Nothing for Breakfast: il songwriting, l’indie e l’elettronica. Storia di una convivenza riuscita nel nuovo album Place.
Il 20 novembre è uscito Place, album di debutto di una band che ha colpito la nostra curiosità per il nome geniale che hanno scelto, e non solo. I Nothing For Breakfast sono una nuova formazione fiorentina, composta però da veterani della scena underground cittadina e nazionale. Prima di tutto i due fondatori: Jonathan Shackleford, talentuosa chitarra e voce coinvolgente, e Samuele Cangi, ai sinth, direttamente dai Passogigante, che porta con sé il retaggio di quella scena punk così formativa per tanti di noi. «Sono cresciuto nella scena punk fiorentina, si fa presto a non dimenticarla e a rimanerci attaccati nonostante tutta la musica che ho mangiato. Trattasi di un modo di vivere. Avevo un pezzo scritto per caso, senza pretese. L’ho registrato con Jonathan alla voce e lì è iniziato tutto. Non ci rendevamo troppo conto di quello che sarebbe successo poi».
Nella band anche Francesco Cangi, già trombonista di Yes We Jam!, al basso, cori e sinth, e Marco Calì alla batteria. Il tratto caratteristico del sound di Place è la fusione del più genuino indie rock con una solida struttura elettronica e una voce che alterna registri lirici e ritmici a seconda del testo.
L’armonia è sempre finalizzata alla comunicazione di un significato intessuto di parole. La sapienza tecnica e il sincero desiderio di esprimere la propria, più intima, interiorità rendono i testi uno dei cavalli di battaglia della band: «I Nothing For Breakfast nascono da una personalissima voglia di tornare a quello che mi ha fatto innamorare della musica, il songwriting» ci ha detto Samuele.
Se le parole sono il cuore di Place, la sezione elettronica dei sinth ne è il battito. Mai subalterno o mera rifinitura, neppure semplice supporto ritmico, il sinth dei Nothing For Breakfast dialoga con gli strumenti tradizionali come protagonista, senza prevaricarli né segregarsi ai margini del sound. Questa equilibrata fusione tra indie ed elettronica, tratto oramai visibile dell’evoluzione musicale contemporanea, strizza l’occhio al beatmaking come al pop, ma sempre con umorismo. La band infatti riesce a scivolare in sonorità accessibili senza però svendersi, muovendosi con intelligenza tra generi e sensibilità diverse, come in Breakdown, oppure in Whatever, dove l’apertura gioca con la micromusic sulla quale la voce si stende come un velo riflessivo e raffinato. Il sound di Place segue una strada intrigante e piena di promesse, perché: «Stare al passo coi tempi non è una tendenza, ma è vivere sapendo quello che ti accade intorno. Le chitarre non bastavano più. È stato il mitico Marco Olivi (produttore artistico e mix engineer del disco) a darci una bella rinfrescata in una calda notte di luglio. Da lì in poi solo grandi scoperte. Se fai sempre quello che sai già fare non impari mai. Ecco, Place è un rischio che ci siamo presi».
Il disco suona sin dal primo brano, Desert Sun (personalmente il mio preferito),
come un invito per chi ascolta, ma anche per chi quel sound lo ha appassionatamente prodotto, a proseguire oltre la prossima svolta, perché nell’aria si sente già l’evoluzione futura e, forse, definitiva della band.
Dopo Place, il live di presentazione al Glue, e le molte collaborazioni, come il video di Castles Fall (un altro brano del disco) girato dal regista Ivo Krankowski in una Polonia sospesa, onirica, patinata, i Nothing For Breakfast vorrebbero sbarcare negli Stati Uniti, come ci ha detto Samuele: «Un sogno che voglio realizzare: gli States e la vita dei grandi festival. Non provarci sarebbe un suicidio per me. Comunque vada, questa dei NFB sarà stata un’esperienza lisergica».
Noi invece, visto un simile esordio, attendiamo curiosi il prossimo album e il prossimo live a Firenze. •
Testo di Niccolò Brighella
Foto di Nothing for Breakfast
ENGLISH VERSION>>>>
Place is the debut album of a band that has struck our attention – and not simply for its name. The Nothing For Breakfast are Florentine musicians with previous experience in other bands: the two founders, Jonathan Shackleford – talented guitar and captivating voice – and Samuele Cangi – synth with a punk background, come directly from Passogigante. «I’ve grown up in the Florentine punk scene. It’s impossible to forget it or to detach from it. It’s a lifestyle. I wrote a song without any claim and I recorded it with Jonathan as singer. Everything originated from that very moment. We didn’t realize what was going to happen after», said Samuele. There are also Francesco Cangi – trumpet player in Yes We Jam!, bass, choir and synth, and Marco Calì as drummer.
The characteristics of their sound are the fusion of the most genuine indie rock with a solid electronic structure and a voice that is both lyric and rhythmic, according to the text. The harmony is always focused in expressing the meaning. The technical know how and the sincere desire to express their most intimate feelings make the lyrics the forte of the band. «Nothing For Breakfast were born from my personal desire to come back to what made me fall in love with music and songwriting», said Samuele.
If words are the heart of Place, the electronic sessions of the synth are the beat. This fusion between indie and electronic music winks to the beatmaking and pop, but with humour. The sound of Place follows an intriguing path full of promises. «Keeping up with the times is not trendy, it’s living aware of what happens around you. Guitars were not enough. Marco Olivi – artistic producer and mix engineer of the album – gave us a good lecture in a hot night of July. From then on we made only big discoveries. If you always do what you already know, you’ll never learn. Place is indeed a risk that we have taken», said Samuele.
The album is an invitation to the audience since the very first track, Desert Sun. After the live at Glue and the great number of collaborations (like the video of Castles Fall, a track of the album, recorded by the director Ivo Krankowski in Poland), the Nothing For Breakfast would like to land in the United States.
We, instead, are waiting curious for the next album and live in Florence. •