Altre novità per gli Uffizi che, il 28 Febbraio scorso, hanno riaperto per la prima volta dopo quarantanove anni le sale della collezione Contini-Bonassi.
Alla morte di Alessandro Contini Bonacossi nel 1955, gli eredi, rispettandone la volontà, decisero di devolvere la sua collezione allo Stato Italiano, ma questo fu reso possibile solo nel ’69 da un decreto legge che permise l’esposizione delle 144 opere prima presso i locali di Palazzo Pitti e poi in via Lambertesca (di proprietà delle Gallerie Fiorentine). Purtroppo, a causa della mancanza di personale e altro, la collezione era visitabile solo su appuntamento.
Con i nuovi lavori e il sostegno degli Amici degli Uffizi e dei Friends of Uffizi Galleries, il percorso museale è stato ampliato e, con lo stesso biglietto, è oggi possibile accedere alle otto sale di cui vi abbiamo parlato qui (Fondi oro, Andrea del Castagno, Bellini, Bramantino, Mobilia, Scultura, Maiolica, Bernini) della collezione contenente opere “che per eccezionalità e rarità sono pienamente uguagliabili a quelle custodite nelle raccolte della Galleria e si innestano nel patrimonio degli Uffizi, integrando scuole poco rappresentate, come quella lombarda tra Quattro e Cinquecento, oppure quella spagnola del Sei e del Settecento” – dice Francesca de Luca, funzionaria referente della collezione.
Qui infatti si trovano capolavori esemplari come la Madonna della neve del Sassetta, il San Girolamo di Giovanni Bellini, la Pala del Bramantino, il Ritratto di Giuseppe da Porto col figlio del Veronese, il San Lorenzo martirizzato di Gianlorenzo Bernini, oltre a sculture di pregio e mobili, maioliche e altri oggetti.
La Collezione entra dunque a far parte del normale percorso degli Uffizi, come afferma Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “E’ stato per noi compito imperativo fare in modo che una parte così importante delle collezioni statali fiorentine fosse aperta per tutti e in maniera continua. Con lo stesso spirito che ci spinge a rendere accessibile il prima possibile il Corridoio Vasariano abbiamo voluto una nuova sistemazione della collezione Contini Bonacossi in grado di permetterne la fruizione da parte di tutti i visitatori degli Uffizi”.
Insomma, con le nuove sale dedicate al Caravaggio, la mostra “Spagna e Italia, in dialogo nell’Europa del Cinquecento” visitabile fino al 27 maggio presso le nuove sale dell’Aula Magliabechiana, in cui figurano le carte e i disegni più significativi di Francisco Pacheco, Patricio e Eugenio Cajés, Vicente Carducho, protagonisti della stagione conclusiva del Cinquecento, e la riapertura della collezione Contini-Bonassi, si respira veramente aria di novità.
Se la nuova linea direttiva, lanciata dal direttore Eike Schmidt, sembra andare verso una condivisione sempre più aperta, libera e accessibile agli spazi e ai tesori del museo (che di meraviglie da scoprire ne ha per tutti i gusti), questo non può che essere un grande vantaggio per tutti i cultori dell’arte, i visitatori e i fiorentini stessi che avranno modo così di apprezzare sempre di più questo patrimonio ‘a casa’.
Cambiamenti anche per il Corridoio Vasariano?
Ci auguriamo che, come tra le righe pare trapelare, questa stessa linea venga finalmente applicata anche al tanto ambito Corridoio Vasariano: un privilegio di pochi, che sarebbe splendido diventasse di molti…
Sapeste com’è bella Firenze, vista dalle finestre dei corridoi del suo museo simbolo. Provare per credere.
Rita Barbieri