L’incontro con Silvia, Alberto e Nicola del collettivo di grafici e illustratori Muttnik, in viaggio su una navicella spaziale tra grafica, libri, bambini e serigrafia.
Finalmente riusciamo a incontrarci tutti insieme alla libreria Todo Modo, un mercoledì mattina autunnale che lascia spazio ancora a qualche raggio di sole. Tre ragazzi, veramente giovani. Non come tutti i quarantenni che definiamo tali, probabilmente per rendere l’instabilità delle loro vite meno amara con la dolce illusione che un futuro stabile sia perennemente a venire.
Silvia Agozzino, nasce nell’entroterra siciliano, ma cresce sulla costa. Studia Grafica per la Progettazione all’Accademia di Belle Arti di Catania, emigra per un anno di ricerca a Copenhagen e porta a termine i propri studi all’ISIA di Urbino in Comunicazione e Design per l’Editoria. Alberto Bolzonetti, fabrianese, ma fiorentino d’adozione, inizia il suo percorso universitario all’ISIA di Firenze e lo termina in quello di Urbino, specializzandosi in Comunicazione e Design per l’Editoria. Nicola Giorgio, nasce e cresce a Firenze, si sposta a Urbino per studiare Progettazione Grafica e Illustrazione anche lui all’ISIA e, nel frattempo, passa qualche mese in Erasmus a Bruxelles.
Com’è facile immaginare la cittadina universitaria marchigiana ha fatto da fulcro per il loro incontro; Silvia e Alberto frequentavano la stessa classe mentre Nicola, di qualche anno più giovane, aveva appena iniziato l’università. Una volta terminate le fatiche accademiche, Alberto e Silvia si ritrovano a Firenze per lavoro. Scaduti i rapporti con i rispettivi studi, iniziano a lanciare curriculum come fossero shuriken, senza cogliere però nessun bersaglio. La tentazione di cercare fortuna in città italiane più grandi o di trasferirsi all’estero si fa forte, ma le strane leggi della fisica del lavoro nel loro caso hanno seguito il controintuitivo assioma secondo il quale se non c’è spazio per due individualità singole, può essercene invece per un gruppo di tre. Alberto e Silvia decidono, infatti, di intraprendere un percorso alternativo e fondare Muttnik, a Firenze, che raggiunge il suo organico completo con il ritorno del neo-laureato Nicola. Muttnik è un collettivo di “progettisti a partita IVA” specializzati in comunicazione visiva, editoriale e illustrazione, con uno sguardo attento nei confronti delle realtà culturali e interesse per l’organizzazione di eventi in questo settore.
A unirli una forte passione per l’espressività grafica, sia digitale che cartacea. Alberto – sarà perché cresciuto a Fabriano, la cartiera d’Italia – parla con passione della carta, non solo come il supporto materico per molti dei loro progetti, ma anche come un universo dove orientarsi con i propri sensi: tatto, olfatto, vista e anche – perché no? – udito! Spesso, infatti, devono immergersi con piacere nell’affascinante mondo – sospeso tra passato, presente e futuro – delle tipografie fiorentine per controllare con mano il risultato dei loro lavori: le copertine di libri, la pagine di cataloghi o gli ultimi volantini freschi di stampa.
Al momento della loro nascita, circa un anno fa, Firenze sembrava loro una città capace di offrire buone possibilità di lavoro, forse anche perché meno popolata di concorrenti rispetto a realtà più grandi come Roma o Milano. Nicola ha ritrovato un’atmosfera in fermento se paragonata a quella che aveva lasciato prima di allontanarsi per gli studi. I lavori, fin da subito, non si sono fatti desiderare, tra questi, solo per citarne alcuni, una collaborazione stabile con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, la creazione dell’identità grafica e il sostegno nella comunicazione per varie attività fiorentine – Lo Sverso, Xenos Arte Contemporanea, Todo Modo, L’Appartmento etc. – e la realizzazione di libri per alcuni fotografi da loro molto apprezzati.
