Dal 17 giugno per un mese una delle case popolari del quartiere Le Piagge di Firenze si trasforma in museo.
“La Zattera di Géricault” è il titolo della mostra di Pittura che si terrà dal 17 giugno al 18 luglio di questo insolito 2021 all’interno di una delle “navi” delle Piagge, edifici popolari dalla caratteristica forma alla periferia ovest di Firenze.
Nel vortice dell’umanità in viaggio, come sopravvissuti dal naufragio della fregata Méduse, nella “nave” di via della Sala 2h gli artisti Emiliano Anselmo, Giambaccio, Andrea Ornani, Sebastiamo Benegiamo e Debora Piccinini esporranno le loro opere avendo a disposizione ciascuno un piano del palazzo.
La mostra si sviluppa in verticale, dall’alto al basso, dal quinto al primo piano, in una dinamica immersiva: cinque personali espressioni, storie di mare e di terra, si nuota in diversi panorami. Molti tra gli artisti che espongono hanno abbandonato il percorso accademico, altri non l’hanno intrapreso: la loro arte è la confessione avvincente che la vita non basta.
Il luogo espositivo può ricordare il Whitney Museum of American Art di NY, ma è un condominio con spazi molto grandi, androni luminosi, pareti condominiali immacolate.
Il progetto coinvolge Le Piagge, aggregato di non-luoghi, che non si contrappongono al centro ma che sono parti comuni, base per una resistenza, come la comunità del centro sociale Il Pozzo e il Teatro Le Spiagge, fino alle pareti dedicate alla street art.
Intento del progetto è lanciare Le Piagge come uno dei luoghi dell’Arte contemporanea della città, dando vita a eventi culturali che coinvolgano i cittadini delle Piagge, ma non solo, come parte attiva di una sperimentazione artistica.
L’esposizione, parte del progetto il Prisma, sarà inaugurata il 17 giugno alle ore 17.30. Alle 19.00 seguirà un momento musicale con il chitarrista classico Daniele Mugelli.
La mostra sarà aperta ogni sabato e domenica dalle 16 alle 18 su appuntamento (causa restrizioni Covid) chiamando i numeri: 3802361028 o 3703368265.
Per accedere, suonare campanello.
Testo di: Martina Scapigliati
Immagine di: archivio IlPrisma