Pitti Uomo 103, la moda riparte dopo la pandemia?

La più importante kermesse dedicata alla moda maschile torna in piena presenza nell’edizione invernale e con qualche novità, ma non tutte le attese sembrano soddisfatte.

Pitti Immagine Uomo ha inaugurato l’edizione 103, scegliendo come tema “il modo, la strada, il sentiero e il cammino”: Pittiway appunto. Ma qual è il way dell’uomo contemporaneo? L’aria aperta, il contatto con la natura, la perdita di diktat… Quindi, in poche parole, l’uomo 2023 veste la libertà. Dal 2017 ho seguito per FUL ben nove edizioni di Pitti Uomo, così nutrivo molta curiosità – come tutti gli addetti ai lavori, peraltro – su questa che ambisce a soddisfare la grande voglia di ripartenza che c’è nell’aria.

Un giro alla fiera, ospitata come di consueto alla Fortezza da Basso, permette di scoprire la presenza di numerosi nuovi brand stranieri che per la prima volta sono presenti, ma si segnala anche il forfait di qualche marchio italiano. Alcune assenze erano visibili chiaramente anche nell’edizione estiva a giugno 2022, ma su quella il giudizio doveva essere ovviamente sospeso, dato che era la prima in presenza senza tamponi e mascherine.

Tra le novità torna la sezione I Go Out, ospitata alla Sala della Ronda, per l’abbigliamento che interpreta il trend contemporaneo dell’outdoor style. Nuova location anche per l’Arsenale, che ospita le proposte eco-responsabili di giovani realtà – con il supporto della Fondazione Pitti Discovery – e la Sala delle Nazioni, dedicata alle nuove frontiere del design lifestyle con i complementi d’arredo. Qui ci sono anche i nuovi brand della sezione Superstyling che fanno ricerca stilistica per anticipare le tendenze.

Tra le novità da segnalare Pitti Pets, il lusso per gli amici a quattro zampe, ormai fenomeno di costume, e Vintage Hub con una selezione di capi vintage per venire incontro a questa nuova tendenza del fashion system globale. Sinceramente, a mio avviso, quest’ultima nulla toglie e nulla aggiunge. Tra le conferme, invece, sempre apprezzabile la sezione Scandinavian Manifesto, che accoglie una selezione di riferimento dei designer emergenti dai paesi scandinavi, Danimarca e Islanda.

Tra i brand, mi ha colpito la collezione di Herno nel suo mix di sostenibilità e modernismo che presenta dei capi ispirati allo stile dei paninari anni ’80 e dei college americani. Antony Morato parla newyorkese, la sua collezione ha infatti una capsule dedicata a Jean-Michel Basquiat. Bellissimi i denim proposti da HandPicked, il marchio veneto oltre alla qualità punta a una maggiore sostenibilità del processo produttivo attraverso l’uso di energia solare e il riciclo dell’acqua dei lavaggi per rendere più “eco” la lavorazione del jeans. Da alcuni anni la moda ha capito che è imprescindibile dare un proprio contributo alla salvaguardia del Pianeta e molte aziende si stanno impegnando in questa ottica è doveroso sottolineare.

Sulle curiosità attira-visitatore, in merito all’allestimento degli stand, ho notato che a Sun68 c’è un canestro da basket e a Mandarina Duck una gigantesca anatra arancione.

Nel piazzale, come sempre c’è la schiera dei modelli desiderosi di mettersi in mostra con i loro look ricercati, impeccabili quanto le forme dei loro baffi, per la gioia dei fotografi. Anche questo in fondo è un tratto immancabile di Pitti Uomo! 

Passeggiando dentro la fiera, la mia sensazione complessiva è quella di una ripartenza senza slancio. Già prima della pandemia si erano levate voci sulla necessità di rinverdire il format della kermesse e gli stravolgimenti vissuti dal sistema – dal rinvio di alcune edizioni in presenza dal 2020 all’incertezza economica – potevano essere una leva.

Invece Pitti Uomo 103 non mi pare colga in pieno questa occasione: manca un po’ di freschezza e qualche effetto wow. Il settore della moda, dopo il fiato corto per due annate difficili, è tornato a sorridere con i numeri dell’export nel 2022 e il grande afflusso nel giorno inaugurale è all’insegna dell’ottimismo. Poi, se Pittiway deve decidere la direzione della moda dell’uomo contemporaneo, è bene scelga il sentiero giusto.

Foto: © Elena Kukina