Muttnik crea e tiene anche laboratori per bambini. Questi possono prendere spunto dai contenuti più disparati, ma hanno sempre come esito la realizzazione da parte dei piccoli partecipanti di artefatti legati al mondo della scrittura calligrafica, dell’editoria e della comunicazione. Un solo esempio tra tanti: per il laboratorio “Il ristorante del popolo” – creato e realizzato assieme al progetto contro lo spreco alimentare SenzaSpreco – i bambini erano portati a riflettere sulla quantità di cibo ancora buono che gettiamo, a inventare delle ricette per salvarlo e a comporre graficamente dei ricettari. Secondo Nicola, questi laboratori sono molto importanti per colmare le tante lacune di un sistema scolastico sempre più indebolito dai tagli. A Silvia, invece, piace l’intensità e la sincerità con la quale i bambini rispondo agli stimoli.
Hanno anche contribuito a fondare Stampax, un’officina aperta a gestione comune che offre la possibilità di conoscere la serigrafia e di stampare con questa tecnica. Ah, pochi giorni fa, sono pure stati selezionati tra i migliori cinquanta grafici italiani emergenti per la mostra “Millennials” che si terrà alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 4 al 7 novembre.
Muttnik è il nome con cui nei paesi anglofoni è stata soprannominata Laika – la canina che fu lanciata nello spazio a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. La parola è un composto di mutt – bastardino in Inglese – e della parte finale del nome della navicella. La scelta di questo nome rispecchia la scommessa originaria del collettivo: lanciarsi nello spazio per vedere se sarebbero ritornati sulla terra “vivi”. Per adesso, non solo sono vivi, ma anche molto impegnati e carichi di energie e nuove idee. Quando li ho incontrati la prima volta erano ancora nomadi. Adesso che hanno anche trovato uno spazio presso L’Appartamento, chi li ferma più!?
Testo di Jacopo Visani
Foto di Muttnik
>>>>English version
We met the three young members of Muttnik at Todo Modo bookshop. Silvia Agozzino, born in the Sicilian hinterland, grew up on the coast. She studied Graphic Design at Accademia delle Belle Arti, in Catania. She went to Copenhagen for a year to make some research and then she finished her studies in Communication and Design for Publishing at the ISIA of Urbino. Alberto Bolzonetti from Fabriano started University in Florence at the ISIA and he finished it in Urbino, specialising in Communication and Design for Publishing. Nicola Giorgio, born and raised in Florence, moved to Urbino to study Graphics and Illustration in the same University.
Once their studies were over, Alberto and Silvia decided to move to Florence for work and to create this collective together with Nicola. At the beginning they were tempted to move to bigger foreign or Italian cities. Then they followed an anti-intuitive thought: ‘if there is no space for two of us, probably there will be some for three’. Muttnik is a collective project of “designers with a VAT”, specialised in visual and editorial communication, illustration, paying attention to cultural events and events management.
But works arrived very soon: a stable collaboration with the Centre of Contemporary Art Luigi Pecci in Prato; the creation of the graphic identity of different working activities in Florence like Lo Sverso, Xenos Arte Contemporanea, Todo Modo, L’Appartamento, etc., and the production of books for some photographers. Muttnik has also made its contribution towards funding Stampax, an open laboratory with a shared management where you can study serigraphy and print with this technique.
In the free time they manage some workshops for children. They help them to create some works linked to the world of calligraphic writing, of publishing and of communication. An example: for the workshop “The restaurant of the people” – in association with SenzaSpreco – the children had to reflect on the quantity of food we waste everyday, making up some recipes to save it. These workshops are very useful because they bridge a gap left by the school system, says Andrea. Silvia, differently, appreciates the sincerity with which the children respond to them.
Recently they have been selected among the 50 best emerging Italian graphic designers for an exhibition called “Millennials”. It will take place at the Fabbrica del Vapore in Milan, from 4th to 7th November.
The word Muttnik comes from the name given by the Anglophones to Laika, the dog sent into space inside the Russian capsule Sputnik 2. It is a mix between mutt and the final letters of the capsule. The choice of this name reflects the initial bet of this group: sending themselves into space to see if they would have come back “alive”. For the moment they are alive and very busy but also very full of new ideas. When I met them for the first time they were still nomad, now they have a study inside L’Appartamento. Who will stop them?