne usato da Arm in un’intervista per descrivere il suono sporco e grezzo della sua band e delle altre band emergenti nella scena underground di Seattle.
Il termine “grunge” si adattava perfettamente alla musica che stava emergendo dalla scena di Seattle negli anni ’80 e ’90. Caratterizzato da un mix di punk, metal e hard rock, il grunge si distingueva per le sue chitarre distorte, i testi spesso malinconici o arrabbiati, e un’estetica generale di ribellione e disillusione.
Le radici di Seattle.
Seattle negli anni ’80 era un fertile terreno musicale, ma nessuno poteva prevedere che sarebbe diventata la culla di un nuovo genere musicale. Prima dei Mudhoney, Arm e Turner facevano parte dei Green River, una delle prime band emergenti della scena locale di cui facevano parte anche Stone Gossard e Jeff Ament (fondatori dei Pearl Jam). Dopo lo scioglimento dei Green River a causa della prematura scomparsa del compianto Andy Wood, i due si unirono a Peters e Lukin per formare i Mudhoney. Con la loro fusione di punk, garage rock e heavy metal, i Mudhoney contribuirono a plasmare il suono che sarebbe poi esploso a livello mondiale.
“Touch Me I’m Sick”, il successo iniziale e l’ascesa del grunge.
Il primo singolo dei Mudhoney, “Touch Me I’m Sick”, uscito nel 1988, è un inno sporco e ruvido che cattura perfettamente l’essenza del grunge. Il brano ebbe un impatto immediato sulla scena underground, distinguendosi per il suo suono grezzo e l’attitudine ribelle. Questa traccia, insieme al loro EP di debutto “Superfuzz Bigmuff”, gettò le basi per il loro stile e influenzò molte altre band emergenti, tra cui Nirvana e Soundgarden.
Nel 1989, i Mudhoney pubblicarono il loro primo album omonimo, che consolidò ulteriormente la loro reputazione nella scena musicale. Sebbene non abbiano mai raggiunto il successo commerciale dei loro contemporanei, la loro importanza culturale è innegabile. Mudhoney ha continuato a produrre musica con coerenza e integrità, evitando le trappole della celebrità e mantenendo il loro spirito indipendente.
La persistenza nel tempo.
Nonostante i cambiamenti nell’industria musicale e le tendenze che vanno e vengono, i Mudhoney hanno mantenuto una carriera lunga e produttiva. Album come “Every Good Boy Deserves Fudge” (1991) e “Piece of Cake” (1992) hanno consolidato la loro base di fan. Anche dopo più di tre decenni, continuano a esibirsi e a registrare nuovi materiali, come dimostrato dal loro album del 2018 “Digital Garbage”. L’ultimo disco in studio della band è “Plastc eternity”, uscito a aprile 2023.
L’eredità dei Mudhoney.
L’influenza dei Mudhoney va oltre la loro musica. Hanno contribuito a definire un’epoca e a creare una comunità musicale che ha supportato e nutrito molte altre band. Il loro stile, che mescola ironia, ribellione e un suono volutamente grezzo, continua a ispirare musicisti di tutto il mondo.
I Mudhoney non sono solo una band; sono un simbolo di un’era musicale che ha sfidato le convenzioni e ha dato voce a una generazione. La loro storia è un testamento del potere del rock di trasformare e definire culture. In un mondo in continua evoluzione, i Mudhoney rimangono un’ancora di autenticità e integrità musicale. Segnatevi la data del 12 settembre, il concerto è immancabile!
Per tutte le informazioni sul concerto di Firenze, vi rimandiamo al sito web del Viper Theatre. I biglietti in prevendita (29€ posto unico) sono disponibili sulla piattaforma DICE.
Foto: David Lee via Flickr CC